Martedì, 04 Novembre 2025

"La metamorfosi" di Franz Kafka

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26/01/2023 18:42 #62055 da elis_
"La metamorfosi" di Franz Kafka è stato creato da elis_
Complice un pomeriggio noioso e la voglia di sfidare me stessa con la Challenge letteraria, ho terminato questo libro in un paio d'ore. E' il mio primo approccio a Kafka, di cui ero un po' intimorita onestamente, ma devo dire che è andata benissimo: la storia mi è piaciuta moltissimo, nella sua brevità è ricca di temi e psicologicamente complessa e riesce a far sentire al lettore un mix di emozioni; non si può fare a meno di provare disgusto nell'immaginarsi quella creatura, così minuziosamente descritta, ma allo stesso tempo compassione, tristezza, rabbia, apprensione. Mi ha colpita particolarmente il modo in cui Gregor, pian piano, inizia sempre più ad abituarsi alla sua nuova forma e alla sua nuova vita, tant'è che inizia proprio a pensare e sentire le cose come un insetto, senza però mai perdere la sua umanità e sensibilità, (d'altronde, chi dice che anche gli insetti nella vita reale non ne siano dotati?) molto bella anche la riflessione sulla musica (cito: “Come poteva essere proprio una bestia se la musica lo afferrava a tal punto?" ), senza dimenticare come cercasse in ogni modo di non farsi vedere dalla sorella e dalla madre, nonostante entrassero nella sua stanza, per non spaventarle. Terribile, al tempo stesso, l'indifferenza di tutta la sua famiglia, l'unica cosa che sembra turbarli è l'aver perso il supporto economico e la posizione sociale, come si può cancellare così repentinamente l'affetto per un figlio, per un fratello? Solo perchè ha cambiato aspetto! Loro non si sono neanche mai posti il dubbio se Gregor li comprendesse o meno, hanno dato per scontato che non fosse così, perchè è un insetto, un essere ripugnante. Straziante anche la fine
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Si potrebbe parlare per ore di questo libro, delle sensazioni che suscita e delle riflessioni che fa insorgere, se ci fosse ancora qualcuno che per caso non l'ha ancora letto (tipo me, che lo rimandavo da anni   ) lo suggerisco vivamente, e se tra questi c'è per caso anche qualcuno che partecipa alla Challenge letteraria, vi ricordo che è un libro che potete spuntare dalla categoria 9 "Un libro con meno di 100 pagine"! 
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26/01/2023 19:15 #62058 da Bibi
Risposta da Bibi al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka
Sono rimasta a corto di letture, gennaio non è ancora concluso e c'è una Challenge da portare avanti. Poi mi trovo pure il libro a casa... grazie per lo spunto di lettura! 
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30/01/2023 17:02 #62120 da Bibi
Risposta da Bibi al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka
Ho fatto un po’ di fatica a terminare il racconto nonostante abbia soltanto tre capitoletti. 
Ho l’edizione della Newton Compton quella che vendevano un po’ di tempo fa a 99 centesimi, quindi probabilmente la traduzione non è delle migliori e la lettura non mi è risultata scorrevole. 

L’idea principale del racconto però mi è piaciuta, ho provato una profonda compassione nei confronti di Gregor. Nonostante la parte lesa della storia fosse lui ha la forza di volontà di sottrarsi alla sua famiglia pur di non farli stare male mentre loro mi sono sembrati molto egoisti. Della serie cornuto e mazziato, povero Gregor.   

La scena del padre che gli tira le mele addosso mi ha colpita molto.. capisco lo shock, ma a prescindere dalla forma quello resta comunque loro figlio e fratello. 
Ho avuto la sensazione che piuttosto che compatirlo e aiutarlo a vivere meglio questa sua nuova condizione, Gregor sia proprio un peso per loro, la loro rovina. Finale tristissimo 
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12/02/2023 20:16 #62311 da Cinzi@
Risposta da Cinzi@ al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka
Ciao, 
ho cominciato a leggerlo anche io. Memore di una copertina, forse di Adelphi, non ricordo, con copertina rossa col disegno di una piccola mosca, o forse sono io a ricordare male, comunque un insetto... immaginavo che il protagonista si sarebbe trasformato in un insetto piccolo....e invece no. Mi pare di aver capito che sia bello grosso. Eppure mi sembra che nonostante questo, lo stupore di chi lo circonda sia alquanto contenuto.
Sono curiosa di proseguire con la lettura, per capirne bene la finalità. So che questo personaggio al momento mi fa veramente una gran tenerezza in questa sua situazione. Forse per il fatto di essere lucido, o banalmente, di essere un essere vivente, che però non viene compreso, pur nei suoi sentimenti umani. 

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13/02/2023 22:28 #62321 da Cinzi@
Risposta da Cinzi@ al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka
Finito oggi. Una storia che fa male in poche pagine. 
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Ciò che Kafka secondo me ha azzeccato, è mettere noi lettori nei panni del povero Gregor: ci fa sentire le sue sensazioni umane, vissute nel corpo di uno scarafaggio, che però non riesce più a comunicarle. Il succo è che Gregor si è svegliato una mattina diverso e per questo è stato emarginato, soprattutto dalla sua famiglia, per cui è diventato un peso. In sostanza, la vita di ogni essere umano potrebbe cambiare da un giorno all'altro e chiunque quindi potrebbe vivere una metamorfosi come quella di Gregor (senza trasformarsi necessariamente in insetto).
Mi incuriosisce la particolare accusa verso la famiglia, che abbandona: mi chiedo se all'epoca del romanzo ci fosse una particolare piaga che connetteva l'emarginazione a qualche responsabilità familiare. Voi cosa pensato di questa particolarità?

 
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17/02/2023 16:44 #62389 da Giami23
Risposta da Giami23 al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka
Anche io mi sono unita a voi avendo questo libro nello scaffale da tanto tempo,ma ero intimorita dalla trama e dalle prime righe che avevo sbirciato anni fa perché ho una grande fobia degli insetti. Ho deciso quindi di affrontare la mia paura partendo dall'immaginazione (anche solo questo mi causa malessere XD). Sono riuscita a figurare il protagonista nella sua mostruosità e ogni altra descrizione, lucida e asciutta, dell'autore. Le sue intenzioni e il suo linguaggio mi hanno permesso di provare sempre meno ribrezzo e più empatia per Gregor, empatia venuta a mancare nei suoi genitori dopo la metamorfosi.

L'insetto è una creatura che ha la sua utilità ed obbedisce alle leggi della natura per mantenere l'ecosistema. Un semplice esecutore senza voce in capitolo, inserito in una grande catena di montaggio. Proprio come Gregor, commesso viaggiatore, vittima della cultura delle società industrializzate che spersonalizzano l'individuo. Per cui la mutazione in insetto è quanto mai azzeccata. Forse è per questo inaridimento e questa tendenza alla passività che nessuno, protagonista compreso, manifestano stupore difronte a questo cambiamento.
Tuttavia la forma non ha mutato la sua sostanza, non ha perso la sua umanità che anzi ne ha accresciuto la sensibilità. processo inverso quello dei suoi familiari ingrati, avidi ed egoisti che finiscono con la loro grettitudine per esprimere tutta la loro bestialità, il cui apice coincide con la morte di Gregor.
è triste seguirne la sorte e conoscere il  risultato dell'indifferenza. Credo che spesso sia ancora così, la società abbandona i diversi, gli alienati, isola gli ammalati. E le famiglie a volte fanno lo stesso, scelgono di non vedere per non turbare la propria quiete.
Lancio una provocazione: Siamo davvero capaci di continuare ad amare i nostri cari anche nei loro momenti peggiori, sempre e comunque?
Faccio un'altra osservazione: quanto del nostro giudizio dipende dall'aspetto delle persone? quanta della nostra empatia riesce a superare l'esteriorità?Ad esempio avete notato come quando si ascolta di casi di cronaca in tv dopo che hanno mostrato foto di vittime o scomparsi ecc la nostra compassione è maggiore nel caso di persone di bell'aspetto o che emanano benessere fisico e mentale? 
Sono sicura che abbiate sentito frasi del tipo "Che peccato era così bella". Perché, ad essere brutta invece sarebbe stata meritevole di una cattiva sorte o forse la sua vita avrebbe avuto meno valore?

“Interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la
consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso.”

(Francesco Petrarca)

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18/02/2023 00:18 - 18/02/2023 00:21 #62394 da Cinzi@
Risposta da Cinzi@ al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka

Anche io mi sono unita a voi avendo questo libro nello scaffale da tanto tempo,ma ero intimorita dalla trama e dalle prime righe che avevo sbirciato anni fa perché ho una grande fobia degli insetti. Ho deciso quindi di affrontare la mia paura partendo dall'immaginazione (anche solo questo mi causa malessere XD). Sono riuscita a figurare il protagonista nella sua mostruosità e ogni altra descrizione, lucida e asciutta, dell'autore. Le sue intenzioni e il suo linguaggio mi hanno permesso di provare sempre meno ribrezzo e più empatia per Gregor, empatia venuta a mancare nei suoi genitori dopo la metamorfosi.

L'insetto è una creatura che ha la sua utilità ed obbedisce alle leggi della natura per mantenere l'ecosistema. Un semplice esecutore senza voce in capitolo, inserito in una grande catena di montaggio. Proprio come Gregor, commesso viaggiatore, vittima della cultura delle società industrializzate che spersonalizzano l'individuo. Per cui la mutazione in insetto è quanto mai azzeccata. Forse è per questo inaridimento e questa tendenza alla passività che nessuno, protagonista compreso, manifestano stupore difronte a questo cambiamento.
Tuttavia la forma non ha mutato la sua sostanza, non ha perso la sua umanità che anzi ne ha accresciuto la sensibilità. processo inverso quello dei suoi familiari ingrati, avidi ed egoisti che finiscono con la loro grettitudine per esprimere tutta la loro bestialità, il cui apice coincide con la morte di Gregor.
è triste seguirne la sorte e conoscere il  risultato dell'indifferenza. Credo che spesso sia ancora così, la società abbandona i diversi, gli alienati, isola gli ammalati. E le famiglie a volte fanno lo stesso, scelgono di non vedere per non turbare la propria quiete.
Lancio una provocazione: Siamo davvero capaci di continuare ad amare i nostri cari anche nei loro momenti peggiori, sempre e comunque?
Faccio un'altra osservazione: quanto del nostro giudizio dipende dall'aspetto delle persone? quanta della nostra empatia riesce a superare l'esteriorità?Ad esempio avete notato come quando si ascolta di casi di cronaca in tv dopo che hanno mostrato foto di vittime o scomparsi ecc la nostra compassione è maggiore nel caso di persone di bell'aspetto o che emanano benessere fisico e mentale? 
Sono sicura che abbiate sentito frasi del tipo "Che peccato era così bella". Perché, ad essere brutta invece sarebbe stata meritevole di una cattiva sorte o forse la sua vita avrebbe avuto meno valore?

 
Sono d'accordo sull'emarginazione.

Siamo davvero capaci di continuare ad amare i nostri cari anche nei loro momenti peggiori, sempre e comunque?

Sinceramente quando ho letto il libro, come ho già citato, sono un po' rimasta colpita da questa accusa particolareggiata verso la famiglia. Personalmente penso che la famiglia come istituzione, sia piena di imperfezioni e difetti, ma non la vedo come causa unica e principale dell'emarginazione sociale, al punto da farne quasi l'unica colpevole in un romanzo. Sono andata a leggermi la biografia di Kafka e...  diciamo che per lui era una questione personale: non andava d'accordo col padre, cosa che lo rendeva particolarmente insicuro di sé. I genitori lavoravano molto e Franz e le sorelle crebbero in solitudine, allevati da balie e governanti  (guarda caso nel romanzo, è la governante a dare a Gregor quel minimo di attenzione e cura, che i genitori neanche si sognano).

quanto del nostro giudizio dipende dall'aspetto delle persone? quanta della nostra empatia riesce a superare l'esteriorità?Ad esempio avete notato come quando si ascolta di casi di cronaca in tv dopo che hanno mostrato foto di vittime o scomparsi ecc la nostra compassione è maggiore nel caso di persone di bell'aspetto o che emanano benessere fisico e mentale? 

Questo tipo di ragionamento l'ho trovato anche in un'analisi de "Il grande Gatsby", con riferimento alla colpa di Tom Buchanan, che non è tanto quella di tradire la bellissima moglie, ma di farlo con una donna in carne e non altrettanto bella. Allo stesso modo gli americani non avrebbero perdonato a BIll Clinton di avere avuto come amante una donna non corrispondente agli standard canonici di bellezza... Quindi se l'amante fosse stata bella, la colpa sarebbe stata differente???
Purtroppo quello che dici è vero. L'aspetto esteriore contribuisce ad alimentare il pregiudizio e ha effetto sull'empatia.
 
Ultima Modifica 18/02/2023 00:21 da Cinzi@.
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19/03/2023 17:16 #62799 da muchentuchen
Risposta da muchentuchen al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka
Anch'io ho letto di recente il libro, facendo parte dei miei propositi letterari del 2023. Ammetto che prima di leggerlo avevo il preconcetto sbagliato che Kafka scrivesse in modo caotico e assurdo, forse influenzata da numerosi pareri che ho sentito su di lui negli anni. In effetti la storia è assurda, ma scritta in modo chiaro e per niente pesante. Mi ha colpito molto la sua capacità di creare una situazione surreale ma al tempo stesso credibile. Ho letto il libro in lingua originale, il che mi ha permesso di leggere senza il costante pensiero che magari il traduttore non ha colto al meglio il significato di certe parole o frasi.

Detto questo...

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Per concludere, penso che sia un libro molto attuale e che possa parlare a chiunque si senta diverso o emarginato. Tuttavia sono anche del parere che è una storia che sta in piedi da sola, cioè che non ha bisogno di spiegazioni o analisi approfondite per trovare un particolare significato nascosto.

Sicuramente di tutti i libri che ho letto negli anni è uno di quelli che mi ha colpito di più.
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15/02/2025 16:05 #70109 da guidocx84
Risposta da guidocx84 al topic "La metamorfosi" di Franz Kafka

Si potrebbe parlare per ore di questo libro, delle sensazioni che suscita e delle riflessioni che fa insorgere, se ci fosse ancora qualcuno che per caso non l'ha ancora letto (tipo me, che lo rimandavo da anni   ) lo suggerisco vivamente

Ho raccolto il tuo suggerimento Alice e ho fatto bene: gran libro! Grazie! 

Ho ascoltato l'audiolibro de Il Narratore, letto da Moro Silo (bravissimo e già adorato nella sua lettura de Il Conte di Montecristo di Dumas) e ho apprezzato davvero tanto la storia.

È il primo libro che leggo di Kafka e sono contento di averlo scelto perché, come avete detto nei vostri commenti, il libro è breve ma intenso. La storia senza dubbio colpisce e ferisce. Nonostante il protagonista si trasformi in un insetto, scelta secondo me azzeccata perché comunemente le persone provano repulsione per gli insetti (e qui sono d'accordo con Miriam in merito alla riflessione sulla bellezza perché se si fosse trasformato in un cucciolo di cane la storia sarebbe stata diversa...), è impossibile non empatizzare con Gregor. Tristezza e rammarico sono tra le sensazioni che proviamo leggendo come la sua famiglia, inizialmente spaventata della metamorfosi (e su questo possiamo capirli), gradualmente inizia a desiderare che Gregor sparisca.

A me è venuto immediato fare un collegamento tra la metamorfosi fisica subita da Gregor e la metamorfosi che provocano certe malattie nell'uomo (non necessariamente fisiche), e di riflesso ho pensato alle reazioni che gli esseri umani provano quando qualcuno a loro vicino si ammala.
Ho pensato più che altro alle malattie mentali (es. demenza) come quelle raccontate ne L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello  di Oliver Sacks che sono forse tra le malattie che ci fanno più paura.

La storia è tutta una metafora e anche io penso che Kakfa volesse rappresentare l'emarginazione del diverso.

Poi, come ho letto nei vostri commenti, c'è sicuramente un'accusa alla sua famiglia, che non credeva in lui come scrittore.

In definitiva, davvero un bel libro, piccolo e veloce da leggere ma emozionante e pieno di contenuti su cui riflettere. E qui ribadisco un mio pensiero comune su questo genere di libri: se uno scrittore riesce a condensare così tanto in così poche pagine, è un grande scrittore. Credo che leggerò altro di Kafka in futuro!

«Heaven goes by favor. If it went by merit, you would stay out and your dog would go in.» Mark Twain
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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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