Sabato, 06 Settembre 2025

"Il ballo" di Irène Némirovsky

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17/03/2020 09:09 - 29/11/2021 21:44 #43178 da aleinviaggio
"Il ballo" di Irène Némirovsky è stato creato da aleinviaggio
eccomi ;) libro letto in un'oretta scarsa. non avevo mai letto nulla della Nemirovsky prima di ieri, non la conoscevo proprio. quindi è stata utile anche la nota biografica che precedeva "Il ballo".
questa mia prima esperienza con la scrittrice la classificherei con un Nì :unsure:
mi è parso ben descritto il contesto sociale, l'arrivismo dei nuovi ricchi, l'ansia di diventare a pieno titolo membri di un ceto a cui hanno ambito per tutta la vita.
non mi ha convinto molto, invece, la tensione madre-figlia, che mi è parsa troppo estrema, quasi da macchietta, con dialoghi piuttosto banali.
e poi c'è il solito problema di fondo tra me e i racconti, che mi sembrano sempre lasciare troppo di irrisolto, un crescendo che non si concretizza mai in un vero climax. e infatti di solito io e i racconti ci evitiamo :blink: :whistle: :pinch:

Attenzione: Spoiler!


e quindi niente, aspetto che mi bacchetti la nostra sacerdotessa della Nemirovsky. sii clemente, Annarè :blink: :laugh:

"Leggere bei libri ti toglie per sempre il piacere di leggere quelli brutti" - La società letteraria di Guernsey, Mary Ann Shaffer
Ultima Modifica 29/11/2021 21:44 da bibbagood.

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17/03/2020 11:31 - 29/11/2021 21:42 #43180 da
Risposta da al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Ale i tuoi commenti mi fanno sempre ridere tantissimo :laugh:

Per quanto riguarda il racconto ci sono delle note da fare: come dicevo l'altro giorno il personaggio della madre è altamente autobiografico. La madre della Nemirovsky era una pazza totale e il suo personaggio torna spessissimo soprattutto nei suoi primi romanzi (il ballo è il primo in assoluto ad essere stato scritto). I toni melodrammatici, se così li vogliamo definire, soprattutto per quanto riguarda i dialoghi, sono una caratteristica della sua scrittura almeno in questi primi libri.

So che la madre può sembrare un personaggio esagerato e poco credibile, ma secondo me non lo è più di tanto... Qualche mese fa ho letto la biografia della scrittrice in cui viene raccontato che alla fine della Seconda guerra mondiale sia la Némirovsky che il marito erano morti nei campi di concentramento mentre le figlie, grazie ad un amica, erano riuscite a salvarsi. Le ragazze vennero condotte dall'unico parente ancora in vita, la nonna, la quale affermò candidamente di non avere nipoti e non le volle riconoscere. Stiamo parlando a tutti gli effetti di un mostro :blink: e secondo me il fatto di caratterizzarla in maniera così grottesca è stato il modo di Irène di vendicarsi di lei.

Immaginatevi la scena: la madre che entra in libreria e si trova davanti il libro con il nome della figlia stampato sopra a chiare lettere. Lo apre, trova questo, ed è perfettamente consapevole che anche i suoi amici della "buona società" lo vedranno e che non può fare assolutamente nulla per impedirlo :evil:
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18/03/2020 16:08 - 29/11/2021 21:42 #43203 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Ho finito anch'io Il ballo e anche per me si trattava del primo libro letto dell'autrice.
Mi trovo d'accordo sostanzialmente con Ale sul discorso racconti ma per me vale solo per i racconti lunghi: i racconti brevi li apprezzo molto perché riescono ad essere incisivi ed arrivare dritti al punto mentre quelli lunghi hanno sempre qualcosa di inconcludente come se volessero aspirare ad essere un romanzo ma non ci arrivassero.
Grazie Anna delle informazioni sulla Némirovsky.
Tutto sommato è stata una lettura molto scorrevole e sicuramente in futuro mi piacerebbe leggere altro ma non subito.
Io comunque ho trovato fastidiosi tutti i personaggi, sembrava una gara di meschinità...anche se chiaramente la ragazzina è l'unica a poter essere giustificata.

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"Tutto ciò che possiamo decidere è come disporre del tempo che ci è dato" (Il signore degli anelli - Tolkien)
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19/03/2020 17:17 - 29/11/2021 21:43 #43212 da IlariaTata
Risposta da IlariaTata al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Stamane ho finito anche io Il ballo: per me si è trattato di una rilettura.
Devo dire che solitamente nemmeno io tollero i racconti, ma questo lo lessi durante uno degli innumerevoli viaggi da casa mia alla volta dell'università: non avendo all'epoca ancora il Kindle e possedendo già una cartella bella piena di quaderni, mp3, cellulare, viveri e chi più ne ha più ne metta, cercavo sempre dei libri da leggere durante gli spostamenti che pesassero poco (nel senso fisico del termine), e i racconti soddisfacevano pienamente questo requisito.
Dunque: Il ballo fu il mio secondo approccio con la Némirovsky (il primo fu con Jezabel), e di questa scrittrice mi innamorai follemente per le capacità descrittive della società dell'epoca e per la splendida caratterizzazione dei personaggi, oltre che per le storie che riuscì a creare.
Anche io mi sono informata sulla sua storia familiare, ed effettivamente la (orribile) figura materna riveste molta importanza in molti dei libri della scrittrice.
Questo racconto ha il pregio, a parer mio, di racchiudere in poche righe molte delle caratteristiche narrative dell'autrice ucraina naturalizzata francese: la feroce critica verso una classe sociale, l'accurata descrizione degli ambienti e dei costumi dell'epoca, la quasi totale assenza della figura paterna, il tratteggio (come detto sopra) ai limiti del grottesco della madre.
Non è sicuramente il suo migliore scritto, ma a me è garbato molto (toscanismo, colpa di Guido? Ahahahahah :P ...).
A quanti non sono rimasti pienamente convinti, consiglio di continuare con la lettura delle altre opere della Némirovsky, ove i temi a lei tanto cari sono sviscerati con maggior cura e le vicende narrate si fondono spesso con la Storia.
Inoltre consiglio la visione (a coloro che non l'avessero ancora fatto) del bel film Suite francese, tratto forse dalla sua opera più nota.
Sono stata come al solito prolissa, ma che ci posso fare? Quando si parla di libri potrei blaterare per ore... :P ;)

Ilaria

“Noi non siamo veri e propri romanzi. Noi non siamo veri e propri racconti. Noi siamo opere complete”

(Gabrielle Zevin)
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Ringraziano per il messaggio: EmilyJane, aleinviaggio

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20/03/2020 10:00 #43224 da Ines57
Risposta da Ines57 al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Il racconto"Il ballo" è rimasto dentro di me come tutti gli altri libri di questa ,a mio parere, splendida scrittrice. La delusione della madre per il mancato successo della festa mi è sembrata una sconfitta di chi non comprende quali sono i valori importanti della vita e si accontenta dell'apparenza tralasciando gli affetti importanti. Voi cosa ne pensate? Ines

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20/03/2020 16:38 - 20/03/2020 16:40 #43231 da Ariel
Risposta da Ariel al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Ho finito anche io ieri il breve racconto!
A me piacciono i racconti, specie quelli come questo, brevi ma intensi perchè riescono a concentrare in poche pagine una storia che sembra arrivare da lontano e proiettarsi anche oltre. Cerco di spiegarmi meglio,
sostanzialmente cosa ci viene raccontato? l'organizzazione di un ballo da parte di una coppia di arricchiti, un ballo che però per la piccola Antoniette è carico di speranze e fascino (ed è qui che io vengo rapita):
"Un ballo... Mio Dio, avrebbe potuto essere che lì, a due passi da lei, ci fosse quella cosa meravigliosa che lei si rappresentava in modo vago come un insieme confuso di musica sfrenata, profumi inebrianti, vestiti favolosi..."
ma la vicenda non è tutta li, perchè in poche pagine noi ricostruiamo il prima, la vita di questa famiglia prima della ricchezza, la vita soprattutto di questa fanciulla fatta di cattiveria, meschinità o semplice indifferenza da parte degli adulti che invece dovrebbero amarla e incoraggiarla, e poi ci lascia alla fine ad immaginare il suo futuro diverso e magari migliore. è come se il racconto non si esaurisse per me nelle poche pagine, mi sembra di avere conosciuto Antoinette e alla fine essere ancora qui a pensare chissà come sta, come è andata poi. Ho empatizzato con il suo personaggio, che sicuramente prova sentimenti forti e un pò estremi nei confronti dei suoi genitori, ma come un po tutti gli adolescenti. Si sa a 14 anni non ci si sente più bambini, ma non si è nemmeno ancora abbastanza grandi, è sostanzialmente un periodo di ca..a ci siamo passati tutti e i sentimenti che si provano spesso sono estremi.
Io non riesco ad analizzare i libri come fa la maggior parte di voi, partendo dalla storia dell'autrice ecc anzi spesso conosco poco e niente degli autori che leggo, oppure analizzando il testo per capire cosa avrà voluto dire l'autore, non dico che sia giusto, semplicemente il mio modo di leggere è quello di entrare nelle storie, e alla fine un libro mi piace se mi fa provare qualcosa, se mi sembra di sentire gli stessi sentimenti che prova un personaggio per esempio.
In questo breve racconto io ho sentito Antoniette, perciò mi è piaciuto.
Scusate il megapippone :laugh: leggo i vostri commenti sempre con molto interesse e volte mi sento un po stupida per non riuscire a scrivere cose altrettanto intelligenti! :silly: :silly: :silly:

"...Non importa quanto sia stretta la porta,
quanto piena di castighi la vita,
io sono il padrone del mio destino:
io sono il capitano della mia anima." William Ernest Henley
Ultima Modifica 20/03/2020 16:40 da Ariel.
Ringraziano per il messaggio: bibbagood, EmilyJane, Novel67, aleinviaggio

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20/03/2020 17:14 #43232 da
Risposta da al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky

Io non riesco ad analizzare i libri come fa la maggior parte di voi, partendo dalla storia dell'autrice ecc anzi spesso conosco poco e niente degli autori che leggo, oppure analizzando il testo per capire cosa avrà voluto dire l'autore, non dico che sia giusto, semplicemente il mio modo di leggere è quello di entrare nelle storie, e alla fine un libro mi piace se mi fa provare qualcosa, se mi sembra di sentire gli stessi sentimenti che prova un personaggio per esempio.
In questo breve racconto io ho sentito Antoniette, perciò mi è piaciuto.
Scusate il megapippone :laugh: leggo i vostri commenti sempre con molto interesse e volte mi sento un po stupida per non riuscire a scrivere cose altrettanto intelligenti! :silly: :silly: :silly:


Non c'è nessuno spirito critico dietro le mie ricerche biografiche. É solo la mia vera natura di comare pettegola che ogni tanto prende il sopravvento :laugh: :laugh: :laugh:

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22/03/2020 09:19 #43243 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky

Qualche mese fa ho letto la biografia della scrittrice in cui viene raccontato che alla fine della Seconda guerra mondiale sia la Némirovsky che il marito erano morti nei campi di concentramento mentre le figlie, grazie ad un amica, erano riuscite a salvarsi. Le ragazze vennero condotte dall'unico parente ancora in vita, la nonna, la quale affermò candidamente di non avere nipoti e non le volle riconoscere.


Molto interessante! Aggiungo anche questa a tutti i titoli molto interessanti suggeriti nel tema dell'anno 2019!

Sulla questione racconto: anche io non li amo, ma questo secondo me può servire da introduzione all'autrice e trasmette quindi qualcosa oltre l'80ina di pagine.
Prima di questo avevo letto infatti qualche anno fa Il vino della solitudine, che mi era piaciuto moltissimo. Se dovessi cercare di parlarne ora, me ne ricorderei poco e nulla, ma leggendo Il ballo improvvisamente ho avuto vari "flash" di quell'altra lettura: soprattutto, ovviamente, della figura materna. Ne il vino della solitudine il rapporto madre-figlia è forse meno estremizzato che nel ballo, ma solo perchè la forma del romanzo permette forse una caratterizzazione più completa. Ma da quel che ricordo, la figura della figlia là ne esce un po'' meglio. Tra i vostri commenti vedo come empatizzate con la figura di Antoniette, come sia l'unico personaggio giustificabile. Ora, io anche concordo che il marcio derivi dall'indifferenza assoluta del padre e dall'egoismo e vanità incontrollabili della madre, ma anche la figlia non ne esce bene: se si pensa che dovrebbe essere poi un personaggio autobiografico! La scena finale fa venire la pelle d'oca, ma in realtà già il momento in cui osserva da dietro il divano tutta la scena, con freddezza. E nelle pagine precedenti, quelle continue riflessioni verso la propria vita e verso la figura della madre: che una ragazzina di 14 anni sia cosi calcolatrice, fredda, invidiosa, spietata, rancorosa, che vede nella madre una rivale come la madre la vede nella figlia, che è interessata solo al raggiungimento della propria felicità rappresentata da sogni adolescenziali, costi quel che costi: mamma mia, l'ho trovato veramente inquietante! Capisco che la figura materna possa condizionare o addirittura determinare che la figlia cresca con una personalità tale, ma qua mi sembra veramente troppo; mi sembra che a 14 anni la ragazza non abbia già più un briciolo di umiltà, di capacità di provare affetto se non per sè stessa. Il ripetere "Voglio vivere io, io [..] Sono giovane io, io [..] Si prendono la mia prte di felicità.." e cosi via esprime una rabbia spietata che mi ha turbato.
Insomma, pur essendo stato un breve racconto, mi ha comunque colpito e spero di leggere presto altro.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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04/06/2020 13:04 #44237 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Come molti di voi, anch’io non amo molto i racconti, soprattutto se brevi. Nemirovsky, poi, non la conoscevo quasi per nulla, se non fosse per l’adattamento cinematografico di Suite francese , che pure si dice (mi pare) non rispecchi più di tanto il libro.

Così, senza sapere – come Ariel - delle traversie familiari della scrittrice, ho letto Il ballo , traendone più o meno le vostre stesse impressioni. Devo ammettere che le indicazioni di Anna96 si sono rivelate molto utili per inquadrare meglio l'opera e rivedere in parte il mio giudizio, in quanto anch’io, almeno inizialmente, pensavo che la figura dei genitori – e della madre in particolare – fosse stata tratteggiata in maniera fin troppo macchiettistica e sopra le righe. La ragazzina stessa pareva poi tanto immotivatamente capricciosa e lunatica da risultare persino antipatica. Insomma, per buona parte del racconto mi son sentito poco coinvolto e a tratti persino infastidito.

Anche senza le suddette indicazioni devo però ammettere che ad un tratto la lettura ha subito una svolta: la vendetta di Antoinette, la delusione della madre e la (finta) riappacificazione finale hanno reso i personaggi in qualche modo più umani e i loro atti e sentimenti più comprensibili, forse in parte anche scusabili. Insomma, meno caricaturali e più reali.

Questo è un bene, perché un'opera letteraria dev'essere secondo me anzitutto valutata senza ricorrere alla comparazione con le vicende biografiche del suo autore. E da questo racconto io sono stato in qualche modo colpito. Probabilmente non tanto da voler approfondire la conoscenza degli scritti di Nemirovsky; ma come episodio a se stante, l’esperienza la giudico senz'altro positivamente.

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05/12/2023 15:59 #64862 da elis_
Risposta da elis_ al topic "Il ballo" di Irène Némirovsky
Mi aggiungo al gruppo delle persone che non amano molto i racconti ma questo rappresenta decisamente l'eccezione: nonostante la brevità, mi ha coinvolta molto e alla fine ho sperato che fosse più lungo! Mi sono piaciuti molto i personaggi, seppur "estremi" li ho trovati ben caratterizzati e sfaccettati, Antoniette rappresenta perfettamente i sentimenti di un'adolescente, ho trovato geniale il suo modo di vendicarsi (non si può dire che la madre non se lo meritasse    ) e credo che sia quasi interamente colpa sua se la figlia ha un animo così avvelenato. Bella anche la descrizione e la rappresentazione dell'ambiente aristocratico, insomma mi è piaciuto tutto!   leggerò decisamente altro di questa scrittrice! 

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