Anche io mi sono unita a voi avendo questo libro nello scaffale da tanto tempo,ma ero intimorita dalla trama e dalle prime righe che avevo sbirciato anni fa perché ho una grande fobia degli insetti. Ho deciso quindi di affrontare la mia paura partendo dall'immaginazione (anche solo questo mi causa malessere

). Sono riuscita a figurare il protagonista nella sua mostruosità e ogni altra descrizione, lucida e asciutta, dell'autore. Le sue intenzioni e il suo linguaggio mi hanno permesso di provare sempre meno ribrezzo e più empatia per Gregor, empatia venuta a mancare nei suoi genitori dopo la metamorfosi.
L'insetto è una creatura che ha la sua utilità ed obbedisce alle leggi della natura per mantenere l'ecosistema. Un semplice esecutore senza voce in capitolo, inserito in una grande catena di montaggio. Proprio come Gregor, commesso viaggiatore, vittima della cultura delle società industrializzate che spersonalizzano l'individuo. Per cui la mutazione in insetto è quanto mai azzeccata. Forse è per questo inaridimento e questa tendenza alla passività che nessuno, protagonista compreso, manifestano stupore difronte a questo cambiamento.
Tuttavia la forma non ha mutato la sua sostanza, non ha perso la sua umanità che anzi ne ha accresciuto la sensibilità. processo inverso quello dei suoi familiari ingrati, avidi ed egoisti che finiscono con la loro grettitudine per esprimere tutta la loro bestialità, il cui apice coincide con la morte di Gregor.
è triste seguirne la sorte e conoscere il risultato dell'indifferenza. Credo che spesso sia ancora così, la società abbandona i diversi, gli alienati, isola gli ammalati. E le famiglie a volte fanno lo stesso, scelgono di non vedere per non turbare la propria quiete.
Lancio una provocazione: Siamo davvero capaci di continuare ad amare i nostri cari anche nei loro momenti peggiori, sempre e comunque?
Faccio un'altra osservazione: quanto del nostro giudizio dipende dall'aspetto delle persone? quanta della nostra empatia riesce a superare l'esteriorità?Ad esempio avete notato come quando si ascolta di casi di cronaca in tv dopo che hanno mostrato foto di vittime o scomparsi ecc la nostra compassione è maggiore nel caso di persone di bell'aspetto o che emanano benessere fisico e mentale?
Sono sicura che abbiate sentito frasi del tipo "Che peccato era così bella". Perché, ad essere brutta invece sarebbe stata meritevole di una cattiva sorte o forse la sua vita avrebbe avuto meno valore?