Mercoledì si è tenuto il nostro incontro del gruppo di Bologna, già l'ultimo online, con me
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Stavolta eravamo tutti particolarmente curiosi di incontrarci e discutere del libro, visto che l'opera in questione, "Kafka sulla spiaggia" di Haruki Murakami, è stata dall'inizio alla fine un enorme punto interrogativo, o diciamo pure che nel mio caso non ci ho capito assolutamente niente dal primo all'ultimo capitolo
. Nonostante ciò siamo stati tutti concordi, tranne Vittorio, che sia stata una bella lettura, non solo originale, ma anche di quelle letture in cui dopo un po'capisci che la trama non è così importante, quanto invece l'esperienza di lettura in sè, il farsi trasportare dalle atmosfere, dai dialoghi, dai personaggi ben delineati, e anche se non ci capisce cosa succede, si è completamente coinvolti. Murakami è un autore piuttosto mainstream e spesso si associa il suo successo da noi alla sua occidentalizzazione, alla sua passione per la cultura occidentale, aspetto che è presentissimo anche in questo libro, visto che una buona parte della trame si basa sulla storia di Edipo, ma ci sono evidenti riferimenti anche a Euridice e ad altre opere di mitologia e tragedia greca, e come sempre c'è una colonna sonora lungo tutto il romanzo, questa volta Beethoven. Tuttavia, rispetto magari ad altri romanzi, si respira anche molto Giappone, anche chi non ne conosce la cultura percepisce che vi siano tanti riferimenti a simbologie e tradizioni proprie di quella cultura.
Il libro ha una solida base onirica e diciamo soprannaturale, come spesso accade nelle sue opere non si riesce a capire cosa sia reale e cosa no, ma in questo caso Murakami sembra aver costruito quasi un mondo a parte, che lascia aperte interpretazioni molto diverse tra loro, su cui appunto ci siamo confrontati, offrendo varie chiavi di lettura. È la nostra realtà quella che è descritta e gli aspetti soprannaturali sono in realtà un simbolo per qualcosa, per la morte, per un percorso di formazione da compiere, per far rivivere il passato? Oppure in realtà tutto il libro descrive più che altro un limbo dove i protagonisti sono anime bloccate che cercano di andare avanti? Oppure i vari parallelismi tra personaggi e situazioni indicano in realtà che quelli descritti sono mondi paralleli? Ovviamente non siamo arrivati a una conclusione e probabilmente non ce l'ha neanche Murakami
, ma è stato per me interessantissimo sentire le idee che si erano fatte gli altri
! Questo ci ha anche permesso di analizzare a fondo tanti episodi anche minori della trama, proprio perchè sono tanti i punti che lasciano domande, ed è stato bello ripercorrere così tutto il libro! Ci siamo poi trovati d'accordo su quanto abbiamo apprezzato i personaggi secondari, tanto che ho sentito la necessità di rileggere ad alta voce un pezzo detto dal nostro personaggio preferito che continua a farmi ridere
. Ci siamo anche confrontati molto sulla questione femminile e se Murakami sia maschilista/misogino o se cercava più che altro espedienti narrativi. Vittorio ha bocciato di per sè il libro, non avendo provato il nostro stesso entusiasmo, ma si è ritrovato d'accordo con noi nell'essere stato contento di aver letto grazie a un gruppo di lettura un libro che altrimenti non avrebbe mai letto
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Data l'ora tarda, siamo passati a parlare del prossimo incontro, che si terrà appunto in presenza
! Dopo un giro di proposte veloci per il libro di luglio, accannate puntualmente data la lunghezza
(vediamo per quanti mesi Concetta proverà a proporre Memorie di una Geisha, Arianna le ricorderà la lunghezza, e allora Concetta stessa si affretta a ritrarla
), ci siamo salutati dando l'in bocca al lupo ad Arianna per l'esame del giorno dopo
(questa sì che è vera motivazione e passione, se si decide di passare con il gruppo di lettura la serata prima di un esame
) e con i compiti per l'organizzazione dei prossimi incontri