Editore Einaudi Stile libero 2018 pag. 376
Sinossi dalla IV di copertina
Un paesino di provincia sulla costa scozzese e una deliziosa libreria dell'usato. centomila volumi spalmati so oltre un chilometro e mezzo di scaffali, in un susseguirsi di stanze e stanze zeppe di erudizione, sogni e avventure. Un paradiso per gli amanti dei libri? Bè più o meno....
Dal cliente che entra per complimentarsi dell'esposizione in vetrina, senza accorgersi che le pentole servono a raccogliere la perdita d'acqua dal tetto, alla vecchietta che chiama periodicamente chiedendo i titoli più assurdi, alle mille, tenere vicende di quanti decidono di disfarsi dei libri di una vita.
The Book Shop, la libreria che Shaun Bythell contro ogni buon senso ha deciso di prendere in gestione, è diventata un crocevia di storie e il cuore di Wigttown, villaggio scozzese di poche anime. Con puntuta ironia, Shaun racconta i battibecchi quotidiani con la sua unica impiegata perennemente in tuta da sci, e le battaglie, tutte perse, contro Amazon. La sua è l'esistenza dolce e amara di un libraio che non intende mollare. Con l'anticipo dell'edizione italiana, Shaun sta finalmente ricostruendo il tetto della sua libreria.
Recensione
Finito di scrivere nel 2017, sotto forma di diario una specie di "giornale di bordo" che va dal febbraio del 2014, per concludersi il 1° novembre del 2016, l'autore, un simpatico libraio ci racconta della sua vita lavorativa quotidiana, nella quale fa emergere originali personaggi: clienti, amici, fornitori, scrittori, nonché della sua unica commessa, Nichy.
" Chiunque abbia lavorato in una libreria sa bene che le interazioni tra cliente e gestore forniscono materiale più che bastevole per un libro come ampiamente dimostrato da <Cose strane che si dicono in libreria di Jen Campbell> e così essendo afflitto da una memoria terribile, un bel giorno ho cominciato ad annotare quel che succedeva in negozio, come una sorta di promemoria per un ipotetico progetto di scrittura."
E così di pagina in pagina, con un'ironia gentile il libraio si racconta.
Ad ogni inizio del mese del suo diario l'autore cita alcune righe dei "Ricordi di libreria" di George Orwell, Londra 1936, ha lavorato a sua volta in una libreria.
Vengono alla ribalta tipi come "Sandy, l'uomo più tatuato di Scozia"
Alcuni personaggi che hanno da vendergli degli stock di libri, raccolti in tutta la vita da una vecchia zia morta, che giacciono in una fattoria disabitata dove vive un gatto solitario che "ci sussurrava un miao un po' stridulo ogni volta che gli passavamo accanto"
Nicky, la commessa che vive in tuta da sci da ottobre a maggio e che lo omaggia di prelibatezze recuperate dal cassonetto di un negozio di generi alimentari scaduti.
Il nostro, poi spesso fa battute su un certo tipo di clientela, una di queste che trovo molto appropriata e la seguente:
"Le persone davvero interessate ai libri sono rare, ma coloro che pensano di esserlo sono molto più numerosi. Riconoscerli è facilissimo: entrano in libreria e per prima cosa si presentano come "appassionati di libri" poi non fanno che ripetere che "amano i libri", ma il modo più sicuro per identificarli è che mai, nemmeno una volta, ne comprano uno."
Nella sua libreria si vendono per lo più libri usati, anche rari, un canale di distribuzione è Amazon. A volte fra questi clienti si trovano delle persone che lo ricattano, e lo minacciano di inviare ad Amazon dei feedback negativi sulla qualità del prodotto e sul ritardo della consegna, e così far scendere l'indice di gradimento nella valutazione della libreria.
Il libro è pieno di fatti di vita quotidiani, buffi che lo rendono scorrevole e di gradita lettura.
Lo consiglio a tutti.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)