Martedì, 04 Novembre 2025

"L'incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio" di Haruki Murakami

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26/03/2023 15:01 - 26/03/2023 19:43 #62905 da bibbagood
Per un altro gruppo di lettura, la prossima settimana, probabilmente da martedì/mercoledì, inizierò questo libro di Murakami, autore che abbiamo già letto sul forum con "Uomini senza donne" e "Norwegian Wood". Questo libro dovrebbe essere meno onirico rispetto allo stile peculiare di molti romanzi di questo autore, dovrebbe essere una storia di amicizia, ma anche di crescita personale. Se non avete mai letto nulla di Murakami, forse è il romanzo giusto con cui iniziare, proprio perchè probabilmente più lineare, se invece ne avete già letti alcuni, magari è un'occasione per leggere un altro aspetto della sua produzione :-). Rispetto a molti suoi libri, è anche abbastanza breve (ca. 250 pagine).
Vi ricordo poi che un punto della challenge prevede di leggere un libro di un autore asiatico  . Vi lascio la trama, magari vi sentite ispirati e vi unite 

A Nagoya abitano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, che tra i sedici e i vent'anni vivono la più perfetta e pura delle amicizie. Almeno fino al secondo anno di università, quando uno di loro, Tazaki Tsukuru, riceve una telefonata dagli altri: non deve più cercarli. Da quel giorno, senza nessuna spiegazione, non li vedrà mai più: non ci saranno mai più ore e ore passate a parlare di tutto e a confidarsi ogni cosa, mai più pomeriggi ad ascoltare la splendida Shiro suonare Liszt, mai più Tsukuru avrà qualcuno di cui potersi fidare. Il dolore è cosi lacerante che nel cuore del ragazzo si spalanca un abisso che solo il desiderio di morire è in grado di colmare. Dopo sei mesi trascorsi praticamente senza mangiare né uscire di casa, nelle tenebre di un'infelicità senza desideri, Tzukuru torna faticosamente alla vita ma scopre di essere cambiato. Non solo nel fisico - più magro, dai lineamenti più duri e taglienti - ma anche, soprattutto, nell'animo. Ancora oggi, quando ormai ha trentasei anni, continua a vivere con l'ombra di quel rifiuto che lo accompagna sempre, come una musica che resta sospesa nell'aria anche quando non c'è più nessuno a suonarla. L'incontro con Sara, che intuisce l'inquietudine nascosta dietro l'apparente ordinarietà di Tsukuru, sarà l'occasione per rispondere a quelle domande che per sedici anni l'hanno ossessionato ma che non ha mai avuto il coraggio di affrontare.
 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 26/03/2023 19:43 da guidocx84.
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26/03/2023 16:02 #62906 da mulaky
Ci sarò, la trama mi incuriosisce e non ho letto nulla di questo autore.

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28/03/2023 16:53 #62924 da mulaky
L'ho iniziato ieri e sono circa al 40%, devo leggere il capitolo decimo.

Il libro mi sembra un po' strano in generale, non in accezione positiva o negativa del termine. Finora non è successo granché, ma forse sono arrivata a un punto in cui la trama dovrebbe prendere una piega più decisa e farci capire perché questo povero Tsukuro è stato silurato, anni addietro, dai suoi amici.
La narrazione è facile, ci sono un po' di flashback del protagonista ma alla fine non disturbano (per chi non sapesse, non amo molto questa tecnica). La cosa che mi lascia perplessa è lo stile di questo autore (per me è il primo approccio) perché me lo immaginavo più orientale essendo giapponese e, invece, lo percepisco "occidentalizzato".

Due sono le scene che mi hanno colpito per motivi diversi. La prima è il sogno e qui Freud penso che ci andrebbe proprio a nozze.
Attenzione: Spoiler!


L'altra scena è il racconto che Haida fa del proprio padre, il quale da giovane incontrò un pianista di nome Midorikawa
Attenzione: Spoiler!


Ciò che si evince fino a qui è che il protagonista ha subito un trauma con questo due di picche da parte degli amici. Gli è caduto il mondo addosso, da allora pensa di non avere caratteristiche, di essere incolore. Nonostante il dolore lacerante che è ovviamente più che comprensibile,
Attenzione: Spoiler!



Lascio alcune frasi che mi sono piaciute:
- Si possono seppellire i ricordi ma non si può cambiare il corso della storia. Sarebbe come uccidere il tuo stesso essere.

- Le persone a cui viene tolta la libertà, finiscono sempre per odiare qualcuno.

- Anche nella vita più sobria e regolare, da qualche parte c'è sempre un momento di crisi, di rottura. Si potrebbe anche dire "un tempo per rompere gli schemi". Forse gli esseri umani hanno bisogno di questa sospensione, chissà.

 

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29/03/2023 18:25 #62937 da bibbagood
Io sono molto più indietro, ho letto 50 pagine su 260. Il ritmo iniziale l'ho trovato un po' lento, forse perchè come dici anche tu la narrazione si svolge su piani temporali diversi e questo fa sì che ci vuole un po' prima di entrare nella storia. Il protagonista non mi ispira molto, mi sembra problematico ma contemporaneamente anche decisamente troppo passivo. Ha dimostrato determinazione nel seguire la sua passione per i treni, ma per il resto, sia per la storia con i suoi amici (e già come la viveva prima della rottura) sia per come vive la sua vita sembra si faccia solo trascinare.

Riguardo alla rottura dell'amicizia, a me è successo di vivere situazioni più o meno simili e non ho mai accettato la fine del rapporto, ho sempre messo da parte l'orgoglio e lottato per il rapporto; comportamenti come il suo danno semplicemente ragione a chi decide di rompere, ovvero che effettivamente non valeva la pena portare avanti un rapporto con una persona così.

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30/03/2023 10:04 #62943 da mulaky
Ieri sera ho finito la lettura di questo romanzo e devo dire che è stato piuttosto deludente, tanto da chiedermi perché Murakami sia un autore così osannato. Certo, questo non è il suo romanzo più famoso, ma comunque è una delle sue ultime produzioni da autore già affermato. Non so, per me è il primo approccio e sinceramente penso sia pure l'ultimo.

Tornando al libro, tra i vari difetti che ho riscontrato il più grande è sicuramente l'assenza di caratterizzazione della quasi totalità dei personaggi. In pratica conosciamo solo il protagonista, tutti gli altri no... per esempio, le donne del romanzo sono descritte solo esteticamente: Sara che si veste con cura, Kuro espansiva e con grandi tette (particolare che Murakami non smette di ripetere in tutto il libro), Shiro pianista riservata e delicata. Gli uomini sono descritti tramite gli hobby da ragazzi e le professioni da adulti. Questo è quanto e sinceramente mi sembra davvero poco.

La storia del due picche dato a Tsukuru è assurda. E' assurda come sia stata gestita dagli amici da un lato vista l'amicizia e dall'altro lato per la gravità della situazione, è assurda come sia nata questa storia, è assurdo come se ne escano gli amici dopo sedici anni ed è molto comodo, per l'autore, evitare di spiegare la vera motivazione (che sarebbe stata l'unica cosa sensata di tutta questa storia).
Ho difficoltà a comprendere come Tsukuru rimanga impassibile di fronte a tutto, sempre controllato e posato anche, e soprattutto, in quelle situazioni che lo riguardano direttamente. Non capisco se è una questione di cultura diversa o se è lui ad avere problemi (problemi che comunque ha, è chiaro). Non solo, quando veniva accusato di qualcosa immaginava di aver fatto quella cosa in un'altra realtà, tanto che stavo iniziando a supporre che avesse due personalità e che quindi avesse davvero compiuto quelle cose... sarebbe stato un bel colpo di scena, avrebbe dato un senso a varie cose, ma evidentemente sono più fantasiosa io di Murakami.

Di pagine inutili che non contribuiscono alla storia ce ne sono, come appunto la già citata storia del papà di Haida e del pianista Midorikawa. Questa scena e i temi trattati non c'entrano assolutamente nulla con la storia e sinceramente non comprendo perché allungare il brodo. La spiegazione dei lavori di Ao e Aka a che servono? Sapere perché la Toyota ha creato la Lexus o come si svolge il lavoro di coach motivazionale (lavaggio del cervello) degli impiegati di una azienda, cosa aggiunge al libro? Pagine inutili specialmente perché questi personaggi sono solo comparse. Ha avuto più senso, anche se mi ha annoiato, leggere le pagine in cui veniva spiegato il lavoro di Tsukuru sulle stazioni ferroviarie perché se non altro faceva capire aspetti della sua personalità.

Ultimo, mi hanno disturbato i continui rimandi al sesso (o comunque di natura sessuale) e non sono una puritana. Se da un lato potevano essere utili per capire il blocco di Tsukuru, dall'altro lato sono stati fin troppo numerosi e gratuiti. Mah.

E' un romanzo di formazione, ma questa grande evoluzione di Tsukuru non la vedo... intanto è stata Sara a spingerlo e cosa sappiamo di lei? Il nulla, eppure è quella che smuove di continuo le acque. Tsukuru soffre, ma esternamente rimane praticamente sempre impassibile, non una parola fuori posto, non uno scatto di rabbia, nulla. Solo alla fine assistiamo a un gesto impulsivo (era ora), ma anche questo legato a emozioni adolescenziali ("se non è così, stavolta muoio davvero" più o meno questo è il succo)  perché non ha ancora la maturità da adulto, quindi dove è questa crescita? Oltretutto il romanzo è piuttosto lento, solo gli ultimi capitoli sono veloci e poi di nuovo, e stavolta definitivamente, l'autore ci tronca laddove il lettore avrebbe voluto sapere. Mah.

Riguardo alla rottura dell'amicizia, a me è successo di vivere situazioni più o meno simili e non ho mai accettato la fine del rapporto, ho sempre messo da parte l'orgoglio e lottato per il rapporto; comportamenti come il suo danno semplicemente ragione a chi decide di rompere, ovvero che effettivamente non valeva la pena portare avanti un rapporto con una persona così.

Anche io in passato ho fatto qualche passo, ma devo dire che poi me ne sono sempre pentita perché chi non spiega la motivazione della rottura, secondo me, dimostra per primo che non ci tiene abbastanza e, infatti, puntualmente poi capitava un'altra rottura simile... se ci tieni abbastanza spieghi cosa ti ha ferito, magari volano anche parole, ma palesi una motivazione e su quella ci si può lavorare.
 

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01/04/2023 11:45 #62991 da bibbagood
Ho superato di poco la metà e posso quindi ora rispondere al tuo primo commento, Giorgia. Il sogno non mi è piaciuto così come non mi son piaciuti i riferimenti a sogni simili anche nelle pagine seguenti. È il quarto libro di Murakami che leggo ed è la prima volta che leggo in lui tutto questo spazio dato a fantasia sessuali quasi maniache, la principessa che è in me se le sarebbe volentieri risparmiate   Sull´omosessualità in realtà è lui stesso che dice che sente il bisogno di avere un vero rapporto sessuale con una donna per provare a se stesso di non essere omosessuale, quindi secondo me la tua intuizione è giusta....anche se secondo me il problema non è tanto di carattere sessuale, ovvero avere attrazione per un uomo o una donna, quanto lui vede nell´amico l´unica persona con cui ha creato di nuovo un legame, una persona con cui è se stesso, con cui ha raggiunto per i suoi standard una forte intimità. Quindi forse per questo gli riversa anche delle propulsioni sessuali. SIcuramente adesso che so il motivo per cui sembra che gli amici lo abbiano allontanato mi domando se quel che è successo la notte del sogno e il cambiamento di Haida non abbiamo un altro significato rispetto a quel che ci viene raccontato....magari Tsukuri soffre di disturbi bipolari 
Il racconto del padre di Haida cosí come in altri due punti ha confuso un po´ anche me, ogni tanto si aprono discorsi filosofici di cui non riesco a seguire molto il senso.


Ora che sta rincontrando gli amici penso a come a 30 anni non avrei mai scommesso che molti miei amici/conoscenti del liceo sarebbero diventati quello che son diventati; io stesso faccio un lavoro e in un settore che se lo raccontassero a qualche compagno del liceo con cui ho perso i contatti lui probabilmente rimarrebbe perplesso. Tuttavia anche se dalla prima impressione Tsukuru rimane colpito da quel che son diventati i suoi amici, man mano che ci parla nota come alcune delle loro caratteristiche siano rimaste stabili e parte della loro personalità; e lo stesso vale appunto con me e i miei amici, io farò un lavoro su cui nessuno ci avrebbe scommesso, ma lo svolgo con un approccio in cui anche il compagno che non mi vede da 16 anni mi riconoscerebbe subito.


Apprezzo finora molto il personaggio di Sara, il voler impegnarsi con Tsukuru e per questo cercare di creare insieme le premesse per un rapporto stabile, mi sembra un personaggio molto positivo!

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03/04/2023 20:41 #63061 da bibbagood
Terminato anche io e il mio giudizio non è così negativo come quello di Giorgia   Non ho apprezzato la parte iniziale, ci ho messo troppo a farmi coinvolgere e come dicevo non sopportavo le descrizioni sulle fantasie erotiche; e non ho apprezzato il finale, che di fatto non è un finale, man mano che vedevo che mi mandavano 5-4-3 pagine mi dicevo "no, dai, non è possibile, sta a vedere che non ci dice come va a finire". Raramente son stata cosi delusa da un finale
Ma la parte in mezzo mi è abbastanza piaciuta e mi ha coinvolto, secondo me c'è un cambiamento in Tsukuru, in sè e in come si rapporta a Sara, oltre a come si rapporta agli amici. Devo dire che ero anche io fortemente convinta che da un momento all'altro ci fosse un colpo di scena in cui si rivelava la doppia personalità del protagonista e credo di essermi fissata anche più di Giorgia perchè tutti gli incontri con gli amici e con Sara li interpretavo con in testa la convinzione che lui era in realtà un maniaco assassino e quindi diciamo che ho letto quelle pagine facendomi un film che non corrispondeva alla storia   e questo ha influito su quanto ho potuto apprezzare magari alcuni elementi, non ho dedicato attenzione a tante riflessioni perchè avevo l'attenzione concentrata su altre cose. Chissà se era intenzione di Murakami creare quest'aspettativa su Tsukuru!

I personaggi non mi sembrano così piatti e anche se anche a me all'inizio mi ha deluso il motivo del litigio, poi mi sembra  che la figura di Shiro venga però costruita bene con i vari racconti, le descrizioni mi hanno trasmesso molto questo senso di instabilità e infelicità, quindi alla fine del libro non mi sembra più così incredibile come motivo. 
Ho apprezzato anche la descrizione dei diversi aspetti in cui può esprimersi il senso di colpa. Sia Eri che Tsukuru si sentono responsabili della morte di Shiro, dicono addirittura di averla uccisa, e il senso di colpa che si percepisce rende il significato metaforico reale.

Non concordo invece sulla riflessione  di Tsukuru secondo cui ci si lega veramente alle persone solo se si ha condiviso esperienze dolorose. Sicuramente le esperienze dolorose legano, ma anche tante esperienze felici; e soprattutto secondo me lega invece la quotidianità, non per forza i picchi esistenziali.

Grazie Giorgia per avermi illuminato sul lavoro di Aka, continuavo a non capire perchè continuassero a dipingerlo come un lavoro di cui vergognarsi 
Ho apprezzato poi anche molto lo spazio dato alla musica, elemento tipico dei libri di Murakami, sembra quasi che ogni suo libro abbia una colonna sonora. Secondo te Giorgia "gli anni di pellegrinaggio" del titolo si riferisce soltanto al brano che viene suonato in continuazione oppure a questa crescita di Tsukuro in questi 16 anni? A me non è sembrato proprio un pellegrinaggio, bensì mi sembra un personaggio abbastanza statico, tuttavia irrequieto e alla fine sembra aver trovato un po' di calma.

A proposito della parte finale sulle stazioni, ho pensato a come la riflessione sul tempo perso dai pendolari sia improvvisamente diventata una cosa degna di attenzione con il post-pandemia, come se invece Murakami e le altre migliaia di persone che lo sostenevano già prima fossero dei cretini 

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03/04/2023 21:47 #63063 da mulaky

bibbagood post=63061 userid=1044Secondo te Giorgia "gli anni di pellegrinaggio" del titolo si riferisce soltanto al brano che viene suonato in continuazione oppure a questa crescita di Tsukuro in questi 16 anni? A me non è sembrato proprio un pellegrinaggio, bensì mi sembra un personaggio abbastanza statico, tuttavia irrequieto e alla fine sembra aver trovato un po' di calma.

Secondo me è da intendersi come percorso che fa Tsukuro, ovviamente Murakami ha ripreso il titolo del brano perché fa da collante tra musica e Tsukuro, però penso si riferisca agli anni passati del protagonista. Forse è un pellegrinaggio in senso metaforico e non fisico, lui ritornava mentalmente nel passato pensando alla vicenda o agli amici anche se poi, per muoversi in avanti, ha avuto bisogno di essere spinto da Sara.

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Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

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Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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