Mercoledì, 05 Novembre 2025

"La libertà è un'illusione"

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07/07/2021 10:20 #53543 da Margarethe
"La libertà è un'illusione" è stato creato da Margarethe
Il titolo è lo stesso di un articolo che ho appena letto sul libero arbitrio, scritto da Oliver Burkeman. L'ho trovato così interessante che ho pensato di scriverne anche qui! (faccio una sintesi)

Vi è mai capitato di pensare "avrei potuto scegliere diversamente"? è inutile arrovellarcisi, non avreste potuto. Le nostre scelte sono il risultato di tutte le cause (fisiologiche, genetiche, educazionali, ambientali) che ci hanno portato in una certa situazione, e se ci pentiamo di una scelta è perché ora siamo persone diverse in condizioni diverse. Le recenti scoperte neuroscientifiche ci dicono che è possibile prevedere l'azione di una persona alcuni secondi o millisecondi prima. Questo e altri studi scientifici portano a concludere che il libero arbitrio non esiste, anche se molti non credono sia corretto farlo sapere in giro, e ricevono pure minacce di morte per le loro scoperte.

Ma non ci piace vedere solo un punto di vista: spostandoci nel mondo della filosofia solo il 12% dei filosofi concordano. Di quelli che non concordano, alcuni pensano che l'essere umano abbia un libero arbitrio sovrannaturale, mentre la maggior parte sono compatibilisti, ovvero sono d'accordo con le affermazioni degli scienziati, ma credono che il libero arbitrio non sia questo, ma che significhi non essere costretti ad agire, ad esempio con una pistola puntata alla testa. E che comunque queste affermazioni lascino il tempo che trovano, dato che anche se il libero arbitrio non fosse reale, non cambierebbe il modo in cui viviamo, perché noi sentiamo che siamo liberi di fare le nostre scelte quotidiane: "le fragole avrebbero comunque un buon sapore".

Quali sarebbero le conseguenze dell'accettazione di una simile teoria?

- Negative: non avrebbe più senso lodare o criticare qualcuno, né sentirci in colpa o provare orgoglio per le nostre azioni. Potremmo pensare che sia moralmente ingiustificabile infliggere punizioni ai criminali (come già succede per quelli che hanno disturbi mentali)

- Positive: un cambiamento nel sistema giudiziale: se le persone non venissero ritenute responsabili delle proprie azioni il sistema carcerario non potrebbe essere retributivo, ovvero punire perché uno se lo merita, ma servirebbe solo a proteggere le persone da quelle pericolose, e avrebbe come scopo quello di cercare di migliorarle fino a renderle non pericolose e liberarle, trattandole umanamente, con l'obiettivo di risolvere i problemi sociali per prevenire i reati. Inoltre se ci pensate sarebbe più difficile odiare gli altri.

In sostanza i cambiamenti morali e sociali sarebbero importanti, dice addirittura di più di quelli provocati dalle scoperte di Darwin.


Probabilmente per qualcuno non saranno grandi informazioni, visto che ne parlavano già Laplace, il buddismo, Hume, Rimbaud. Però più abbiamo conferme scientifiche, più siamo spinti a rifletterci. Nel parlare di queste cose si ha paura di causare una minore presenza di ideali e moralità nella società, come una volta si temeva avrebbero fatto l'ateismo o la teoria dell'evoluzione (e sicuramente in certe situazioni l'hanno fatto). Io la risposta non la so, voi avete qualche idea o ne sapete di più?

"Sentii un peso intollerabile opprimermi il petto, l'odore della terra umida, la presenza invisibile della corruzione vittoriosa, la tenebra di una notte impenetrabile..."

Joseph Conrad, "Cuore di tenebra"

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07/07/2021 11:45 #53544 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "La libertà è un'illusione"
Non ho letto tutto quello che hai scritto..Lo farò più tardi
 sono d'accordo.  Non esiste il libero arbitrio. È un po come il concetto psichiatrico su essere in grado di intendere e di volere. Mi è stato detto che questo concetto Va applicato a QUEL preciso momento in cui avviene L'azione per la quale in tribunale si viene giudicati. Gli psichiatri forensi giudicano se uno è in grado di intendere e volere in genere sbagliando.
inoltre non dimentichiamo il.filosofo della Grecia antica. Anassimandro o Anassimandro o un altro nome, ma importa quello che diceva e cioè "non ci si bagna mai nelle stesse acque dello stesso fiume". 
Quello che hai scritto mi ha portato alla memoria molto. Riprendo più tardi al computer.  Ma come al solito i miei complimenti. 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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07/07/2021 12:34 #53548 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "La libertà è un'illusione"
" Nel parlare di queste cose si ha paura di causare una minore presenza di ideali e moralità nella società, come una volta si temeva avrebbero fatto l'ateismo o la teoria dell'evoluzione (e sicuramente in certe situazioni l'hanno fatto)." (Testo di Margarethe)

Uno dei motivi per i quali la psicanalisi a suo tempo è stata tanto osteggiata.
Gli ideali, secondo Freud non associabili alle nevrosi. L'ideale, secondo me, è una forma di esaltazione, un idealista, secondo me, è in uno stato di crisi isterica perenne. L'idealismo mi ha commosso e mi commuove, ho aderito a molti ideali. Ma man mano che prendevo coscienza e alzavo il velo sotto il quale si nascondevano le menzogne, perdevo qualche "ideale"
Gli ideali possono trasformarsi, secondo me, in fanatismo. 
Inoltre:
è vero che è inutile dirsi, "allora ho sbagliato, non dovevo fare così"! Perchè se vai bene ad analizzare perche hai fatto proprio così, ti accorgerai che in quel momento non potevi fare diversamente, per ragioni precise, che possono essere ti tipo emotivo, di conservazione di te stesso, della tua educazione, del tuo non essere stato capace di lungimiranza.
Noi, non agiamo mai liberamente, secondo me, perchè siamo stati educati dall'ambiente in cui abbiamo vissuto, che sono le istituzioni, la famiglia, e il gruppo dei coetanei in età adolescenziale, e dalle esperienze negative. Questo per quanto riguarda l'aspetto psicologico. Poi abbiamo alla nascita un bagaglio fisiologico, fatto da una mappa genetica, dal nostro DNA, dalla nostra ereditarietà, che non è solo apparente, cioè esterna del tipo assomigliamo a qualcuno della famiglia, ma è anche interna. 

Questo per semplificare, e mi perdoneranno, spero, quelli che giustamente, la pensano in altra maniera. Ma qui siamo per discutere le nostre personalissime idee, senza voler cercare una supremazia qualunque e senza volere aver ragione. 
 

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)
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07/07/2021 13:51 - 07/07/2021 13:53 #53551 da davpal3
Risposta da davpal3 al topic "La libertà è un'illusione"

Margarethe post=53543

Quali sarebbero le conseguenze dell'accettazione di una simile teoria?

- Negative: non avrebbe più senso lodare o criticare qualcuno, né sentirci in colpa o provare orgoglio per le nostre azioni. Potremmo pensare che sia moralmente ingiustificabile infliggere punizioni ai criminali (come già succede per quelli che hanno disturbi mentali)

- Positive: un cambiamento nel sistema giudiziale: se le persone non venissero ritenute responsabili delle proprie azioni il sistema carcerario non potrebbe essere retributivo, ovvero punire perché uno se lo merita, ma servirebbe solo a proteggere le persone da quelle pericolose, e avrebbe come scopo quello di cercare di migliorarle fino a renderle non pericolose e liberarle, trattandole umanamente, con l'obiettivo di risolvere i problemi sociali per prevenire i reati. Inoltre se ci pensate sarebbe più difficile odiare gli altri.
 

Post interessantissimo!
Mi concentro per ora solo sugli aspetti più connessi ai problemi giuridici.
Sugli aspetti negativi della negazione (scusandomi per il gioco di parole) del libero arbitrio si sofferma uno dei più importanti giuristi del '900, Hans Kelsen. Non ho ora l'opera sottomano e il tempo per vedere la citazione esatta, ma ne La dottrina pura del diritto (e probabilmente anche da qualche altra parte) afferma che l'assenza del libero arbitrio non rende inutile o moralmente ingiustificabile il diritto, poiché le norme giuridiche agiscono come "impulsi" che contribuiscono a "determinare" il comportamento dell'uomo (insieme ai fattori sociali, ambientali, psicologici, genetici ecc.). La sanzione più che una punizione per la "cattiveria" di qualcuno, sarebbe solo un modo di orientarne il comportamento. Viceversa sarebbe una concezione "assoluta" del libero arbitrio, come libertà di scegliere in assenza di condizionamenti esterni, a rendere inutile il diritto.
Così è possibile ricollegarsi agli aspetti positivi. La nostra Costituzione riconosce la funzione rieducativa della pena, che è anche secondo me la prospettiva più coerente all'assenza del libero arbitrio.
E' discusso e discutibile se la concezione retributiva della pena, un tempo dominante, possa ritenersi compatibile con la funzione rieducativa (a mio avviso no). Non c'è dubbio però che nella società la concezione retributiva è diffusissima, insieme al riconoscimento (cristiano?) del libero arbitrio.
Ultima Modifica 07/07/2021 13:53 da davpal3.
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07/07/2021 19:49 - 07/07/2021 20:08 #53559 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "La libertà è un'illusione"
Trovo l´argomento e le vostre riflessioni molto interessanti, ma non sono sicura di aver capito bene visto che mi sembra un tema piuttosto complesso, quindi scusatemi se rispondo con cose che non c´entrano niente  . Premetto che non ne so di più, come invece ci ha chiesto Greta, ma dal momento che l´argomento mi ha dato da pensare, dico semplicemente i pensieri che mi sonn venuti leggendovi 

Io mi ritrovo un po´ con i filosofi che concordano con gli scienziati, ma che pensano che il libero arbitrio sia in realtà forse altro. Non necessariamente l´essere libero di agire senza una pistola puntata, ma più che altro che il libero arbitrio si può esprimere in tanti piccoli elementi ed è un po´ difficile fare una distinzione netta, o bianco o nero, sulla sua esistenza, perchè fatalità (o determinismo? insomma, qualunque sia il contrario di libero arbitrio) e libero arbitrio secondo me convivono.
Ad esempio, è verissimo che l´ambiente condiziona tantissimo le scelte che facciamo e la persona che diventiamo, ma allora fratelli praticamente coetanei e cresciuti insieme non dovrebbero condurre vite radicalmente diverse. Semplicemente uno dei due a una certa decide che si sente di fare qualcosa di completamente diverso rispetto a quel che ha sempre conosciuto, mentre l´altro si rende conto che è felice di vivere come ha sempre vissuto; o magari sente di non avere il coraggio di fare quel che fa il fratello, perchè prendere una decisione cosi lo farebbe stare magari peggio e preferisce non lasciare la vecchia via, dove sa giä cosa troverà. Tuttavia, sicuramente il ventaglio di decisioni e scelte che possono portarci a diventare l´individuo che siamo è limitato dai fattori di cui avete parlato voi, e che quindi la nostra possibilità di scelta è indirettamente limitata. 
Dite che non serve a molto rimpiangere scelte fatte e che se lo facciamo è solo perchè siamo cambiati noi e la nostra prospettiva rispetto a quel momento. Su questo concordo tantissimo, anzi, io che vivo nei sensi di colpa e rimpiango perennemente di aver fatto scelte sbagliate, ho trovato molto conforto quando qualche anno fa ho cominciato a far sempre più mio il pensiero che se ho agito in un certo modo è perchè evidentemente in quel momento pensavo fosse la cosa migliore, altrimenti non avrei fatto cosi, e che quindi non c´erano alternative. Però non credo che questo processo di consapevolezza non serva a molto, perchè ci porta in realtà a prendere le decisioni successive, a prepararci a prenderle, a farci capire meglio cosa vogliamo.
Riguardo all´aspetto giuridico, anche lä secondo me c´è una zona grigia: magari la natura ha avuto un effetto determinante sul delitto commesso e l´individuo non poteva farci niente (mi viene in mente la canzone La rana e lo scorpione degli 883, tratta da Esopo, in cui la rana si fa convincere a trasportare lo scorpione da una parte all´altra del fiume e una volta arrivati, lo scorpione la punge lo stesso, perchè "è la mia natura") , ma credo che in tantissimi casi la razionalità, e quindi chiedersi se si sta facendo la cosa giusta, possa prevalere sull´istinto.

Ecco, spero di aver capito bene l´argomento, altrimenti scusatemi 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 07/07/2021 20:08 da bibbagood.
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07/07/2021 20:17 #53563 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "La libertà è un'illusione"
Sì Beatrice hai capito bene, hai espresso i dubbi dei filosofi contrari e penso anche di ognuno di noi, perché per quanto possiamo credere che non esista il libero arbitrio, noi viviamo come se esistesse, cioè facciamo continuamente scelte che in quel momento ci sembrano libere (se siamo fortunati). L'articolo esordisce con un semplice esempio: se devo scegliere tra mangiare una mela o una banana, sceglierò in modo ponderato in base a gusti, fame, dieta ecc.. quindi ritengo di aver fatto una scelta libera. Però se tirassimo indietro il nastro, rifarei esattamente la stessa scelta. E quindi non sono veramente libero, tecnicamente. Però è chiaro che le scelte possiamo farle e continueremo a farle. È un discorso un po' contorto!
Interessante ciò che dici Davide! Effettivamente dalla mia ignoranza si capisce quello che dici, cioè che nella società sia molto diffusa la concezione retributiva. Interessante anche ciò che dice Kelsen, non ci avevo pensato!

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07/07/2021 23:28 #53572 da Petre
Risposta da Petre al topic "La libertà è un'illusione"
Questo problema è davvero molto complicato. Non posso rispondere alla domanda adesso senza studiare e sicuramente non in tempi brevi.
Ho ritenuto utile rigirare la domanda al mio equipaggio. Per farla breve si è ritenuto che le conseguenze sarebbero sicuramente negative. L'accettazione della teoria porterebbe ad un processo di stagnazione che alla fine renderebbe insensata e inutile qualsiasi nostra azione. Più di qualcuno giudica questo punto di vista pericoloso. Alla fine della discussione si è ritenuto ragionevole pensare alle scelte sicuramente come risultato di tanti elementi (fatti,azioni,variabili,ecc) legati o no tra di loro, tuttavia qualsiasi individuo può ancora agire in modo imprevedibile o non agire affatto. Ma non si ritiene ne possibile ne logico pensare alla predestinazione come ad un libro scritto. I cattolici e un musulmano (unico qui a bordo) in quest'ultimo punto divergono in quanto credono nel libero arbitrio ma allo stesso tempo anche nella predestinazione. Per quanto riguarda l'aspetto giuridico l'opinione generale è che se si dà un pugno allo Stato questo in qualche modo deve poter rispondere. Però mi chiedo dopo i video di questi giorni se questo sistema funzioni correttamente anche se questa è un'altra storia. 

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08/07/2021 22:39 #53578 da Margarethe
Risposta da Margarethe al topic "La libertà è un'illusione"
Petre, mi fa piacere aver indotto tante persone a discutere sul tema! Interessanti anche le vostre conclusioni, ti ringrazio

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