Il titolo originale "We were Mulvaney" a mio avviso rispecchia molto meglio il contenuto del romanzo, una saga familiare americana ambientata tra gli anni '70 e '80 del '900.
Il narratore è il minore dei quattro figli, Judd, che cresce assistendo suo malgrado al declino dei propri genitori e fratelli per un evento che si verifica una notte ai danni di uno dei suoi fratelli.
Un dramma personale che si ripercuote su tutto il nucleo familiare e che devasta completamente la vita dei Mulvaney, causando il disgregarsi delle loro relazioni, del loro nome e della loro posizione sociale.
Un libro molto corposo, scritto magistralmente, con una caratterizzazione dei personaggi completa e interessante.
Un romanzo che prima di tutto analizza i rapporti tra i propri membri e la facilità con la quale un evento molto drammatico possa cambiare delle intere vite.
Un romanzo sulle dinamiche familiari, sui rapporti genitori/figli molto interessante.
Ogni figlio rappresenta, a mio avviso, un carattere: Mike è il figlio idolo del liceo, sportivo e con poca voglia di studiare, con ambizioni militari;
Patrick il figlio studioso, coscienzioso, ribelle rispetto all'arretratezza e all'ignoranza dei genitori; Marianne una giovane reginetta di bellezza appassionata di natura e animali, molto ingenua e poco incline ad affrontare le sfide della vita; Judd, il narratore, colui che non viene mai direttamente coinvolto dai fatti "dei grandi" ma che avrà un ruolo fondamentale per ricostruire i rapporti tra i componenti della famiglia oltre che in un'altra circostanza rilevante all'interno del libro.
Nel complesso un romanzo molto denso, appassionante e che conferma le abilità di questa grande autrice americana.