Mercoledì, 31 Dicembre 2025

"La ragazza del convenience store" di Sayaka Murata

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18/06/2025 09:19 #71251 da mulaky
Io e Bea abbiamo deciso di leggere questo libro, inizieremo martedì 24. Qualcuno vuole unirsi?


SINOSSI
Keiko sbaglia. O almeno questo è quello che le dicono tutti. È sempre stata considerata una ragazza strana, sia a scuola che in famiglia. Il suo modo di guardare il mondo in maniera logica, senza ipocrisie o compromessi, crea forte imbarazzo in chi la circonda. In una società formale e conformista come quella giapponese sembra una vera e propria aliena. Ma Keiko non è una ribelle, e non trova altra soluzione se non un progressivo allontanamento da tutto e tutti. Qualcosa inizia a cambiare a diciotto anni, quando risponde all’annuncio di un supermercato che cerca commesse part-time. Potrebbe essere una svolta, un modo per cominciare a integrarsi nella realtà che la circonda, ma diciotto anni dopo è ancora lì, etichettata come “quella strana”, mentre si trascina stancamente un giorno dopo l’altro. Fino a quando incontra Shiraha, presto licenziato dal supermarket per i suoi comportamenti inopportuni. Per aiutarlo Keiko gli propone di andare a vivere insieme, così da mantenere una facciata di rispettabilità nei confronti degli altri. Ma quella che poteva essere un’improbabile storia d’amore diventa invece uno scavo sempre più profondo nella mediocrità di un’esistenza come tante. Fino a quando Keiko non raggiunge una sorprendente illuminazione e abbraccia finalmente il suo vero io. La ragazza del convenience store è un romanzo raffinato e commovente sulle pressioni sociali e la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo.


Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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21/06/2025 19:13 #71271 da Sarita
Mi unisco volentieri, sembra molto interessante!
I seguenti utenti hanno detto grazie : mulaky

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24/06/2025 18:19 #71299 da mulaky
Ho letto le prime 50 pagine e devo dire che la protagonista è strana, decisamente fuori dai canoni "normali". Probabilmente avrà qualche disturbo dello spettro autistico o altra neurodiversità. Ad ogni modo, trovo veramente inquietante il fatto che per sembrare normale viva emulando i suoi colleghi in tutto e per tutto, avendo però l'intelligenza di non copiarli troppo quando si trova con loro, ma di emularli praticamente al 100% quando è con un'altra compagnia. Il tutto per sembrare "persona normale", è triste e disturbante allo stesso tempo. La quasi totalità della sua vita si svolge in questo konbini, praticamente torna a casa solo per dormire, anche i pasti vengono fatti mangiando solo ciò che si trova nel market...

Avete già iniziato a leggerlo?

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25/06/2025 08:15 #71307 da bibbagood
Iniziato anche io e sto anche io su per giù a pagina 50. La narrazione è scorrevole, semplice ma al contempo ricca di dettagli che fanno ben visualizzare il kombini e la vita della protagonista. Io non trovo triste il suo comportamento perchè mi sembra riflettere un aspetto di autismo: il fatto che non realizzi cosa sia un comportamento accettato o meno e perchè, il voler emulare, il trovare conforto in una routine e nei dettagli.

Più inquietante è l´assetto marziale del kombini in sè, la rigidità di come ci si aspetta di gestire un negozio simile, il servilismo verso i clienti. Ma suppongo sia parte della loro cultura, semplicemente in queste descrizioni così dirette sembra un modo di porsi un po´angosciante   si parla sempre di questo aspetto del Giappone e noi come turisti lo apprezziamo percependolo come estremo rispetto verso il cliente, ma vedendolo dal puntod i vista di una lavoratrice giapponese assume tutt´altra connotazione 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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26/06/2025 16:44 #71324 da bibbagood
Sono a pagina 70 e la figura di Shiraha è fastidiosissimo! Anche a me è successo di lavorare in una azienda che disprezzavo e odiavo quando me ne lamentavo perché non è un atteggiamento che sensato, ma avevo un motivo preciso e appena passato il Momento in cui dovevo restare lì ho preso la prima occasione per andarmene, ma non sopporto chi disprezza il posto di lavoro facendo sentire delle nullità anche gli altri che fanno appunto quel lavoro, come succede qua, quando la risposta più ovvia sarebbe "bè se non ti piace perché stai qui? Non ti costringe nessuno". Evidentemente non trovano di meglio e allora dovrebbero chiedersi se forse il problema sono loro se l unico lavoro che trovano è qualcosa che disprezzano.

Comunque, i dialoghi mi ricordano un sacco i cartoni animati giapponesi!
 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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27/06/2025 22:01 - 27/06/2025 22:03 #71331 da Sarita
Ciao a tutti!

Io sono circa a metà, è una lettura che scorre via velocemente ma che fa riflettere parecchio.

@Mulaki: sono d'accordo con te sul fatto che Keiko sia decisamente fuori dagli schemi e che il suo modo di emulare gli altri per sembrare "normale" sia inquietante e anche un po' triste. 

@Bibbagood: condivido la tua osservazione sull'autismo, anche se non specificato, è un'interpretazione plausibile. Secondo me, il fatto che Keiko trovi sicurezza in una routine così rigida la condanna a una vita priva di significato. Ma d’altro canto, magari il significato lo trova proprio in questo stile di vita rigido. E quindi questa routine è una condanna o una salvezza? O forse entrambe le cose?

Quello che mi sta facendo riflettere è come il libro, attraverso Keiko, metta in luce il concetto di "funzionalità" dell'individuo nella società. Sembra che Keiko si senta “a posto” solo quando funziona perfettamente come parte del konbini, quasi come se la sua umanità dipendesse dalla sua efficienza lavorativa. Chissà quante volte noi stessi ci siamo sentiti "validi" solo rientrando in certi schemi socialmente accettati o produttivi… 
 
Ultima Modifica 27/06/2025 22:03 da Sarita.

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28/06/2025 10:05 #71333 da bibbagood
Ho terminato la lettura e mi verrebbe di rispondere alla tua domanda dicendo che il Konbini in questo caso secondo me è una salvezza: anche se visto male dalla società, lei ha trovato un posto in cui si sente se stessa, fa qualcosa che le piace fare, che la entusiasma, per cui è portata, mentre moltissimi di noi si ritrovano incastrati in un lavoro che per vari motivi e circostanza non possono lasciare ma che li rende infelici. Ho trovato infatti particolarmente triste il messaggio della pressione sociale, persone che dovrebbero volerci bene ci preferiscono infelici ma incasellati nell'ordine prestabilito piuttosto che felici ma con una vita un po fuori dagli schemi. Nel momento in cui decide di adeguarsi, diventa là una sorta di parassita, prima al kombini si rendeva utile, ora passa le giornate a casa senza scopo. Penso molti di noi, io stessa, giudicano le scelte degli altri e a volte proprio verso coloro cui vogliamo bene ci infervoriamo e siamo più rigidi perchè vorremmo il meglio per quella persona e questo meglio noi ce lo immaginiamo secondo i nostri standard, senza pensare che per l' altra persona l' idea di felicità si basa su parametri completamente diversi; però viceversa a volte è difficile non dire niente perchè non vuoi neanche fregartene ed essere indifferente. 
La figura di Shiraha è terribile e odiosa ma secondo me non cosi irrealistica anche nella nostra società occidentale, soprattutto nel contesto in cui si parla di parità di genere si sente purtroppo sempre più spesso da parte di maschi che se si vuole avere la parità allora dobbiamo anche sostenere tutta la pressione che hanno loro, mantenerli come fanno loro con noi, e cosi via.
Comunque, pensavo che il discorso fertilità e ruolo della donna in funzione del suo utero fosse recente nella produyione dell'autrice, con i suoi due ultimi libri "Parti e omicidi" e "Vanishing world", ma a quanto pare ha iniziato invece presto nella sua produzione a denunciare questo aspetto della società e della mentalità.

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert

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28/06/2025 12:16 #71334 da mulaky
Ho finito anche io la lettura e ho trovato Shiraha detestabile dalla prima all'ultima pagina perché, oltre ad avere idee sulle donne ferme all'era della pietra (e mi è stato detto che le donne in Giappone sono considerate ben poco, quindi forse è uno spaccato vero della società), lo reputo proprio una sorta di magnaccia.
Anche io, come Bea, penso che in questo caso il konbini sia effettivamente la salvezza per la protagonista perché è come se avesse trovato il suo ruolo e il suo significato nel mondo... e alla fine, se lei è felice e non fa male a nessuno, qual è il problema? Non farà un lavoro "canonico" per una 36enne secondo i giapponesi, ma chi se ne frega.
E' chiaro che il konbini non pretende l'efficienza lavorativa al 100%, lo capiamo quando il suo responsabile fa del becero gossip sulla sua vita e quando lei, una volta licenziata, entra nell'altro market e le cose sono sottosopra, ma è Keiko che vive la sua vita in funzione del konbini perché vuole sentirsi "utile" e per lei l'utilità è essere efficiente al 100%. E' il suo modo di sentirsi viva, utile, felice e ben venga, allora! Ognuno ha i suoi standard e i suoi parametri su come vivere la vita, su come essere felici e via discorrendo. Anche su questo sono molto d'accordo con Bea. Insomma, vivi e lascia vivere!

La pressione sociale sull'essere donna, fare figli, lavoro fisso, ecc. è veramente orribile. I dialoghi dei mariti delle amiche di Keiko sembrano essere surreali, anche se poi molti occidentali in verità la pensano così anche oggi. In tutte le famiglie che conosco si ripete sempre la solita tiritera ad un certo punto: "E il fidanzato? / E quando ti sposi? / E quando fai i figli? / Non ti puoi permettere di perdere tempo, ormai sei grande...", non mi sembra sia poi molto diverso, alcuni non lo fanno nemmeno con il dovuto tatto.

Ho trovato di una verità disarmante queste due frasi che, secondo me, racchiudono tutto il libro:
  • "Gli altri non si fanno scrupoli e perdono ogni freno davanti a tutto ciò che esce fuori dall'ordinario, pretendono delle spiegazioni e sono convinti di avere il diritto di sapere tutto."
  • "In questo piccolo mondo che si regge sulla normalità gli elementi estranei devono essere eliminati, uno dopo l'altro, in silenzio. Le presenze anomale vanno scartate."


Sapevo che il romanzo non sarebbe stato nelle mie corde perché le tematiche contemporanee, proprio perché attuali, mi rendono sempre un po' "depressa" e perché, ormai lo sanno pure i muri, preferisco altri generi letterari, però è stata sicuramente una lettura interessante, pur nel suo stile semplice, perché mi ha portato a riflettere ancora di più su questioni che, alla fine, sono davvero universali nel mondo contemporaneo: cambia la cultura, ma il "diverso" è sempre visto male e il "ruolo della donna" presuppone che la stessa debba solo essere una moglie e una madre, nient'altro.
L'autrice non mi è dispiaciuta, credo che in futuro leggerò un altro suo titolo, magari I terrestri, anche se so essere disturbante, ma vediamo!

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29/06/2025 16:53 - 29/06/2025 16:54 #71349 da Sarita
Ho appena terminato il romanzo e sono ancora immersa nelle riflessioni su come Keiko vive il suo mondo.

Anche per me, il konbini rappresenta una salvezza per Keiko. Le offre un rifugio, un luogo di certezze indispensabile per funzionare in un mondo che spesso la confonde e la giudica. È il suo porto sicuro, un angolo con regole chiare e un ruolo ben definito, l'unico spazio in cui sembra davvero felice e a suo agio.

Tuttavia, penso che il suo stile di vita sia anche una condanna. Non parlo del lavoro in sé come commessa del konbini, ma della rigidità con cui Keiko lo abbraccia, vivendo ogni aspetto della sua esistenza in funzione di quel ruolo. Questa dedizione totale le dà uno scopo, ma la porta a una felicità che, a mio avviso, non è pienamente autentica. E la intrappola in una vita che non le permette di esplorare altre parti di sé.

Infine, al di là della singola storia, questo romanzo mi ha spinta a riflettere profondamente sulla pressione alla conformità sociale, soprattutto nella cultura giapponese. È lampante come il mondo esterno spinga a incasellare ogni individuo in schemi predefiniti di normalità, sia essa legata al matrimonio, alla carriera o alla famiglia. Essere costretti a dover recitare un ruolo per essere accettati è soffocante, spaventoso e ingiusto. 

Grazie Mulaki e Bibbagood per avermi dato modo di condividere questa bellissima lettura con voi   
 
Ultima Modifica 29/06/2025 16:54 da Sarita.
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Avatar di Panadia Panadia - 30/12/2025 - 23:45

Ciao a tutti,Sono una lettrice non molto assidua, mi sono appena iscritta con l' intento di farmi ispirare da voi dai vostri consigli.

Avatar di paolacelio61 paolacelio61 - 29/12/2025 - 11:31

Scusatemi ieri ho sbagliato ed addirittura confuso il giorno l'incontro era il 28 e non il 29. Quindi vorrei prepararmi per il prossimo mi dite dove posso trovare le informazioni, grazie.

Avatar di callmeesara callmeesara - 25/12/2025 - 22:13

Buon Natale!

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 21/12/2025 - 16:13

Ciao Stefania, certo che può esserle d'aiuto. Qua leggiamo e scriviamo, ci confrontiamo e col tempo ci apriamo. La lettura diventa strumento di condivisione e crescita. Vi aspettiamo ;)

Avatar di Cerry Cerry - 18/12/2025 - 00:20

Ciao sono Stefania mamma di una 23enne booklover amante di romance e thriller Mi sono iscritta al club perché ho bisogno di capire se può essere di aiuto a mia figlia in questo periodo difficile

Avatar di mulaky mulaky - 06/11/2025 - 08:33

Vi aspettiamo nel topic di SORPRESE LETTERARIE, il gioco di novembre!!! :D

Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

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