Alice povera Alice, lei sì che ha il sonno leggero. Ma ora forse dorme di nuovo e senza che torni a saltarmi sui tasti del pc, o ci cali magari una mano gigante a pugno, spacciandolo del tutto (finora ci ha versato una abbondante tazza di latte e scrivo su una tastiera con mouse wireless periferici..  
  
  
  
  ), ho di nuovo un po' di tempo per finire di scrivere e finalmente.. postare!
Ma del resto, vorrei vedere chiunque altro. Con quel popò di mondi, personaggi, creature di ogni tipo, sconvolgimenti, rivolgimenti, giri, stragiri e rivoluzioni carrolliane a sconvolgerle, come da romanzo, i sonni! Voi che fareste? Sonni tranquilli, sogni d' oro? Si.. beati voi! E dopo più di centocinquant'anni non c'è neanche verso che si smetterla di leggerla e lasciarla finalmente riposare tranquilla. Quasi dieci anni dall'ultimo, ti pareva.. inevitabile film di quell'altro capellaio sfatto di Burton a rivogarne la lettura e risconvolgerle sonni e sogni, ed ora pure cooosa? Un gruppo di lettuuuraaa??!! Povera me! Scusate.. lei!  

Ebbene si. In quel della 
caffetteria romana di Fabrica e nel quando - un po' ritardatario per qualcuno, che i conigliconsiglieridifretta mica sono boni tutti - delle sedicizerozero, il club del Letturati, tutto intorno ad una singola povera Alice, si è di nuovo, appunto.. riunito.
Insomma 
Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Carroll. E poiché a riassumere chi sia Alice e perché le si restringono, allargano e impazziscono le prospettive è come chiedere perché a pinocchio gli cresce il naso e cosa c'entra la balena, me la cavo come se la cava la quarta di copertina dell'edizioni Einaudi... E cioè, praticamente.. buona lettura! Ahah!!  
   
   
Non male invece l'introduzione Einaudi di Stefano Bartezzaghi. 

Ma entriamo nel merito.
Matematica. Chi tra noi ha proposto la lettura e introdotto 
l'incontro di sabato diciannove gennaio non ha trovato in Alice, come sperava, una favola matematica. Professionalmente efferato in quest'ultima materia e nostalgico lettore di una monumentale opera del filosofo Douglas R. Hofstadter (Godel, Escher, Bach - un eterna ghirlanda brillante), il nostro moderatore, proponitore di Alice, sperava in un felice matrimonio semiotico e simbolico tra quest'ultima e il succitato D.R.Hofstadter e ha sì trovato piuttosto interessanti svariati passaggi del libro, come quello del gatto evanescente dal volto e sorriso fantasmi, ma in generale, biografia di Carroll alla mano, ne è rimasto più che altro deluso. Niente favola o satira di un complicato mondo matematico insomma, ma bensì la cronaca di un mondo terribile. C'è poi chi in una seconda lettura, dopo molti anni, ha notato la componente furiosa, arrabbiata di praticamente tutti i personaggi. E il fatto che Alice sembra cercare un senso a tutto come fosse un adulto.
Chi invece si è fermato addirittura neanche ad un terzo del libro per disaffezione alla storia o letteralmente repulsione. Chi ha criticato la scelta di illustrarne la storia con i noti disegni. In quanto questi ultimi toglierebbero capacità immaginativa al lettore in generale e ai bambini in particolare. Chi ha trovato interesse nelle invenzioni della storia ma ha trovato carente lo stile della scrittura. E non ultimo è stato introdotto lo scomodo e non totalmente verificato ed appurato argomento degli storici sospetti di pedofilia sulla persona di Lewis Carroll. Il Carroll fotografo, nello specifico. Da facili approfondimenti on-line odierni come dalla citazione all'incontro del libro "Camera oscura" di Simonetta A. Hornby, la richiesta frequente di modelle bambine completamente svestite da parte del Carroll-Dogson fotografo lascia tutt'oggi spazio per pesanti sospetti se non proprio accuse. Come del resto storicamente accadde, almeno per una delle bambine e famiglie interessate. E ancora, di nuovo alla storia del libro, un positivo spunto di riflessione per questo autore da parte di alcuni è poi stato che Alice muovesse, in tutti i suoi accadimenti, controsensi e nonsensi, una critica al mondo degli adulti. Alla frequente mancanza di coerenza e senso che spesso o a volte accompagna l'incontro-scontro tra questi ultimi e appunto i bambini. E quindi e per esempio, di nuovo, a proposito di mancanze di senso.., tornando al gatto evanescente... Può esistere un sorriso senza testa? E/o.. può esistere un aggettivo senza oggetto? Alcuni imprecisati tra noi avevano poi letto anche il seguito del libro 
Attraverso lo specchio, e le opinioni, tra il primo lavoro ed il secondo, si sono un po' incrociate. Ma comunque, ricche argomentazioni tra tutti i partecipanti. Di nuovo un po' caotico invece lo spazio di quest'altra riunione. Con tanto di pupo con voce alla Bocelli come già un altra volta altrove.
Ma non demordiamo e andiamo avanti!!
Con il dodicesimo incontro ormai alle spalle, nomadi come non mai, navighiamo verso il primo incontro del nostro secondo anno.
Stiamo crescendo!!