SINOSSI
Figlia di un fabbro dedito all'alcol, Sarah Burton è riuscita a emanciparsi diventando un'insegnante a Londra e nelle scuole per missionarie del Sud Africa. Quando decide di tornare nella sua contea d'origine, il South Riding, lo fa per candidarsi a guida della scuola superiore femminile. Tutto il comitato direttivo dell'istituto è a suo favore tranne l'aristocratico Robert Carne, che amministra la scuola per mostrarsi impegnato nel sociale e seguire le proprie aspirazioni politiche, ma è spesso ostacolato da una torbida situazione matrimoniale e da una figlia difficile da educare. Lottando contro il fascino dell'orgoglioso Robert, le beghe e i sotterfugi amministrativi della Contea e le difficoltà portate dalla depressione economica, Sarah si impegnerà comunque a dare alle proprie allieve una speranza per il futuro. Pubblicato postumo nel 1936, "Ritorno nel South Riding" è l'affresco corale di una comunità sulla via del declino, con i suoi innumerevoli, eccentrici e indimenticabili personaggi. Considerato un classico della letteratura inglese, venne trasposto in un film nel 1938 per la regia di Victor Saville, e in una mini serie televisiva della BBC di grande successo diretta nel 2011 da Andrew Davies.
Ieri sera ho finito di leggere questo romanzo e, nonostante la mole di 511 pagine, devo dire che si legge molto velocemente e con interesse, lo stile è fluido e coinvolgente, non si patisce proprio nulla! Winifred Holtby, giornalista e scrittrice, scrisse questo romanzo appena gli fu diagnosticata la sua malattia mortale, si spense a 37 anni e l'opera fu pubblicata postuma.
Siamo nell'Inghilterra del 1932 circa (anno più anno meno) e seguiamo le vicende di un'intera comunità di una contea fittizia, il South Riding!
Nelle pagine iniziali, l'autrice ci elenca 6-7 pagine di personaggi e sì, sono in effetti tanti, ma non c'è da disperare perché alcuni potremmo definirli solo comparse. La struttura del romanzo è scandita sulla base di argomenti deliberati dal Consiglio politico-amministrativo della contea e per me questa è stata una cosa innovativa, cioè non ricordo di aver mai letto niente del genere. Le storie, quindi, vengono divise e raccontate sulla base dell'argomento principale di quella parte del libro corrispondente alla delibera. Come dicevo, siamo intorno agli anni Trenta, nel periodo della Depressione, e nessuno se la passa bene, né le famiglie altolocate né i poveri. I poveri sono sempre più poveri e isolati dalla Sanità, vivono nelle baracche, mancano soldi e lavoro, si muore di parto e di malattie. Il Consiglio è in qualche modo spaccato, da una parte abbiamo i conservatori e dall'altro lato i progressisti: la convivenza di queste due identità, una legata al passato e l'altra al futuro, non è facile.
Un tema importante che si tratta è l'educazione scolastica: l'anticonformista Sarah, diventata direttrice della scuola superiore, cerca di portare avanti queste ragazze, apportando miglioramenti nell'istituto e aumentando man mano le iscritte; cerca di far capire alle ragazze, alcune non proprio brillanti, che la donna non deve solo sfornare figli e che anche se si è poveri, si può cercare di migliorare il proprio futuro con un lavoro. In tal senso, prende a cuore le sorti di Lydia, una ragazzina delle Baracche, la più dotata e brillante della scuola ma che, per gravi problemi in famiglia, è costretta ad abbandonare gli studi prendendosi cura dei suoi fratelli minori (la madre muore di parto). Sarah farà di tutto per riportarla a scuola e darle un futuro dignitoso, ma la ragazzina non sarà più la stessa perché ha già vissuto moltissime delusioni nella sua vita.
E poi c'è l'incontro/scontro anche tra nobili e alta borghesia, rappresentato dall'unione infelice tra Muriel e Robert Carne, il quale è proprio l'emblema del
mai una gioia (avrebbe potuto essere un personaggio della Wharton). Non mancano temi prettamente politici relativi alla guerra quasi imminente, ma anche alle truffe e alle speculazioni fatte da chi amministra la cosa pubblica per fare i propri interessi (che attualità!), i conseguenti ricatti, nonché l'ipocrisia di chi predica bene e razzola piuttosto male. Altro tema che mi viene in mente è il matrimonio, ci sono mariti molto miopi e mogli infelici, alcune unioni sono davvero poco assortite e si cerca di sopportare fino alla fine; in tutti i rapporto amorosi osservati, cioè che secondo me più manca è il dialogo e l'esser franchi.
Sicuramente importanti sono, per motivi completamente diversi e che si scopriranno alla fine, le figure del consigliere socialista Astell e del consigliere Snitch. Impossibile non citare Emma Beddows, la prima consigliera donna, figura che collega le varie personalità politiche del consiglio ma anche e soprattutto le varie realtà della comunità. L'autrice si ispirò alla propria madre, alta consigliera dell'East Riding, per tracciare la figura di Mrs Beddows.
In definitiva posso dire che il libro mi è piaciuto abbastanza per i temi trattati, per lo stile dell'autrice e per questa idea del Consiglio di contea. Il finale non ha incontrato i miei gusti perché speravo in qualcosa di preciso, ma è oggettivamente un finale in linea con il romanzo. Per me è un libro da leggere e un'autrice da scoprire. Il romanzo forse sta uscendo dal catalogo Elliot, comunque attualmente sta al 50% su
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