Ho acquistato questo romanzo cinque o sei anni fa (pre-Covid sicuramente), nella sezione outlet di un noto editore con negozio online. Attualmente credo sia fuori catalogo, ma secondo me si può trovare su Vinted, in qualche bancarella o di seconda mano.
SINOSSI
Per l'antica e illustre famiglia Pendleton, da tempo in declino, arriva finalmente il giorno per riaffermare il proprio ruolo nell'alta società di Boston. L'occasione è data dalla presentazione in società della giovane Sybil, appena tornata da un soggiorno di studio a Parigi. Non si tratta soltanto di un evento mondano ma della possibilità di rivitalizzare la dinastia attraverso la scelta di un buon partito per la ragazza. Il racconto si apre proprio nel giorno del ballo, tra i saloni adorni della dimora di famiglia, dove si muove con eleganza e discrezione la padrona di casa, Olivia Pendleton, madre di Sybil e prigioniera di un matrimonio noioso e sventurato. Intorno a Olivia ruotano una serie di personaggi alla ricerca di una felicità che sembra negarsi a ognuno di loro. Questa tetra atmosfera verrà spezzata da due eventi - l'innamoramento di Olivia per il giovane ed estroverso Michael O'Hara e la scoperta da parte della donna di un vergognoso segreto di famiglia contenuto in alcune vecchie lettere - due eventi che porteranno a un cambiamento radicale nella vita di ognuno dei protagonisti. 
        
        
    
     
Nella sinossi è già contenuta tutta la storia, eccezione fatta per l'ultima frase di cui non sono sinceramente così d'accordo. Comunque, è un romanzo in cui si scontrano due modi di vivere, di pensare e direi anche due epoche. I Pendleton sono antichi dentro e fuori, rappresentano una ricca famiglia il cui prestigio è aumentato nel tempo. Olivia, ha sposato, vent'anni prima, Anson Pendleton, un uomo freddo e incapace di sentimenti, ancorato alla "tradizione" e sostanzialmente buono a nulla... talmente buono a nulla che suo padre John non gli fa gestire le finanze della famiglia e preferisce interloquire con la nuora Olivia, nonostante lei sia una ricca "straniera" (ha origini irlandesi). Altro caposaldo della famiglia è zia Cassie, una impicciona pettegola e accentratrice di potere come non se ne vedevano da un po'. La vita scorre tranquilla, noiosa, uguale a se stessa fino a quando Sybil, che ha studiato all'estero, viene richiamata a casa a causa delle pessime condizioni di vita del fratello. Con lei ritornano a Boston  Thérèse e sua madre Sabine, anche loro fanno parte della famiglia Pendleton. Sabine odia a morte la famiglia perché le ha causato molto dolore (soprattutto zia Cassie), Thérèse, invece, ha una mente da scienziata e guarda tutto e tutti con occhio clinico, quasi non umano. Quando viene organizzata la serata per far entrare in società le due ragazze, Sybil e Thérèse, entrambe si annoiano abituate come erano alla vita più dinamica e sociale francese e a gente più profonda, ma mentre Sybil si comporta a modo fino alla fine, Thérèse decide di tornarsene in camera senza dire nulla a nessuno.
A cambiare l'ambiente chiuso di questa società, ci pensano Sabine che punzecchia zia Cassie in ogni modo possibile, ricambiata, e il trentacinquenne Michael O'Hara, un irlandese che ha fatto carriera, ma che viene visto come un arrampicatore sociale senza scrupoli dai vecchi Pendleton. Succede che Michael si innamora della quasi quarantenne Olivia e lei di lui, ma niente è facile perché lui ha doveri politici, lei è sposata e sa che Anson non le darà mai il divorzio, inoltre è combattuta dalla rispettabile non tanto della famiglia Pendleton quanto della figlia che è in età da marito. Nel frattempo, Sybil rivede il suo amato conosciuto in Francia, scopriamo che esiste anche una nonna Pendleton richiusa in un'ala della casa e, soprattutto, Olivia scopre delle vecchie lettere che potrebbero mettere a dura prova la solidità e la rispettabilità della famiglia.
E' una famiglia dove le apparenze devono essere salvaguardate per la rispettabilità sociale, ma ci sono scheletri nell'armadio e si mette la polvere sotto il tappeto. Da questo punto di vista, lo sguardo dell'autore è impietoso nei riguardi dei Pendleton e ricorda molto lo stile di Edith Wharton (i due sono stati amici per lungo tempo) Il problema di questo racconto non è la storia che, anzi, dà un scorcio di quella che era l'epoca del tempo, con i suoi conservatori e la chiusura mentale da una parte, mentre dall'altra vediamo la volontà di rompere le convenzioni sociali, di vivere la vita in modo libero e vero. Il problema, per me, è che non si riesce a entrare davvero nel romanzo, io non ci sono riuscita. I personaggi sono caratterizzati bene, insomma è facile immaginare come reagiranno e cosa diranno nel corso della storia. Il vecchio John Pendleton è senz'altro il personaggio più enigmatico e il lettore inizierà a capirlo solo alla fine, forse non del tutto... ma anche lo stalliere Higgins ha una sua personalità e secondo me rappresenta proprio l'altro mondo, il contrario dei Pendleton. Olivia è la protagonista femminile indiscussa, di lei conosciamo tutto e soprattutto ne leggiamo i pensieri, le altre donne vengono invece raccontate da altre persone o si raccontano in dialoghi diretti. Il titolo del romanzo si riferisce alla fase di vita vissuta da Olivia: l'autunno è la stagione della piena maturità, che viene dopo l'estate-giovinezza ma prima dell'inverno-vecchiaia.
Con questo romanzo, Louis Bromfield ha vinto il Premio Pulitzer nel 1926. L'autore ha scritto molti romanzi, ma mi pare di capire che in Italia sia praticamente sconosciuto e sono stati tradotti pochissimi libri, praticamente tutti fuori catalogo.