Questo breve romanzo è il secondo in ordine di scrittura (1958) del ciclo "Il romanzo di Ferrara"
SINOSSI (dalla IV di copertina)
In una Ferrara ricca, affascinante ma oppressa dal fascismo, un giovane studente ebreo - voce narrante del romanzo - incrocia il suo destino con quello di Athos Fadigati, un maturo medico di chiara fama. L'amicizia che nasce fra i due farà scoprire al narratore che dietro tutta la cultura e la raffinatezza del dottor Fadigati si cela un abisso di solitudine dovuto alla sua presunta omosessualità. Un peccato che l'Italia di allora non contemplava fra quelli che potevano essere redenti ...... E gli occhiali d'oro dello stimato professore diventano un simbolo di una diversità sempre meno tollerata -così come l'appartenenza all'ebraismo del narratore.
All'inizio l'autore fa cenno al 1919 fine della prima guerra mondiale: "i caffè del centro rigurgitavano di ufficiali in divisa"; per passare al 1925 quando ormai il fascismo si organizzo in un grande partito nazionale, poté offrire vantaggiose sistemazioni a tutti.
Athos Fadigati, trasferitosi da Venezia si era ben sistemato a Ferrara, con un ambulatorio privato e in qualità di direttore del reparto orecchio - naso - gola del nuovo ospedale Sant'Anna.
"Erano piaciuti i suoi modi cortesi, discreti, il suo evidente disinteresse, il suo ragionevole spirito di carità nei confronti dei malati più poveri."
Però la gente incomincia a chiedersi dove va il medico alla sera, lo vedono uscire di casa dopo cena, lo si incontra in piazza e dopo le 22 al cinema, ma sempre in platea, anziché in galleria dove stanno i benestanti.
Poi sempre la gente si chiede come mai non prende moglie, ormai a 40 anni sarebbe bene per lui avere una famiglia. Finché qualcuno incomincia a pensare che il dottore forse era "uno di quelli". Come mai non si erano accorti prima, come mai ci avevano messo tanto, dieci anni, prima di rendersene conto. Però come potevano non tollerarlo, lui così riservato che non dava scandalo.
"Sì, - dicevano -:adesso che il suo segreto non era più un segreto, adesso che tutto era chiaro, si era capito finalmente come comportarsi con lui. Di giorno, alla luce del sole, fargli tanto di cappello; alla sera, anche a essere spinti ventre contro ventre dalla calca di vi San Romano, mostrare di non conoscerlo. Come Fredric March nel Dottor Jekyll, il dottor Fadigati aveva due vite. Ma chi non ne ha?"
Fino a quando però ci sarà lo scandalo e i benpensanti non saranno più così tolleranti.
Ho letto questo romanzo in un pomeriggio, non riuscivo a staccarmene tanto è bello: scritto benissimo, una Ferrara che amo e che mi passa continuamente davanti agli occhi, con la sua piazza e le sue strade che io adoro.
Riccione, come doveva essere allora, il mare Adriatico descritto come un gran pittore. Il mare che cambia colore a seconda delle ore della giornata, del sole, del vento.
Una vicenda emozionante piena di vita, di verità: si parla di fascismo, dell'adesione al fascismo degli ebrei che a loro volta erano anche loro fascisti "della prima ora" per poi doversi ricredere all'uscita delle leggi raziali del '39.
Bassani ci parla attraverso il racconto di questo ventenne, della sua vita, dei suoi sentimenti, dell'Italia di allora, con poesia realistica.
Uno dei più bei romanzi letti ultimamente.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)