Martedì, 04 Novembre 2025

"I centonovantavove gradini" di Michel Faber

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08/01/2017 11:46 #28650 da Novel67
Ho inaugurato l'anno letterario con un romanzo/racconto contemporaneo di Michel Faber, I centonovantanove gradini :( .

A Whitby, sulla costa nord-orientale dell'Inghilterra, sorgeva un tempo un'antica abbazia benedettina, i cui resti - visibili dal mare e raggiungibili attraverso quella stessa lunga scalinata composta di 199 gradini - sono in parte ancora in piedi. "Le austere rovine dell'abbazia di Whitby sono più di un semplice paesaggio. Generazioni sono state attratte da questo splendido promontorio come posto di insediamento, devozione religiosa ed ispirazione letteraria", dice Wikipedia.

Più d’una leggenda riferisce infatti che il luogo sia abitato dagli spiriti, e non deve essere un caso se anche il conte Dracula – sbarcando in Inghilterra – prese a Whitby stabile dimora. Ed è stato forse sulla scia di Bram Stoker che Michel Faber - a seguito dell’ennesima “metamorfosi di un autore che non smette di sperimentare con i generi romanzeschi” - s’è "divertito" a sperimentare anche il gotico. Ma che razza di gotico è?

Certo, ci sono incubi notturni, allucinazioni ad occhi aperti, fantasmi del passato ed enigmi (apparentemente) irrisolti. Ma la narrazione - che ci riporta sempre ad un presente che non ha nulla di misterioso - non è mai inquietante, sorprendente o emozionante. Tantomeno risulta commovente la penosa "storiella" romantica - improbabile, patetica e stucchevole - che fa da cornice, e la cui unica nota originale è il mancato happy end.

Insomma: l’unico pregio di questo racconto per me è la sua brevità e scorrevolezza, che deriva dall’essere assolutamente piatto. La verità è che non mi ha convinto per niente. E non sentendomi di dargli un 4, perché significherebbe "brutto", gli affibbio uno 0, che appunto non significa niente. E ora torniamo a un classico ...

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08/01/2017 14:54 #28659 da Claudia1221
Risposta da Claudia1221 al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Mamma mia Lorenzo quando sei severo! ahahahaha comunque mi avevi convinta con ambientazione gotica e richiamo al mio adorato Vlad e dopo avermi dato lo zuccherino che fai? me lo togli così da sotto il naso con uno 0 ... -.-



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"Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?"
Harper Lee, Il buio oltre la siepe .

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08/01/2017 15:14 #28663 da Chiarascara
Risposta da Chiarascara al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Ti dirò che leggendo le prime linee del tuo commento mi ispira abbestia. Davvero è così piatto? Peccato... L'ambientazione sembra spettacolare e pure l'idea generale della trama.

Che cosa ti è sembrato piatto esattamente? Non succede proprio niente di interessante? Niente niente? :dry:

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08/01/2017 16:04 - 08/01/2017 16:06 #28670 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Ragazzi io ci sono stato a Whitby, durante il tour dell'Inghilterra che feci nel 2011!!! Che bello che è quel paesino! Favoloso! Ne conservo un bellissimo ricordo, sia dell'abbazia, che del cimitero, che delle viuzze del paesino e anche dell'ottimo pesce che mangiammo!!

Avrei tantissime fotografie da mostrarvi di quel fantastico luogo! Ve ne posto di seguito alcune...











Lorenzo sei sicuro sicuro sicuro sicuro sicuro che il tuo giudizio non sia stato forse un po' drastico? Perché per l'ambientazione potrebbe valere la pena affrontare la lettura...

Nella seconda foto mi vedete affrontare i 109 gradini che separano il paese di Whitby dall'Abbazia. Fortunatamente li ho affrontati dopo un buon fish and chips quindi avevo la giusta benzina in corpo per arrivare in vetta :laugh: :laugh:

Dacci qualche informazione in più suvvia! :laugh: :laugh: :laugh: ;)

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
Ultima Modifica 08/01/2017 16:06 da guidocx84.
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08/01/2017 16:41 - 08/01/2017 16:41 #28671 da Chiarascara
Risposta da Chiarascara al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Ma che bello!
E ci credo, col fish and chips sei pronto a tutto (poi se fai come me e sbagli e aggiungi mezzo chilo di pepe invece del sale al piatto vai come le cannonate). hahaha
Ultima Modifica 08/01/2017 16:41 da Chiarascara.

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08/01/2017 18:25 #28675 da mstesym
Risposta da mstesym al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Splendide queste foto! Solo questo meriterebbe un pensiero alla lettura, ma Lorenzo è stato troppo drastico XD aspetterò altri pareri


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Tutto può essere distante. Ma niente irraggiungibile.

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08/01/2017 19:47 #28680 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber

mstesym ha scritto: Splendide queste foto! Solo questo meriterebbe un pensiero alla lettura, ma Lorenzo è stato troppo drastico XD aspetterò altri pareri

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Splendidi quei posti! Se vi capita di andare in Inghilterra, e avete modo di girellare per la costa est, non perdete l'occasione di passare da Whitby.

Detto questo, in svariate occasioni i gusti di Lorenzo si sono dimostrati diversi dai miei ma uno zero è sempre uno zero... non ti lascia indifferente... però sono curioso di avere altre informazioni da lui... attendo che Lorenzo motivi meglio il perché del suo voto e ci dia qualche dettaglio in più sul libro... ;)

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09/01/2017 08:05 - 09/01/2017 08:06 #28685 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber

Novel67 ha scritto: Ho inaugurato l'anno letterario con un romanzo/racconto contemporaneo di Michel Faber, I centonovantanove gradini :( .

A Whitby, sulla costa nord-orientale dell'Inghilterra, sorgeva un tempo un'antica abbazia benedettina, i cui resti - visibili dal mare e raggiungibili attraverso quella stessa lunga scalinata composta di 199 gradini - sono in parte ancora in piedi. "Le austere rovine dell'abbazia di Whitby sono più di un semplice paesaggio. Generazioni sono state attratte da questo splendido promontorio come posto di insediamento, devozione religiosa ed ispirazione letteraria", dice Wikipedia.

Più d’una leggenda riferisce infatti che il luogo sia abitato dagli spiriti, e non deve essere un caso se anche il conte Dracula – sbarcando in Inghilterra – prese a Whitby stabile dimora. Ed è stato forse sulla scia di Bram Stoker che Michel Faber - a seguito dell’ennesima “metamorfosi di un autore che non smette di sperimentare con i generi romanzeschi” - s’è "divertito" a sperimentare anche il gotico. Ma che razza di gotico è?

Certo, ci sono incubi notturni, allucinazioni ad occhi aperti, fantasmi del passato ed enigmi (apparentemente) irrisolti. Ma la narrazione - che ci riporta sempre ad un presente che non ha nulla di misterioso - non è mai inquietante, sorprendente o emozionante. Tantomeno risulta commovente la penosa "storiella" romantica - improbabile, patetica e stucchevole - che fa da cornice, e la cui unica nota originale è il mancato happy end.

Insomma: l’unico pregio di questo racconto per me è la sua brevità e scorrevolezza, che deriva dall’essere assolutamente piatto. La verità è che non mi ha convinto per niente. E non sentendomi di dargli un 4, perché significherebbe "brutto", gli affibbio uno 0, che appunto non significa niente. E ora torniamo a un classico ...


Errata Corrige: Novel 67 si scusa, voleva scrivere in realtà quanto segue.

Ho inaugurato l'anno letterario con un romanzo/racconto contemporaneo di Michel Faber, I centonovantanove gradini :woohoo: .

A Whitby, sulla costa nord-orientale dell'Inghilterra, sorgeva un tempo un'antica abbazia benedettina, i cui resti - visibili dal mare e raggiungibili attraverso quella stessa lunga scalinata composta di 199 gradini - sono in parte ancora in piedi. "Le austere rovine dell'abbazia di Whitby sono più di un semplice paesaggio. Generazioni sono state attratte da questo splendido promontorio come posto di insediamento, devozione religiosa ed ispirazione letteraria", dice Wikipedia.

Più d’una leggenda riferisce infatti che il luogo sia abitato dagli spiriti, e non deve essere un caso se anche il conte Dracula – sbarcando in Inghilterra – prese a Whitby stabile dimora. Ed è stato forse sulla scia di Bram Stoker che Michel Faber - a seguito dell’ennesima magnifica “metamorfosi di un autore che non smette di sperimentare con i generi romanzeschi” - s’è "divertito" a sperimentare anche il genere neo-gotico. E con quali splendidi risultati!!!

Ci sono incubi notturni, allucinazioni ad occhi aperti, fantasmi del passato ed enigmi (apparentemente) irrisolti. E la narrazione - che ci riporta sempre ad un presente che di per sé è carica di mistero - risulta quanto mai inquietante, sorprendente e emozionante. E risulta commovente doprattutto la bellissima "storiella" romantica - verosimile, credibile ed emozionante - che fa da cornice,con il suo mancato happy end.

Certo uno dei pregi di questo racconto è sicuramente la sua brevità e scorrevolezza, che ne fa un piccolo "capolavoro". La verità è che mi ha conquistato. E non sentendomi di dargli un 10, perché significherebbe "brutto", gli affibbio uno 100, che appunto significa "capolavoro". E ora mai più tornerò a un classico ...


Novel si scusa per il precedente errore di scrittura. :P :P :P :P :P :P

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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Ultima Modifica 09/01/2017 08:06 da pierbusa.
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09/01/2017 09:54 #28690 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Purtroppo questa volta non posso far altro che concordare con Novel: un libro banale e insignificante. :(
È stato anche troppo gentile a dire "storiella romantica" perché io la definirei come mera attrazione fisica (se non attacchi ormonali) con commenti espliciti da parte della protagonista tipici da romanzetto rosa.
In questo libro manca la suspense, il brivido, l'interesse di sapere cosa ci sarà nella pagina successiva.
C'è pure una storia nella storia che sarebbe potuta diventare interessante ma Faber ha appiattito pure quella.
Peccato perché di Faber avevo apprezzato l'originalità in Sotto la pelle...però c'è una cosa da dire e ora sentirò valanghe di critiche :whistle: ...gli scrittori uomini farebbero bene a scegliere protagonisti maschili perché sono incapaci di entrare nella psiche femminile e tratteggiare quindi un personaggio complesso....tranne rare eccezioni ovviamente.

Belle le foto Guido. :)
Se volete leggere un bel libro ambientato a Whitby (anche se nel romanzo si chiama diversamente) vi consiglio Gli innamorati di Sylvia di Elizabeth Gaskell ;) Lì si sente l'aria salmastra che ti schiaffeggia il viso mentre nel libro di Faber fa da cornice sterile.

"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)
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09/01/2017 16:33 #28696 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "I centonovantavove gradini" di Michel Faber
Si possono fare due errori nel leggere un libro breve: il primo è pensare che la storia possa essere più sviluppata, più descritta e meglio delineata la seconda è di stroncarlo come se fosse un vero e proprio romanzo.

E' una "storiella romantica"? Non ci sono i presupposti e gli ingredienti tipici di una "storiella romantica". Proprio nessuno.

La "storia nella storia" (il manoscritto ritrovato e pian piano recuperato che svela i suoi antichi misteri) è appiattita? Per essere un racconto mi è parso vero proprio il contrario, pian piano si entra nel dramma dell'atroce delitto che vi è descritto e nelle sue motivazioni.

Non è un vero "romanzo gotico"! Ma da dove l'avete tirata fuori questa storia? Per le sue atmosfere, per un certo modo di descrivere certe situazioni? Faber sicuramente non è uno scrittore di genere e questo racconto non è un "romanzo".

Io ho trovato la storia della protagonista commovente senza essere patetica. E i suoi sogni, e il suo dolore e i suoi afflati amorosi (o come diceva Erica "ormonali") del tutto credibili.

Tutta la storia è ben descritta, tutti i personaggi sono ben delineati, alla Faber.

Certo se lo confrontiamo con "Il petalo cremisi e il bianco" siamo lontani anni luce da quella assoluta perfezione. Ma ha senso confrontare un romanzo (fosse anche "Sotto la pelle") con un racconto? Un racconto poi che si presenta non "gotico" ma fortemente evocativo: di emozioni, di sensazioni, di umori.

Una bugia, naturalmente. Niente muore senza dolore. Perfino un arto scomparso da un pezzo continua a far male.


Ringrazio di cuore Erica per avermi indotto a leggere questo racconto, un vero piccolo gioiello letterario, che come altre opere di Faber certo non domenticherò facilmente. :)

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