Mercoledì 7 maggio, il gruppo di lettura Una Reggia di libri si è incontrato presso il caffè letterario L'altro Caffè (Caserta) per confrontarsi sulla lettura di aprile: La ragazza dello Sputnik di Haruki Murakami.
Il libro è stato in generale apprezzato, ma al tempo stesso si sono espresse alcune perplessità di fondo, per esempio sulla scelta di un finale aperto, o sull'enfasi che lo scrittore pone sulla dimensione onirica, ambigua, perfino a trame parallele, della realtà. Alcuni, avendo letto altre opere dello stesso autore (Norwegian woods, Kafka sulla spiaggia) hanno poi sottolineato tematiche comuni. Il tema della musica, per esempio, e della musica classica in particolare, come forza trainante per alcuni personaggi. O gli onnipresenti gatti. E, naturalmente, la forza dirompente e irresistibile dell'attrazione fisica.
È stato trovato interessante che il personaggio che funge per la maggior parte del romanzo da io narrante sia di fatto anonimo, noto solo per la sua iniziale, K. Del trio dei personaggi principali, è quest'ultimo che sembra evolvere, anzi, maturare di più nel corso della storia. Myu, in realtà, fin dall'inizio appare come imprigionata nel suo algido distacco, che si scopre poi nascondere una profonda frattura interiore. Sumire, apparentemente muta stile e modo di essere, ma alla fine diviene evidente che questo cambiamento è solo una facciata eretta e mantenuta solo per amore. Una facciata che alla fine crolla e l'annienta, letteralmente (o forse no). K, invece, da giovane introverso e solitario, alla fine del libro appare più maturo, trovando la forza di assumersi le proprie responsabilità di uomo. Emblematico è sembrato l'episodio che lo vede confrontarsi con una sua amante, madre di un suo allievo.
L'ambiguità e molteplicità di senso di varie episodi hanno attratto molto l'attenzione. Si è discusso a lungo per esempio sulla realtà o meno dell'episodio della ruota panoramica: le varie interpretazioni hanno tutte posto l'accento sull'ipotesi che quell'evento sia in realtà l'esito o la manifestazione di un conflitto profondamente radicato nell'animo di Myu tra la sua vita e i suoi desideri. E poi c'è la telefonata di Sumire che chiude il libro: ci si è chiesti - senza trovare risposta - se sia stata reale, un sogno, o solo un desiderio di K.
In conclusione, una lettura stimolante.