In AUTORI con Vanna abbiamo parlato di questo scrittore, uno dei più importanti a livello internazionale. In questo romanzo, di bene pp. 600 e oltre, lo scrittore, nato a Gerusalemme, ci fa una narrazione ovviamente molto articolata delle sue "origini" padre, madre, ma anche dei nonni paterni e materni. Tutte persone molto interessanti, intellettuale di grande fama, il prozio, certo Yosef Klausmer, insegnante di letteratura ebraica all'università a Gerusalemme, ancora prima del 1948, è scrittore di due saggi importanti su Gesù: "Gesù Nazareno" e "Da Gesù a Paolo", nei quali sostiene che Gesù è nato e morto ebreo, e che fu Paolo a creare la religione Cristiana. Naturalmente il primo saggio uscito nel 1922 fece molto scalpore fra gli studiosi di quell'epoca, sia fra gli ebrei sia fra i cristiani. A chi interessa l'argomento può vedere su Wikipedia.
Oltre alla descrizione paesaggistica, e culturale dell'epoca, Amos Oz, passa dalla sua gioventù di bambino e figlio unico a Gerusalemme, alla storia dei sue nonni, i paterni che provenivano da Vilnius e quelli materni dalla Polonia a Rovsto. Quello materno ricco possidente di un grande mulino, gestita come una cooperativa, il nonno di sentiva un proletario, non certo un proprietario, e quello paterno, studioso e intellettuale.
La narrazione avviene ad opera di una delle zie, la più piccola delle sorelle della madre.
Viene messa in grane evidenza l'antisemitismo feroce, che polacchi, ucraini, e lituani, avevano nei confronti degli ebrei, tanto che la madre di Oz alla quale era interdetta l'università in Polonia, perchè ebrea, dovette andare a Praga per potersi iscrivere e frequentare.
Dalle pagine del libro escono persone e personaggi, ambienti: Polonia, Lituania ed Ucraina, città ricche di viali, di monumenti. Si sente una certa malinconia e la tristezza per aver dovuto abbandonare quei boschi, quei frutteti quei campi pieni di grano. La differenza fra l'est europeo e il Medio Oriente e forte, le estati torride di Gerusalemme, la povertà, le casette quadrate e piccole, dove si vive in tre in due stanzette.
Non mi dilungo di più, ma mi limito a consigliare a chi vuol farsi un'idea di come certe nazioni sono nate e come stavano le cose quando Israele era ancora sotto il protettorato inglese, di leggere questo splendido ricco ed evocativo saggio, poetico, triste ed ironico, in libro da leggere senza fretta, che però regala al lettore tantissimo.
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)