SINOSSI
"Mago bianco" è la biografia (molto) romanzata di Pietro d'Abano, medico, astrologo, filosofo e mago vissuto tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Se le sue numerose opere sono ben note agli studiosi, il poco che invece si sa della vita suggerisce sia stata molto avventurosa. Il romanzo ripercorre e approfondisce le principali tappe della sua straordinaria e misteriosa vicenda, inserendola nei vari contesti storici e, al contempo, in una trama mitologico-fantastica. Dei 112 personaggi del libro, 58 sono reali. Vale a dire uomini, donne, papi e sovrani, che Pietro d'Abano ha incrociato o conosciuto. La storia inizia da Abano, il paese dove Pietro nasce nel 1250, figlio di un notaio, e prosegue con la sua fuga da Padova (dove studiava Filosofia naturale all'Università) perché implicato nell'assassinio di un nobile durante una rivolta contadina. Fuggendo, Pietro mette in salvo Maria, una giovane due volte vittima di quel nobile. Su indicazione di un vecchio oracolo, la affida ad una sacerdotessa di Reitia, la Dea Madre dei paleoveneti, ricevendone in cambio la protezione. Partito da Venezia con l'aiuto del fratello maggiore, durante una sosta in Grecia della galea su cui viaggia, riceve un'ambigua profezia sul proprio destino a Dodona, il più antico oracolo d'Europa, sacro a Gea, la Dea Madre ellenica. Approda quindi a Costantinopoli, capitale di un impero bizantino ormai in disfacimento ma ancora culla della cultura universale. Qui Pietro vivrà 17 anni. Inizialmente ospite di un convento, nella maggiore biblioteca della metropoli studia il greco e l'arabo, le opere originali di Avicenna e Averroè, astronomia e astrologia, varie forme di previsione del futuro e, al tempo stesso, impara ed esercita la medicina astrologica in un vero ospedale (in Italia non esistevano ancora). Viene inoltre iniziato alla magia da una affascinante negromante, con cui allaccia un morboso rapporto. Per merito della donna e delle proprie capacità mediche, che riuniscono conoscenze occidentali e orientali, diviene ricco e famoso. Tappa successiva della vita di Pietro e del romanzo è la Roma decaduta e succube degli intrighi tra grandi famiglie, dove è stato chiamato al capezzale di papa Onorio IV. Nonostante le sue cure, dopo otto mesi il pontefice muore. E altrettanto accadrà, in seguito, a molti dei cardinali del conclave conseguente. Aver previsto la strage ed esserne sfuggito appena in tempo peserà non poco nel futuro del protagonista. Tre anni dopo, ritroviamo Pietro a Parigi, all'epoca fremente nuova capitale del mondo. Qui Pietro diviene presto un autorevole docente di Filosofia naturale alla Sorbona, ma a causa della laicità e "scientificità" dei suoi insegnamenti (nega, ad esempio, la resurrezione di Lazzaro, attribuisce ai germi invece che al peccato originale le malattie, ai mali dell'animo piuttosto che ai diavoli la pazzia) nel 1299 l'Inquisizione lo accusa di eresia e stregoneria con ben 55 capi d'imputazione. Brevemente imprigionato e poi costretto agli arresti domiciliari, Pietro, nonostante un estremo ricorso alla magia nera, non riesce a salvare la vita della donna che ama, Eloise, un'ex prostituta zoppa, finita in carcere come sua complice dopo aver partorito il loro figlio, Benvenuto. Dagli arresti domiciliari Pietro riuscirà a evadere solo dopo tre anni, grazie all'arrivo da Padova di quattro inviati ingaggiati dal padre. Tra questi c'è anche la giovane Marietta, destinata ad accudire il piccolo Benvenuto. Dopo aver rischiato di morire durante il lungo viaggio, nel 1303 Pietro riapproda a Padova nel momento di massimo fulgore del libero Comune. Qui incontra Giotto, che sta iniziando a dipingere la celebre Cappella degli Scrovegni, cui fornisce indicazioni che il pittore trasforma in immagini. La collaborazione tra i due diventerà strettissima in occasione del rifacimento del Palazzo della Ragione, tempio giudiziario del libero Comune, nel quale Giotto traduce in un portentoso ciclo di affreschi la visione del mondo di Pietro. Il quale, nel frattempo, si è legato a Marietta, dopo aver scoperto che è figlia di quella Maria cui aveva salvato la vita in gioventù. Pur non sposandola, da lei avrà altri due figli, Pietrino e Zuffredo. Il successo professionale di Pietro provoca le ire di rivali e concorrenti, che nel 1312 lo denunciano all'Inquisizione. L'inchiesta viene tuttavia bloccata sul nascere dal libero Comune, che intanto lo ha incaricato della prima cattedra universitaria italiana di Medicina. In questa veste Pietro compie la prima autopsia legale conosciuta. Ma l'Inquisizione non demorde e un terzo processo inizia nel 1315, quando Pietro, persa la protezione del Comune (sconvolto dalle faide intestine) viene accusato di eresia e stregoneria per quanto contenuto nei suoi scritti e falsamente dichiarato da alcuni testimoni. Questa volta, anche per la concomitanza di una situazione astrologica nefasta, Pietro capisce di non avere scampo, e per evitare il rogo, architetta il più estremo e rischioso dei piani. Prima abiura quanto ha scritto nelle sue opere contro la fede cristiana, subito dopo fa testamento, affidando in custodia temporanea beni e famiglia al futuro signore di Padova, Giacomo da Carrara. Quindi, dopo essersi accordato con Marietta sulla somministrazione di un antidoto nell'arco di sei ore, si avvelena. Il piano però fallisce, e non solo: né Marietta né gli inquisitori (che lo bruceranno in effige) troveranno più il cadavere di Pietro. Il romanzo si conclude con Marietta che, giunta apparentemente per caso tra i resti del santuario di Reitia che aveva ospitato sua madre, in un incontro tra sogno e realtà ottiene la spiegazione di quanto è accaduto.
AUTORE
Roberto Zucchi. Giornalista, è stato responsabile dei settori Cultura ed Esteri e quindi caporedattore centrale del quotidiano "Il Gazzettino" di Venezia. Nel 2012 ha pubblicato il romanzo "Siderea Crimina" (Editoriale Programma), noir storico con protagonista Galileo Galilei, e nel 2019, con l'editore Il Prato, "Potere H – I disabili che hanno fatto la Storia", raccolta di ritratti di personaggi illustri a dispetto dei loro handicap. Sposato, ha due cani molto affettuosi.