Per il discorso armi credo che rispetto agli anni 80 ci siano forse qualche carta burocratica in più, però in alcuni stati è quasi un obbligo avere un'arma in casa mentre in altri è illegale. Parlavo sabato con una amica che ha il fratello in America da circa 20 anni. Ogni volta che noi sentiamo qualche caso di sparatorie in scuole o in altri contesti, loro chiamano e chiedono notizie al fratello il quale risponde che è un problema della nostra tv italiana che fa sapere solo queste cose. Sorvola sull'argomento come se fossero sciocchezze... Boh...
In parte qua simpatizzo con il fratello della tua amica: ogni volta che la tv italiana fa passare una notizia sulla Germania, mia madre lo viene a sapere prima di me e mi chiama subito per sapere se sto bene, pus sapendo che il posto dell´attentato (o del caso Coronavirus) sta a centinaia di km da dove sto e la notizia a me ancora non è pervenuta

. Però concordo con te/voi che, come d'altronde ho detto all´ inizio, trovo che la semplicità con cui sia possibile procurarsi armi e come non sia un tabu parlarne, fa sì che la gente, e soprattutto i giovani, svalorizzano il significato che hanno, non percependone serietà e pericolo.
Ho finito il libro, la fine è la conclusione naturale delle 300 pagine precedenti. È stata una lettura soddisfacente, scorrevole,malinconica, ma non pesante. Il rapporto con la moglie é veramente deprimente, ma in realtà lo è un po' tutto il modo in cui si rivelano essere i rapporti che ha costruito in 20 anni: superficiali e vuoti. Fa un po´ riflettere se alla fine veramente le cosenella nostra vita possono funzionare perchè noi decidiamo di recitare la parte che torna comodo e che la società richiede, ma appena decidiamo di dire di no, allora crolla tutto. Chissà..