Martedì, 04 Novembre 2025

"Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi

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09/09/2020 11:17 #45637 da aleinviaggio
"Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi è stato creato da aleinviaggio
incredibile ma vero, sul forum non c'è un post dedicato a questo famosissimo libro! (fatta eccezione per un brevissimo resoconto di un incontro del GdL di Napoli risalente a qualche anno fa che aveva per oggetto questo romanzo). e tuttavia so per certo che molti di voi l'hanno letto, e così ho pensato che potrebbe essere interessante scambiarci opinioni a riguardo.

ho terminato la lettura qualche settimana fa e ancora ogni tanto il pensiero ci ritorna, inaspettatamente e senza preavviso. mentre spremo un limone in una brocca d'acqua, ad esempio, non posso non pensare alle limonate superzuccherate del Dottor Pereira.
ho letto il romanzo mentre ero in vacanza in Portogallo, ad agosto. conosco bene Lisbona: avendoci studiato per qualche mese all'università ed essendomene innamorata, ci torno spesso. conoscevo dunque i luoghi descritti da Tabucchi. ma leggere quelle pagine proprio lì, vedendo davanti a me la luce inconfondibile delle giornate d'agosto lusitane, è stata una combinazione perfetta.

la trama non è particolarmente complessa, e il ritmo del romanzo è molto lento. e tuttavia sta proprio in questo, a mio parere, la bravura dell'autore. nel suo saper descrivere in maniera così perfetta una società immobile, resa ancor più rigida dall'alba di una terribile e lunghissima dittatura. ma c'è più di questo. Tabucchi conosceva bene, ed è facile capirlo leggendo quest'opera, il modo in cui il tempo stesso in Portogallo sembra rallentare: le ore si fanno più lunghe, le giornate piene di luce sembrano quasi infinite. non ha senso affrettarsi, correre, sudare, quando si può tranquillamente aspettare il tram seduti su una comoda panchina. che senso ha svegliarsi all'alba in un Paese in cui comunque niente funziona prima delle nove? ed è inutile amareggiarsi e cercare di combattere questa tendenza universale alla rilassatezza. si rischia solo di farsi il sangue amaro. l'unica soluzione è abbandonarsi al dolce e lento scorrere del tempo, lasciare che i minuti si facciano ore, con calma, rallentare anche il battito cardiaco, dare inizio a una condizione di semi-letargo e scoprire il piacere che una vita del genere può dare, soprattutto se si viene da una società frenetica e ansiosa come la nostra.
ecco, nelle pagine di Tabucchi ho ritrovato la quintessenza del Portogallo che conosco.

ho apprezzato anche molto la delicatezza con cui descrive una dittatura che ovviamente non ha potuto conoscere in prima persona. sono soprattutto accenni, dialoghi, intromissioni nella quotidianità di Pereira. a cui fa però da contraltare l'irrompere della figura di Monteiro Rossi, giovane studente tanto passionale quanto ingenuo. la dittatura di Salazar ha avuto e in parte ha ancora oggi conseguenze disastrose sulla società lusitana ma anche sulla mentalità stessa dei portoghesi. e allora un altro motivo per cui sono contenta di aver letto questo libro mentre ero in Portogallo è che ho potuto subito dopo visitare il Museu do Aljube – Resistência e Liberdade di Lisbona, interamente dedicato alla memoria della dittatura, alla terribile Pide (la polizia politica portoghese), alla resistenza.
le ultime pagine del romanzo, dal momento in cui la polizia irrompe nella casa di Pereira, sono difficili da dimenticare e lasciano l'amarezza di una situazione impossibile da combattere, in cui la fuga, l'abbandono di una nazione che ormai di patria non ha più nulla, è l'unica soluzione.

erano anni che mi ripromettevo di leggere il capolavoro di Tabucchi e sono felice che le circostanze abbiano creato condizioni favorevoli a una lettura così piacevole e consapevole.

e voi che l'avete letto, cosa ne pensate?

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer
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09/09/2020 22:13 #45641 da vanna
Risposta da vanna al topic "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi
Alessandra hai colto magistralmente l'atmosfera che aleggia nel romanzo e conoscendo Lisbona e un po' la storia del Portogallo il libro si può apprezzare maggiormente , io l'ho visitata due volte di cui una in piena estate con un caldo pazzesco , giornate lunghissime e ritmi lenti ma mi è rimasta nel cuore! Anche
Tabucchi si innamorò di questa città e del Portogallo vi incontrò la sua futura moglie ed è stato docente di lingua e letteratura portoghese in varie università italiane; conoscitore e traduttore in italiano di molte delle opere dello scrittore e poeta Fernando Pessoa che è stato per lui di grande ispirazione. A Lisbona se ben ricordo c'è una famosa caffetteria" Brasileira " frequentata da Pessoa con un'atmosfera particolare di tempi ormai passati..
Il libro letto diversi anni fa ricordo che mi piacque molto ed ancor oggi la vicenda un po' l'ho presente; emblematica la lentezza della narrazione con il protagonista che mangiava frittate , in sovrappeso e con qualche patologia ma pian piano grazie ad un giovane rivoluzionario prende coscienza del regime salazariano che nega ogni libertà ed anche quella di stampa, e da pigro e abitudinario diventa un impegnato oppositore della dittatura, il simbolo della libertà d'informazione.Penso che il messaggio di Tabucchi sia quello di lottare contro le ingiustizie soprattutto se di tratta di un intellettuale.Non a caso in Italia egli si schierò con gli oppositori di un noto leader del centrodestra negli ultimi anni novanta.
Libro di non molte pagine che vale la pena leggere.


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17/12/2021 12:45 #56185 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi
Recuperato anche io questo piccolo capolavoro ed è stato per me una rivelazione.Lo volevo legger da tempo, ma non so perchè temevo sarebbe stato noioso. Invece, l'unica lentezza presente è quella descritta da Alessandra, una lentezza in grado immergerti nell'afa dell'agosto portoghese, in cui tutto scorre lento, quasi immobile. Un'immobilità che fa da specchio all'animo di Pereira, ancorato ad essa forse per routine, per il rifiuto di reagire alla morte della moglie, per la voglia di rimanere nel passato, e quindi non interagire attivamente con il presente. Fino a che non decide che vuole essere, che lui è più di questo, o quanto meno che la sua immobilità non vuol dire per forza passività nell'accettare tutto, soprattutto ciò che va contro la sua indole di intellettuale. L'aspetto culturale è infatti secondo me anche piuttosto importante: il fatto che lui contrapponga sempre la traduzione dei classici francesi con a cronaca nera e di attualità porta il lettore a chiedersi quale delle due attività parla poi effettivamente dell'umanità, della società e della storia. Emblematico quando si chiede o realizza che il lui ha piene libertà per il semplice fatto che si limita a tradurre romanzi ottocenteschi che probabilmente non verrebbero mai posti a censura, ed è questa vera libertà?
In lui pesa secondo me anche il fatto di non esser diventato padre; Andrea Bajani lo presenta nell'introduzione dicendo tra le altre cose che "era stato un marito, pur non essendo diventato padre", come se la condizione di marito non si può adempiere al 100% se non si diventa padri; e anche se è un'affermazione che in assoluto non ha senso, nel caso di Pereira forse sì, perchè lui sente un bisogno che non riesce neanche lui a riconoscere di trasmettere qualcosa al mondo, qualcosa di più intimo e assoluto, in cui il suo io intelletuale forse potrebbe realizzarsi al meglio.

Mi unisco quindi anche io ai pareri entusiasti, atmosfera molto bella, bel personaggio e narrazione scorrevolissima, grazie anche ai capitoli molto brevi uno-tira-l''altro.

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17/12/2021 16:40 #56193 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi

bibbagood post=56185 userid=1044Recuperato anche io questo piccolo capolavoro ed è stato per me una rivelazione.Lo volevo legger da tempo, ma non so perchè temevo sarebbe stato noioso. Invece, l'unica lentezza presente è quella descritta da Alessandra, una lentezza in grado immergerti nell'afa dell'agosto portoghese, in cui tutto scorre lento, quasi immobile. Un'immobilità che fa da specchio all'animo di Pereira, ancorato ad essa forse per routine, per il rifiuto di reagire alla morte della moglie, per la voglia di rimanere nel passato, e quindi non interagire attivamente con il presente. Fino a che non decide che vuole essere, che lui è più di questo, o quanto meno che la sua immobilità non vuol dire per forza passività nell'accettare tutto, soprattutto ciò che va contro la sua indole di intellettuale. L'aspetto culturale è infatti secondo me anche piuttosto importante: il fatto che lui contrapponga sempre la traduzione dei classici francesi con a cronaca nera e di attualità porta il lettore a chiedersi quale delle due attività parla poi effettivamente dell'umanità, della società e della storia. Emblematico quando si chiede o realizza che il lui ha piene libertà per il semplice fatto che si limita a tradurre romanzi ottocenteschi che probabilmente non verrebbero mai posti a censura, ed è questa vera libertà?
In lui pesa secondo me anche il fatto di non esser diventato padre; Andrea Bajani lo presenta nell'introduzione dicendo tra le altre cose che "era stato un marito, pur non essendo diventato padre", come se la condizione di marito non si può adempiere al 100% se non si diventa padri; e anche se è un'affermazione che in assoluto non ha senso, nel caso di Pereira forse sì, perchè lui sente un bisogno che non riesce neanche lui a riconoscere di trasmettere qualcosa al mondo, qualcosa di più intimo e assoluto, in cui il suo io intelletuale forse potrebbe realizzarsi al meglio.

Mi unisco quindi anche io ai pareri entusiasti, atmosfera molto bella, bel personaggio e narrazione scorrevolissima, grazie anche ai capitoli molto brevi uno-tira-l''altro.

Condivido quanto hai scritto su questa perla di Tabucchi.

Aggiungo solo una piccola nota a margine. E' un libro breve ma intenso, un budino letterario gustoso e ricco di sapori. Va gustato piano piano in modo tale che i tanti ingredienti usati per realizzarlo possano esserne riconosciuti. E va riletto con ancor più calma.

 

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
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23/03/2023 16:54 #62880 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Sostiene Pereira" di Antonio Tabucchi
Il salone del libro di Torino ha deciso che quest'anno questo libro sarà il protagonista del progetto " Un libro tante scuole " che punta alla condivisione della lettura nelle scuole tramite la lettura di un testo comune su cui gli studenti si confronteranno (progetto bello, che suppongo non ci fosse quando andavo a scuola io). Qui potete trovare informazioni sul progetto e soprattutto tutte le iniziative che ci saranno in queste settimane in varie città italiane per onorare questo libro:  www.salonelibro.it/salto-scuola/un-libro-tante-scuole.html

In particolare volevo poi segnalarvi il podcast che hanno deciso di dedicarvi, Sostiene Tabucchi,  (disponibile su tutte le piattaforme di podcast) in cui in 6 puntate vari autori italiani parlano del loro incontro ed esperienza con questo libro. Io ho sentito la prima puntata con Paolo di Paolo e l'ho trovata carina :-) Mi piace poi che si cerchi di coinvolgere attivamente i giovani, secondo me questo libro si presta molto bene!

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

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Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

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Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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