Martedì, 04 Novembre 2025

Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim

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07/10/2016 17:29 #26660 da Novel67
Ho terminato la lettura di Uno chalet tutto per me, di Elizabeth Von Arnim. Poiché il tema richiama quello di Generazione perduta, che rientrerebbe di diritto in questa sezione, inserisco qui il mio commento.

Estate 1919. Oppressa da una profonda tristezza causata dagli orrori della guerra, Elizabeth si rifugia nel suo chalet svizzero. Arriva sola, l'animo rabbuiato dalle pesanti perdite subite e consapevole della malvagità umana, nella casa tra i monti che fino a pochi anni prima riecheggiava della presenza e delle risate di numerosi amici. Vuole ritrovare la gioia di vivere, scuotersi dall'apatia, tornare ad amare la natura, ad apprezzare i fiori e i panorami incantevoli che la circondano. Non è un'impresa facile, ma lentamente comincia a riaccendersi in lei una sottile vena di energia. Anche per il suo compleanno è sola. Concede ai domestici un giorno di libertà e si accinge a dedicarsi a qualche lavoro pesante che la costringa a non pensare, quando le arriva un regalo inatteso: due donne inglesi, reduci da un'escursione e in cerca di una pensione dove trascorrere la notte, giungono per caso allo chalet. Elizabeth le invita a pranzo, poi per il tè, quindi a rimanere con lei per alcune settimane. E dalla loro presenza nascerà la promessa di una nuova felicità. Pieno di scene divertenti e intriso della solita lieve ma spietata ironia che contraddistingue lo stile di Elizabeth von Arnim, "Uno chalet tutto per me", scritto in forma di diario, ci offre una serie di pensieri profondi sull'importanza del preservare la vita e sull'insensatezza della guerra. (IBS)

E’ il secondo libro della Von Arnim che leggo quest’anno e devo dire che lo stile di questa scrittrice mi piace molto: ha un tocco leggero, ironico e garbato, capace di rendere la lettura sempre facile e scorrevole. Eppure - a mio avviso - non è mai superficiale. Perché sa anche commuovere e far ridere, pur senza mai oltrepassare il senso della misura e del decoro.

La trama di questo libro è decisamente esile, poiché il punto focale è soprattutto uno stato d'animo, quello della protagonista, che probabilmente è anche emblema di un'intera generazione: quella passata attraverso la Prima Guerra Mondiale. L’autrice infatti non indugia in un racconto dettagliato della proprie vicissitudini, per dar sfogo invece - attraverso una riuscita contrapposizione di ricordi, sensazioni ed immagini paesaggistiche - alla disperazione e allo smarrimento di chi senza ancora rendersene conto è sopravvissuto ad una catastrofe, lasciando poi alla sensibilità del lettore il compito di farsene partecipe. Ed io ho apprezzato molto questa scelta, perché contribuisce a dare un più ampio respiro a quello che altrimenti rimarrebbe un semplice diario personale.

Ma nel diario non v’è solamente il grido di dolore di un animo malato e sofferente. Molto spazio è dato invece anche alla convalescenza ed alla guarigione, tanto che il libro si chiude allegramente con una ritrovata serenità ed una rinnovata fiducia nella bontà dell’animo umano. Ed è una sensazione che dentro di me alla fine mi son sentito di condividere con la protagonista. E il solo fatto che un libro oggi riesca a fartela provare fa sì - secondo me - che valga la pena di leggerlo. Non sarà un capolavoro, ma un segno lo lascia comunque.

Voto: 7

PS: Riporto una citazione che ho trovato molto divertente: La vita, ci dicono, si è sviluppata per gradi dal protozoo al filosofo, e questo sviluppo, ci assicurano, è senza dubbio un progresso. Purtroppo tutto questo ce lo assicura il filosofo, non il protozoo. :)
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08/10/2016 13:56 #26678 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim
Come sempre un'analisi elegante e approfondita, grazie! Spero di recuperare al più presto anch'io la lettura di questo libro. ;)

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)

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09/10/2016 17:27 #26708 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim

EmilyJane ha scritto: Come sempre un'analisi elegante e approfondita, grazie! Spero di recuperare al più presto anch'io la lettura di questo libro. ;)


Si, a questo punto dopo una così allettante recensione, come si fa a non leggerlo? :)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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09/10/2016 18:07 #26709 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim

Si, a questo punto dopo una così allettante recensione, come si fa a non leggerlo? :)


Infatti io ho già iniziato :laugh: ;)

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10/10/2016 08:32 #26719 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim
Grazie per la fiducia :cheer:

@ Pier e Bibba: spero che poi il libro non deluda le vostre aspettative (su Emily mi sento invece più sicuro ;) ). Ricordate però che alla fine come voto ho dato 7: come a Via dalla pazza folla, meno che a La signora delle camelie ... ;)

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10/10/2016 15:55 #26733 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim
Per me non c'è dubbio: più i tuoi voti si abbassano verso il 6 o il 5 e più sono sicura che possano piacermi! :laugh: :laugh: ;)

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11/10/2016 17:50 #26768 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim
Ho iniziato a leggerlo e una cosa che mi ha colpito subito dopo un iniziale sbandamento è l'ironia che lo pervade. Ironia appena celata dietro il perbenismo borghese della voce narrante ma che procedendo nella lettura mi è risultato sempre più evidente. Insomma una lettura, al momento, molto piacevole! :)

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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15/10/2016 20:13 #26885 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim
Ho concluso qualche giorno fa la lettura di questo libro e devo dire che mi è piaciuto con riserva...ovvero un bel libro ma meno brillante rispetto ad altri della Von Arnim. L'inizio sembra promettere un libro molto introspettivo, in realtà lo sarà solo a tratti. Ironico ma a volte un po' sforzato, con una trama accessoria che tutto sommato è stata carina anche se con un finale leggermente stucchevole.
Nonostante ciò ci sono dei passaggi veramente belli e solo per quello val la pena di leggere questo libro :)
Ne cito alcuni:
Che cosa da donne. Eppure amo parlare. Si, decisamente da donne. Beh, mi piace anche ascoltare. Soprattutto, però, mi piace ascoltare gli uomini. Altra cosa molto femminile. Beh, del resto sono una donna, ed è quindi naturale che sia femminile; e poi gli uomini sembrano dire cose più interessanti. Mi piace sentir parlare anche le donne, ma non troppo a lungo, e non altrettanto spesso. Non saprei spiegare la ragione di questa mia riluttanza, se non che di solito le donne, nel parlare, sembrano dimenticarsi il sale. E hanno la tendenza a dilungarsi; a volte anche per un bel pezzo dopo che hai cominciato a desiderare che la smettano.

Terribilmente caustica direi! :laugh: :laugh:

Chiunque è in grado di indovinare il tipo di biancheria indossata da una donna semplicemente guardando come si comporta. Sono stata testimone di un caso in cui la consapevolezza di indossare calze di seta ha trasformato completamente una persona abituata a calze di lana, portando dispotismo laddove prima c'era soltanto sottomissione.

E poi, a mio avviso, ho trovato questo pezzo bellissimo e credo derivi direttamente dall'esperienza dell'autrice, io non so se sono d'accordo, più che altro per il fatto che mi piacerebbe avere il coraggio di chi afferma tali parole anche se sono un po' avventate, però certamente le ho trovate molto toccanti:
In amore non c'è sicurezza. Si rischia mettendo in gioco tutta la vita. Ma l'importante è rischiare...credere e rischiare tutto per quello in cui credi. Cosa importa se poi risulta che in realtà non c'era niente, che che sei stata tu a immaginare nell'altro tutte quelle cose belle e gentili sul suo conto, le cose splendide, generose, belle e gentili? Quelle cose non c'erano, ma tu per una volta sei stata capace di immaginartele. Per un po' di tempo sei stata su in alto tra le stelle, hai toccato il cielo con un dito. E una volta ripiombata giù a terra, ridotta a pezzi e trasformata in un miserevole ammasso di sangue e ossa rotte, con che coraggio dovresti lamentarti? Non hai forse visto meraviglie su in cielo, meraviglie inenarrabili, e avuto gioie supreme? E' perché ti trovavi in paradiso che la tua caduta è stata così terrificante e dolorosa. Ma non devi lasciarti uccidere, devi restare viva a tutti i costi...

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18/10/2016 14:28 #26959 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim

EmilyJane ha scritto: Ho concluso qualche giorno fa la lettura di questo libro e devo dire che mi è piaciuto con riserva...ovvero un bel libro ma meno brillante rispetto ad altri della Von Arnim. L'inizio sembra promettere un libro molto introspettivo, in realtà lo sarà solo a tratti. Ironico ma a volte un po' sforzato, con una trama accessoria che tutto sommato è stata carina anche se con un finale leggermente stucchevole.
Nonostante ciò ci sono dei passaggi veramente belli e solo per quello val la pena di leggere questo libro ...


Condivido il tuo giudizio, Emily: la forma, in questo libro, pare valere più del contenuto. E' però anche vero, come tu stessa hai sottolineato, che ci sono molti passaggi davvero interessanti, spesso profondi. E a questo proposito prendo spunto dall’ultima citazione da te riportata per azzardare un diverso tipo di lettura.

In amore non c’è sicurezza, scrive Von Arnim. Ci si deve mettere in gioco senza riserve, rischiando tutto. Perché comunque vada, si avrà qualcosa di cui essere riconoscenti ...

Ecco: forse è proprio qui il significato autentico di quest’opera. Voglio dire: e se questa non fosse solo una considerazione sull’amore, ma un’autentica filosofia di vita? Vita che andrebbe vissuta ed assaporata fino in fondo, nel bene e nel male, per l'unico motivo che alla fine ci sarà comunque qualcosa di cui essere grati. Se così fosse, la trama non avrebbe effettivamente molta importanza: quel che conta è averla vissuta. Ed è così che riesco a farmi piacere anche quel finale da commedia all’insegna del "tutto è bene quel che finisce bene" che altrimenti suonerebbe decisamente stonato, se paragonato alla tragedia realmente vissuta dalla scrittrice e al suo stato d'animo di poche settimane prima ...
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18/10/2016 22:37 #26975 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Uno chalet tutto per me - Elizabeth Von Arnim
Finito anche io e mi è piaciuto di più di Vera. L´ho trovato più realistico, più ironico, le riflessioni sono più coinvolgenti, nonostante sia una storia più statica. Ma come ha detto Novel, è celato un processo di guarigione, le cui tappe costituiscono l´esile trama: quattro (mi sembra) mesi passati chiusi in casa a leggere, ricamere e tenere un diario, una realtà immobile. È bello vedere come questa statisticità porti a volte la protagonista a scalpitare, ha bisogno di vita, di una presenza maschile, di chiacchiere frivole e non preimpostate. In questo modo ritrova la vitalità persa, guarisce dall´apatia: secondo me l´autrice è riuscita a descrivere benissimo questo processo di rinascita.

E quindi, per allacciarmi alla vostra riflessione sul sentirsi vivi in amore e nella vita: è anche secondo me questa la chiave di lettura, si percepisce dalla passionalità di alcuni pezzi del diario; per quanto riguarda l´amore, la protagonista giudica molto, ma le sue grandi esperienze non ci vengono trasmesse, quindi non so se giudicare il suo pensiero come romanticismo ingenuo o effettivamente come il coraggio accennato da Emilyjane. Per quanto mi riguarda, in amore potrei anche pensare che in qualunque modo "ne sia valsa la pena", vadfa come vada. Ma per quanto riguarda la vita in generale, dove invece la protagonista si esprime esplicitamente, non credo riuscirei a dimostrare tanta leggerezza, è un coraggio di cui mi pentirei; si può vivere anche solo a 300 gradi la vita ed essere appagati, non c´è bisogno di raggiungere i 360 e rischiare pensando che "vada come vada ci sarà sempre qualcosa di cui essere grati".

Il finale rosa lo boccio anche io :laugh:

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