Sabato, 06 Settembre 2025

"Gli amici appassionati" di Herbert George Wells

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08/08/2023 15:23 - 08/08/2023 15:23 #64020 da mulaky
La prossima settimana io e Bea leggeremo il romanzo Gli amici appassionati di H. G. Wells. Sebbene l'autore sia conosciuto per i suoi romanzi di fantascienza, tanto da essere definito uno dei padri fondatori del genere, la sua produzione letteraria è davvero molto ampia. Questo romanzo, infatti, non rientra tra le sue opere canoniche ed è la storia di un padre che scrive una sorta di autobiografia da far leggere al figlio una volta adulto. Il romanzo, quindi, narra del rapporto tra Stephen e Mary come si intuisce già dal titolo e dalla trama, ma anche di alcuni temi di natura sociale e politica da sempre molti cari a Wells.
Non mi sono ancora approcciata a questo romanzo ma, avendo letto varie opere wellsiane, mi aspetto che non ci sia quel brio e quel divertimento tipici (ma non sempre) della sua produzione fantascientifica... e penso sia normale, considerando la trama di questo romanzo e il suo genere. Personalmente mi avvicinerò al testo come se fosse una sorta di "classico".

Qualcuno vuole farci compagnia?


TRAMA
Ci sono romanzi che ci travolgono per la loro bellezza ed entrano di diritto a far parte della nostra biblioteca ideale. A volte si celano anche fra i titoli misconosciuti di grandi autori ed è questo sicuramente il caso: "Gli amici appassionati" di H.G. Wells, autore di romanzi celeberrimi come "La guerra dei mondi" o "La macchina del tempo", è oggi senza dubbio «un capolavoro ingiustamente ignorato». Chi sono gli amici appassionati? Intanto Stephen e Mary, amici fin dall'infanzia e anime affini, il cui amore impossibile non impedisce loro di continuare a tenere vivo un legame profondo e indissolubile, malgrado la vita tenti in ogni modo di separarli. E amici appassionati possono essere anche genitori e figli, come crede il protagonista di questo indimenticabile romanzo, il quale decide di raccontare la propria esistenza con sincerità al suo bambino, che un giorno sarà anch'egli un uomo e forse potrà comprendere il lato umano e imperfetto di chi lo ha preceduto. Dedicato a Elizabeth von Arnim e pubblicato per la prima volta nel 1913 con grande successo - fu molto apprezzato tra gli altri da Henry James, Ford Madox Ford e Maurice Baring - "Gli amici appassionati" ha avuto anche due trasposizioni cinematografiche, la più celebre delle quali è quella del 1949 diretta da David Lean.

 

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
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13/08/2023 19:24 #64048 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Gli amici appassionati" di Herbert George Wells
Io iniziato un paio di capitoli, provando un po' di delusione nelle prime pagine per la forma diaristica decisamente troppo lenta. Ma dal III capitolo sto cominciando ad entrare nella storia e a farmi coinvolgere nella vita di Stephen. In più punti ho pensato a quanto grazie ai romanzi possiamo imparare la Storia, usi e abitudini, ma anche ideali e convinzioni. In particolare Stepehn si sofferma molto sul concetto di imperialismo con cui si confrontavano i giovani inglesi di fine Ottocento, di come vedessero in esso una missione umanitaria, ma anche di come le nuove teorie come il darwinismo abbiamo mandato in confusione tutti coloro che non accettavano di credere e basta a qualsiasi cosa si dicesse loro. Insomma, in queste prime pagine ci son già tanti temi socioali  e storici che ho trovato molto interessanti, forse a discapito di una narrazione troppo lenta e un po' noiosa. 
Volevo leggere da tanto qualcosa della casa editrice Eliott, che fa edizioni sempre molto curate, con copertine bellissime, e son contenta di avere finalmente l'occasione e non so se far valere questo libro per la categoria "Libro comprato per la copertina" (che è un quadro di Munch) o della casa editrice indipendente.
Mi dispiace però di aver notato qualche errore di battitura e la traduzione è in alcune parti un po' strana, all'inizio c'è scritto che è la stessa traduzione della prima edizione del 1939 di cui non si conosce il nome del traduttore, e che è stata rivista per questa edizione, ma forse dopo 90 anni si poteva anche rifarla completamente...

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15/08/2023 12:45 - 15/08/2023 12:46 #64057 da mulaky
Ho iniziato a leggerlo ieri sera, ma solo qualche pagina e infatti sono ancora a metà del secondo capitolo.
Come avevo intuito, non sarà un testo "facile" nella lettura come i suoi romanzi di fantascienza più famosi. Questo è un testo più intimo, più pensato e, proprio come dicevi tu Bea, ci sono varie digressioni che un po' rallentano la fluidità della lettura, ma che secondo me meritano un approfondimento. In sostanza, per quello che sto capendo, ci troveremo davanti a un diario in cui l'autore/biografo va un po' a ruota libera e quindi, oltre al racconto su Mary, ci saranno anche tanti altri pensieri sulla vita. In merito a quest'ultimo aspetto, segnalo due frasi che mi hanno fatto riflettere:

- la prima è sulla malattia che tocca i nostri cari. Nello specifico parla di come il padre sia cambiato con la malattia, diventando l'ombra di se stesso, l'opposto di ciò che era. Io ho dei ricordi piuttosto vividi dell'ultima dolorosa vicenda in famiglia e quindi sì, sottoscrivo ogni parola.
"Penso che, fra tutte le ombre che oscurano la vita, il mutamento prodotto dalla malattia e dal decadimento organico nel pensiero e nello spirito di quelli che ci sono cari e vicini sia il male peggiore, desolante e inesplicabile."

- la seconda è sull'insegnamento ed educazione ricevuti dal nostro protagonista, direi rigidi e un po' repressivi o comunque volti a modificare la natura e fare le persone con lo stampino
"Volevano farmi soltanto in un dato modo, sotto un aspetto molto limitato. Quello che volevano non poteva che essere il risultato di continue addizioni o sottrazioni alla mia volontà. Ignoravano che erano nato con una forma tutta mia speciale e apparivano convinti che fossi fuso in una forma da loro voluta."


Per quanto riguarda la traduzione, con la Eliott ogni tanto va così. E' una casa editrice carina, ma sostanzialmente riprende classici di edizioni passate senza il nome del traduttore e li ripubblica esattamente uguali, ogni tanto danno una sistematina ma qualche piccolo errore capita di vederlo, anche se non è molto frequente perché comunque la base di partenza è una traduzione già di qualità. C'è di buono, comunque, che quei classici poco famosi continuano a girare, altrimenti sarebbero fuori catalogo e finirebbero nel dimenticatoio. Nel caso specifico, la traduzione di questo romanzo la sento datata, non so se è la costruzione della frase, oppure può darsi che sia il romanzo in sé perché mi dà l'idea che il protagonista/biografo sia piuttosto intellettuale.
Comunque non mi dispiace, ma al momento dubito possa essere uno di quei romanzi che si legge tutto di un fiato perché queste digressioni meritano una riflessione da parte dei lettori.

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Ultima Modifica 15/08/2023 12:46 da mulaky.

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15/08/2023 14:54 #64058 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Gli amici appassionati" di Herbert George Wells
Io sono arrivata poco oltre la metà, e dopo capitoli che son scorsi via velocemente, ora la narrazione è rallentata di nuovo, dal momento che il protagonista vive una crisi esistenziale in cui deve trovare se stesso, rimettere in discussione un po´ tutto e ammetto che sto facendo fatica a seguire il capitolo "Ricominciare". Da una parte è come dici tu, Giorgia, ovvero che essendo un diario è ovvio che ci siano riflessioni più ampie, più profonde, più complesse, ma in alcuni momenti noto anche un po´ di arroganza e mi viene da chiedermi qual è il vero senso del diario. In realtà è più un memoir e i memoir son sempre dettati da un po´ di egocentrismo perchè si pensa che la propria vita sia stata sufficientemente interessante da far sì che qualcun altro abbia interesse a leggerla. Scrivere un memoir per un figlio potrebbe avere intenti più nobili, ma indica anche l´incapacità di essere trasparenti e diretti quando si è in vita o cercare un modo per giustificarsi. In molte di queste pagine inoltre mi sembra come se volesse dimostrare al figlio la grande vita che lui ha avuto (si rivolge un paio di volte al figlio dicendo che lui non vivrà mai quel che ha vissuto lui, pensiero un po´ arrogante), le grandi questioni con cui si è confrontato, la grande autoanalisi che ha fatto. Non so, mi piace lo stile e mi piacciono molte parti della storia, ma sto cominciando a nutrire un po´ di antipatia verso di lui 

Sulla storia con Mary:
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18/08/2023 17:16 #64073 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Gli amici appassionati" di Herbert George Wells
Mi mancano una trentina di pagine, libro decisamente impegnativo per le tante riflessioni di natura filosofica, sociale, umana, ma che è riuscito ad appassionarmi. Che Wells condividesse o meno le idee del suo protagonista, anche solo il fatto che ne parli in quel modo lo rende incredibilmente lungimirante, non si direbbe mai che sia stato scritto all´ínizio del 900! Di fatto nel capitolo "L´anima del nuovo mondo" e all´ inizio del capitolo "Mary scrive" progetta il concetto di Unione Europea! L´ ho trovato alquanto impressionante. Anche se lui si ispirava al concetto di Stati Uniti, rimasto folgorato del viaggio fatto e le cui riflessioni lasciano secondo me un po´´ a desiderare, visto che dubito che in quell´ epoca fosse tutto cosí bello come descrive; sicuramente è vero che gli Stati Uniti danno un senso di libertà e di possibilità (il sogno americano) ma lui generalizza dicendo che in tutta l´ America il concetto di unione e libertà funziona in modo più che soddisfacente e quindi è quello vincente, che deve essere anche portato in Europa. 
Bella anche l´attenzione che dà alla cultura, come se fosse la base da cui partire per aspirare a un miglioramento della società, per renderla più libera e unita.

Se si ha letto "Le tre ghinee" di Virginia Woolf fa impressione leggere le lettere di Mary in "Mary scrive", visto che esprime tantissimi concetti di cui Woolf farà il suo cavallo di battaglia. In particolare, Mary scrive di come siano inutili le guerre, tutte le discussioni sull´esercito, i dazi, ecc, se già all´ interno della società non vi è una uguaglianza sociale. Lo stesso concetto viene espresso e approfondito in "Le tre ghinee", dove anche Woolf afferma che è inutile chiedere a lei un supporto contro la guerra in quanto intellettuale se poi come donna le sue opinioni non contano. 

Al di là dei tanti temi tratti, molto impegnativi, molto moderni, molto appassionati, trovo la storia di Stephen e Mary un po´...claustrofobica. Soprattutto Mary mi sembra fino all´ultimo estremamente egoista, mentre Stephen forse troppo debole. nel capitolo "Mary scrive" il sottocapitolo III finisce con la riflessione

Attenzione: Spoiler!

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25/08/2023 10:31 #64114 da mulaky
Sono andata un po' avanti, ma non troppo, comunque sto cercando di darmi una mossa (questi giorni di vacanza li sto sfruttando per fare tutto quello che non posso fare una volta rientrata a lavoro!).

Sono più o meno a metà e devo dire che il capitolo sulla guerra per me è stato abbastanza pesante, immagino sia perché sono tematiche che non amo minimamente. Comunque, si vede in questo capitolo un certo distacco di Wells rispetto a Stephen, c'è un qualcosa che mi risuona male e, infatti, Wells era un pacifista mentre Stephen non lo è, anche se sappiamo che ha cercato di estraniare la sua parte umana/morale durante gli anni di guerra dandosi delle risposte un po' di comodo. Allo stesso tempo, sempre in queste pagine, si "sente" Wells quando Stephen inizia a "pensare politichese" con idee più sociali e, secondo me, tra le righe dell'imperialismo britannico fortemente sostenuto da Stephen, si può notare anche una sorta di embrione dello "stato sociale" particolarmente caro a Wells (perché, secondo lui, avrebbe garantito la pace nel mondo).

Per quanto riguarda la figura del padre di Stephen, credo sia un mix dei genitori di Wells: il padre era un libero pensatore, mentre la madre era credente anglicana. Se ci facciamo caso, il padre del protagonista del romanzo è un pastore di ampie vedute, non è di mentalità ristretta come generalmente sono gli uomini di chiesa di un certo periodo storico (come il suo segretario, per esempio!).

Anche a me Mary non sembra un bel personaggio, ma del resto qui non abbiamo eroi né eroine, è più un racconto di gente "reale" (o presunta tale, visto che stiamo parlando pur sempre di un qualcosa di inventato). Non ho ben capito se effettivamente sia innamorata di Stephen visto che, come dici tu Bea, non vuole vincoli però poi sposa un riccone per avere una certa posizione sociale e che le promette di non toccarla (sarà vero? ancora non lo so). Quando Stephen torna dalla guerra, i due intraprendono una relazione clandestina e lo stesso protagonista ci dice che non sa se lei è diventata sua amante per non perderlo... quindi boh, questa tizia ancora non riesco ad inquadrarla ma sicuramente è tendenzialmente egoista e dominante, mentre lui è decisamente un sottone. Nel frattempo, fingendo di essere quello che non è, corteggia la giovanissima Rachel che sarà la sua futura moglie, ma sa di essere innamorato di Mary. Classico uomo che si sente lusingato (con poco) dalle attenzione di una ragazzina e fa il cretino patentato... il bello è che se la sposa pure e, sebbene non sia arrivata a questo punto, deduco che rovinerà la sua vita e quella di Rachel. Mi chiedo il senso di far conoscere queste cose al figlio, dicendogli praticamente "ho sposato tua madre, ma ero innamorato di un'altra con cui ho avuto una tresca, quindi non sei frutto dell'amore dei tuoi genitori ma delle convenzioni matrimoniali". Non so, pensa che il figlio possa fargli un applauso o capirlo? Boh, sono piuttosto perplessa

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26/08/2023 09:01 #64118 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Gli amici appassionati" di Herbert George Wells
Anche per me nel capitolo sulla guerra la narrazione ha rallentato molto; però a me è sembrato che questa esperienza cambi il sentimento a favore della guerra che provava prima, continua a essere convinto dalla supremazia britannica, ma mi sembra che il contatto con quel che succede veramente nell'impero lo colpisca, alcune volte quasi lo shocki e lo porti a mettere in discussione molte delle sue convinzioni, convincendosi che un approccio simile non è assolutamente da popolo superiore ed è solo finalizzato a se stesso, mi sembra in alcuni punti deluso e che abbia fatto un percorso di crescita personale in quelle pagine. Non conosco cosí bene Wells, ma forse in base a quel che hai scritto potrebbe sembrare che Wells analizzi l'entusiasmo di molti giovani del suo tempo per un'idea che non corrispondeva alla realtà e che era senza futuro.

Esatto, anche io come scrivevo prima non riesco a capire quello che sarebbe dovuto essere il senso di un memoir simile per il figlio, se non dire al figlio "guarda che vita che ho avuto io, guarda che passione immortale che ho vissuto, tu non potrai mai vivere una cosa simile"; credo avrei apprezzato forse id più un memoir per se stesso, dove vuole ripercorre la sua vita, analizzarsi, ma non farlo per avere un pubblico.

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26/08/2023 10:02 - 26/08/2023 10:04 #64120 da mulaky
Sono andata un po' più avanti, praticamente alla parte sull'India che racconta al figlio. La guerra narrata all'inizio del romanzo è funzionale al cambiamento che dici tu, Bea, infatti questo capitolo "La questione più urgente per il genere umano" secondo me è il pensiero di Wells. Non ne sono sicura al 100% ma mi ha ricordato in parte alcuni suoi racconti e quindi ho questa sensazione. Ho provato a cercare qualcosa su Wells riguardo alla guerra, ipotizzando che avesse partecipato a qualche battaglia e avesse vissuto quel mondo, ma da una ricerchina su Wikipedia non ho trovato nulla... purtroppo, la biografia che ho a casa non è una vera biografia ma un romanzo sulla sua vita , anche se parrebbe basato su documenti (cito una parte della trama perché secondo me ci dà bene l'idea di che personaggio particolarissimo fosse Wells "Con questo romanzo, David Lodge ci restituisce l'immagine di un uomo tanto contraddittorio quanto geniale: un socialista che godeva della sua ricchezza, un acclamato romanziere che si ribellò alle forme letterarie tradizionali, un donnaiolo femminista, votato alla passione come al romanticismo"). Comunque se si va su Wikipedia e si leggono i titoli originali dei saggi (politici e sociali) da lui scritti, si capisce già da lì quale è stato il suo pensiero.

Tornando al romanzo, i due amanti sono stati scoperti dal marito di lei che, improvvisamente, si accorge di essere stato un povero ingenuo, cornuto e zerbino. Costringono quell'altro sottone di Stephen a esiliarsi per tot di anni, io sono scioccata da questo suo modo di accettare i fatti, davvero non mi capacito come un uomo possa arrivare a tanto. Si parla, inoltre, della salute di lei e, poiché non potrebbe spostarsi e c'è l'accordo di stare lontanissima per anni da Stephen, devo ipotizzare che la malattia tanto decantata sia una gravidanza che deve rimanere nascosta, oppure il marito è improvvisamente riuscito a piegare questa donna, la quale sta avendo tante crisi di nervi che man mano la consumano (e se fosse così, dove è andata a finire la sua libertà? non sarebbe meglio scappare, a questo punto?).

Comunque il romanzo non mi dispiace, ma ammetto che ci sono troppe digressioni su altri temi che non riguardano Stephen-Mary e questo appesantisce parecchio la lettura. Mi aspettavo un romanzo diverso, cioè che il tema fosse quel rapporto sentimentale con qualche digressione, come normalmente accade quando si tiene un diario (si salta di palo in frasca, si aprono varie parentesi quando scriviamo su un taccuino i nostri pensieri riguardo qualcosa, è normale)... invece mi sembra che il fulcro del romanzo siano proprio le digressioni e che la storia amorosa sia messa lì perché è la "scusa" per far partire queste elucubrazioni.

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Ultima Modifica 26/08/2023 10:04 da mulaky.

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27/08/2023 08:43 #64126 da mulaky
Ho finito il romanzo stanotte e devo dire che nel complesso mi è risultato un po' deludente, sia perché mi aspettavo qualcosa di diverso sia perché non sono riuscita a provare la minima empatia per i protagonisti di questa storia.
Credo che l'intento di questo memoir non sia tanto far conoscere al figlio la sua grande vita, quanto spiegargli perché suo padre ha determinate visioni del mondo, della politica, del sociale... tutto deriva, in qualche modo, da Mary: dall'amore di lui, dall'esilio imposto, da come veniva spronato mentalmente dalla donna e dall'ultimo gesto di lei. Una donna ha il potere di cambiare un uomo? A quanto pare sì e infatti Mary riesce a cambiare Stephen e, in senso negativo, anche il marito... c'è da dire che si tratta di due uomini non proprio padroni di se stessi, molto zerbini, eh!

Come avevo già detto nel post precedente, il senso di questo romanzo non è tanto la storia d'amore, ma le digressioni politiche, filosofiche, sociali del protagonista, che alla fine si rivelano essere quelle di Wells. La storia dei due amanti serve solo come trampolino per parlare di altro.
Soprattutto nella seconda metà del romanzo, i temi wellsiani dello "stato mondiale" e del "femminismo" sono decisamente palesi. Mary incarna il secondo tema, sia nell'adolescenza, sia da adulta, ma Wells ci fa vedere come, senza un apparato mondiale volto a proteggere e rispettare tutte le razze e i generi, l'epilogo non può che essere disastroso e infausto (stessa cosa vale per i coolie). Ecco perché ce la mena con il concetto di "stato sociale". Stephen è sì affascinato dagli USA ma solo perché, essendo un mondo nuovo e sostanzialmente misto (varie razze e nazionalità), non ci sono storia né tradizioni a farla da padrone come, appunto, l'imperialismo britannico (e i vari corrispettivi europei). Il suo concetto di "stato mondiale", che poi è il concetto di Wells, è quello di un'unica entità statale: non più "nazione" perché tale termine presuppone una comunanza di tratti (lingua, storia, ecc.), ma un unico apparato per tutto il mondo che ha per scopo il benessere dei cittadini, dei loro bisogni, delle loro condizioni di vita ecc. Insomma, una sorta di "Stati Uniti del Mondo" che si concentra su politiche sociali, cioè sul welfare, perché in questo modo si sarebbe garantita la pace nel mondo, non essendoci più i motivi per fare rivolte e guerre (esempio: se tutti lavorassero in condizioni dignitose, senza sfruttamento, con orari giusti, ferie dovute, contratti di lavoro in regola e una paga equa, non ci sarebbero più scioperi e rivolte perché il lavoratore starebbe bene, si sentirebbe rispettato dal suo datore di lavoro e sarebbe felice).

Ammetto che è un concetto molto affascinante per quanto utopistico, ma sulla carta potrebbe anche funzionare. Ovviamente, ma questo Wells ce lo dice con le azioni di Stephen e dell'americano, prima di tutto bisogna cambiare modo di pensare e di vedere le cose. Ecco perché quei due pubblicano in continuazione libri di varie culture, proprio per iniziare questo cambiamento e ampliare mentalmente gli orizzonti. Su questo sono d'accordissimo: non si può avere un cambiamento sociale se non si parte, per così dire, dall'istruzione.

Comunque, il romanzo come ho già scritto, risulta molto pesante ma perché è Stephen ad essere un macigno. E' anche vero che quando inizia a scrivere si intuisce che sia successo qualcosa di grave, c'è questa cappa di cupezza che pervade tutto il libro e ce la portiamo fino alla fine. Mary, per contro, è decisamente più frizzante per quanto sia decisamente più egoista di lui, si vede la differenza nei dialoghi e nelle lettere. Trovo che il rapporto tra loro sia negativo, non perché non siano compatibili, ma perché entrambi fanno cose idiote e distruttive: lui con l'idea del possesso e poi con l'idea di fuga d'amore campata in aria senza una base solida, lei perché pretende di essere libera e avere una posizione sposando uno ricco, lui che accetta l'esilio, lei che rimane bloccata in un matrimonio che la rende infelice. Anche Rachel non è questo gran personaggio, il minimo che avrebbe dovuto fare era schiaffeggiare a Stephen, cosa che invece non fa. Sospetta, si innervosisce un attimo, ma poi fa finta di niente.

Infine il memoir. Non sappiamo se alla fine il figlio di Stephen leggerà queste pagine perché non ci viene detto. Quello che si capisce già a metà libro è che l'intento di Stephen è, come dicevo a inizio commento, far capire al figlio non tanto la sua vita vissuta, ma le scelte che lui ha fatto e le politiche per cui si batte... il tutto nella speranza che il figlio le comprenda, le faccia sue e le porti avanti. In pratica, se all'inizio del romanzo Stephen si lamentava dell'educazione imposta dai genitori e dai tutori, non mi pare stia facendo qualcosa di molto diverso imponendo (o cercando di imporre) la propria strada politica al figlio.

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30/08/2023 16:59 #64148 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Gli amici appassionati" di Herbert George Wells
Sul senso del libro concordo, è di fatto un tratto socio-politico-filosofico mascherato da romanzo, e nonostante sia risultato lento anche a me in alcune parti, secondo me l'espediente è ben riuscito, la struttura è lineare e interessante, soprattutto perchè si assiste a un cambiamento della visione del mondo, del modo di rapportarsi a valori, problemi, persone.

Sul senso invece all'interno della narrazione del memoir non sono molto convinta che Stephen volesse spiegare al figlio la sua visione del mondo...secondo me è in parte una valvola di sfogo, un voler ripercorrere i punti salienti della propria vita, rivivere alcuni momenti, rimpiangerli, crogiolarsi sul perchè si é agito in un modo invece che in un altro, interrogarsi su come è possibile aver vissuto in prima persona alcune situazioni che gli sembrano ora cosi lontane. In parte come già dicevo prima continuo a esser convinta che voglia semplicemente dire che lui ha avuto una grande storia d'amore che solo in pochi possono vivere. In generale la forma di memoir dedicato al figlio non mi è risultata azzeccata, ci trovo troppo egoismo ed egocentrismo (sentimenti per definizione caratteristici dei memoir, ma qua l'ego mi è apparso spesso come l'unico motore e obiettivo).

Comunque, nelle righe finali scrive: "Tutta questa storia può essere letta, suppongo, in un paio d'ore circa [....]" ........ma anche no

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Avatar di mulaky mulaky - 24/08/2025 - 14:02

Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori

Avatar di callmeesara callmeesara - 12/08/2025 - 14:16

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Ciao Marigiò, ti linko il gruppo di Palermo: QUI :)

Avatar di Marigió Marigió - 08/08/2025 - 00:43

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Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller? :D

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Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum ;)

Avatar di Yuman4 Yuman4 - 15/07/2025 - 22:02

Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie

Avatar di mulaky mulaky - 13/07/2025 - 17:10

Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC

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