Mercoledì, 31 Dicembre 2025

"Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi

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03/07/2022 17:19 #59663 da davpal3
Con il gruppo dei Letturati di Roma (oltre che su consiglio di Giami/Miriam :D) ho letto il famoso "Cristo si è fermato a Eboli". Anche se l'ho letto con la consueta lentezza, il libro mi è piaciuto moltissimo. In breve, narra del soggiorno che Levi fece da confinato in Lucania durante il fascismo.
Moltissimi sono i temi toccati da Levi, che descrive magistralmente un tipo di società che a mio avviso ancora esiste, seppur in misura minore.
Levi sostiene che la società di contadini in cui si trova sia "senza Stato", ossia un mondo estraneo e in certa misura indipendente rispetto allo Stato e ad esso contrapposto. Io credo che questo si percepisca ancora in alcuni ambienti del Sud Italia, in cui la società segue regole proprie e "parallele" rispetto a quelle statali. Da un punto di vista giuridico, la prospettiva che meglio spiega questo fenomeno è quello della pluralità degli ordinamenti giuridici.
In questa prospettiva, il rapporto tra cittadino e Stato è di estraniamento e lotta. Levi narra di un uomo che raccontava con sincero orgoglio una vera e propria truffa allo Stato. Questo, in forme più o meno evidenti, avviene ampiamente anche ora.
La società descritta da Levi non solo non ha Stato, ma neanche religione, o almeno religione cristiana. Si racconta, ad esempio, la processione di una Madonna che "non era la pietosa madre di Dio, ma una divinità sotterranea, nera delle ombre del gremo della terra, una Persefone contadina. Una dea infernale delle Messi". Io rivedo tantissimo di questa descrizione nelle feste dei Santi patroni del Sud, ad es. S. Gennaro a Napoli, S. Agata a Catania. Qui, a mio avviso, non c'è nulla o quasi di cristianesimo. C'è superstizione e follia da riti dionisiaci.
Molto interessanti anche altre osservazioni direi "sociologiche". Ad es. la contrapposizione tra paesi piccoli e paesi grandi. Nei primi le passioni sono "più semplici, elementari, ma non meno intense", sicché le persone "trasformano la propria delusione e la propria noia mortale in un furore generico, in un odio senza soste, in un perenne risorgere di sentimenti antichi, e in una continua lotta per affermare, contro tutti, il loro potere nel piccolo angolo di terra dove sono costretti a vivere".
Altro passo interesse e quanto mai attuale: "l'Italia è il paese dei diplomi, delle lauree, della cultura ridotta soltanto al procacciamento e alla spasmodica difesa dell'impiego".
La soluzione "politica" che Levi prospetta per la "questione meridionale" è l'autonomia locale: "lo Stato non può essere che l'insieme di infinite autonomie, una organica federazione". La Costituzione ha inteso realizzare, più o meno, questa prospettiva, ma non mi sembra che le cose siano cambiate molto.
 
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04/07/2022 11:04 #59667 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi
Davide la tua sintesi é perfetta!
Effettivamente quest'opera ebbe un gran successo soprattutto per la capacità di Levi di mettere a fuoco " la questione meridionale" offrendone un nuovo punto di vista  e suggerendo un approccio pensato per le piccole realtà tale da accorciare le distante tra ciò che i popoli, in questo caso lucani, consideravano lo Stato, lontano e sordo, e loro stessi,  immersi in una disperata solitudine.
Tutto si arrestava alle porte di questo paesaggio dall'aspetto quasi lunare, bianco e argilloso. Persino il tempo.
E allora come ogni popolo, trae la sua forza da ciò conosce meglio, la propria terra e le leggende che la abitano.
Più facile far fede sul credo o meglio ancora sulle superstizioni che nei secoli hanno spesso dato prova di un'arcaica sapienza che se accolta poteva offrire speranza, alimentata sovente attraverso l'odio contro ciò che si rifiutava di comprendere le origini di quell'amara terra.
Levi si accorge che quel luogo alieno dall'idioma grottesco, con le sue usanze misteriose, con la sua miseria, dimenticato o forse mai riconosciuto da coloro che pestano lo stesso suolo al di là dei confini ,
prende consapevolezza di un « un mondo tanto diverso dal suo quanto più vero e più legato all’essenza stessa della vita».

Hai ragione quando dici che molte cose, anche se migliorate, non sono cambiate.
Questo vale in generale per il meridione ma posso confermarlo sicuramente per la mia terra di origine, la Basilicata appunto.

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)
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04/07/2022 18:45 #59680 da Francis
Risposta da Francis al topic "Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi
Mi è capitato molto spesso di sentire delle persone che, tratte in inganno dal titolo, credono che il libro sia ambientato ad Eboli...
Non che Eboli sia una metropoli, ma il paesino del confino di Carlo Levi in Basilicata è veramente un luogo ameno, antico...

Io ho fatto il liceo in Basilicata, quindi per me la lettura di questo libro è stata una tappa obbligata a scuola, grazie al mio per me immortale prof di Storia e Filosofia!
Nell'estate tra il quarto e il quinto anno ci consegnò una lista con una quindicina di titoli e ci disse di leggere almeno tre libri durante le vacanze. Erano così belli che ne lessi una decina!!
Ancora mi ricordo... Fontamara di Silone, oppure Avere o essere? di Erich Fromm...
Meraviglioso ricordo!

...in medio stat virtus...
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09/02/2023 16:17 #62266 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic "Cristo si è fermato a Eboli" di Carlo Levi
Il titolo è talmente noto che anche chi non ha mai aperto il libro potrebbe ricavarne una sensazione di già letto. Ero uno di quelli, ma sono contento d’aver appena colmato una reale lacuna: perché questo romanzo (o meglio: memoriale) effettivamente merita.

Condivido in toto le osservazioni - e l’apprezzamento - di chi mi ha preceduto e consiglio vivamente d’approcciarsi al testo in modalità Davpal  , ossia slow reading: l’unica possibile, forse, per provare a comprendere e lasciarsi pienamente trasportare nelle “atmosfere” di Cristo si è fermato a Eboli.

Ciò non significa che queste pagine nascondano una sorta d’elogio della lentezza. Non solo perché lentezza qui sarebbe quasi sinonimo d’immobilismo, indolenza e arretratezza (che in quanto tali restano deprecabili e condannabili), ma anche perché il termine farebbe comunque presupporre un sia pur impercettibile processo di movimento/cambiamento che nella Lucania di Levi - di fatto – non è riscontrabile. Perché - come scrive l’Autore - quella da lui vissuta e descritta è una realtà atemporale, sottratta alle leggi del tempo e il cui carattere precipuo è la fissità. Eppure, evidentemente, anche la staticità può rivelare un suo fascino: perlomeno letterario.

Non starò a dilungarmi sul contenuto e sulla cosiddetta (e almeno in parte tuttora irrisolta) "questione meridionale", di cui ognuno avrà già sentito parlare fin dai tempi della scuola. Né il valore di quest'opera può essere limitato alla sola denuncia sociale o alle soluzioni proposte, laddove il lettore può sperimentare - anche solo da un punto di vista puramente estetico – l’intensità e la bellezza delle immagini evocate dalle parole di Levi.

Preferisco invece azzardare qualche paragone, per cui quest’opera potrebbe in un certo senso ricordare Il deserto dei Tartari, se non fosse già in partenza depotenziata d’ogni possibile aspettativa, speranza o miraggio. Per contrasto, si potrebbe poi accostare a Piccolo mondo antico, perché di piccoli mondi – uno a nord, uno a sud - entrambi i libri parlano: solo che nell’uno si sente ancora covare, sotto la cenere, un fuoco che nell’altro è invece ormai irrimediabilmente spento.

Levi, Buzzati, Fogazzaro. Stilisticamente e contenutisticamente diversi, ma per un motivo o per l’altro a me sono piaciuti tutti e tre.     
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Avatar di Mrosaria Mrosaria - 31/12/2025 - 17:19

Ciao a tutti, mi sono iscritta per provare un'esperienza di lettura condivisa. Buon anno insieme!

Avatar di Panadia Panadia - 30/12/2025 - 23:45

Ciao a tutti,Sono una lettrice non molto assidua, mi sono appena iscritta con l' intento di farmi ispirare da voi dai vostri consigli.

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Scusatemi ieri ho sbagliato ed addirittura confuso il giorno l'incontro era il 28 e non il 29. Quindi vorrei prepararmi per il prossimo mi dite dove posso trovare le informazioni, grazie.

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Buon Natale!

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Ciao Stefania, certo che può esserle d'aiuto. Qua leggiamo e scriviamo, ci confrontiamo e col tempo ci apriamo. La lettura diventa strumento di condivisione e crescita. Vi aspettiamo ;)

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Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

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