Dopo qualche mese ho terminato questo lungo libro di Nabokov, provando una sensazione simile alla lettura dei grandi romanzi di Hugo e Dostoevskij: l’ampiezza dei temi e delle emozioni è tale da rendere impossibile anche una sintesi.
Comunque, giusto per dire qualcosa, soprattutto nel caso qualcun altro avesse letto o leggesse il libro, credo che Nabokov qui raggiunga l’apice dello scandalo, inventando la storia di una famiglia la cui caratteristica principale è la promiscuità.
L’insieme degli intrecci tra consanguinei mi fa dubitare della sanità mentale di Nabokov, ma penso che il suo immenso talento sia nel rappresentare in questo marasma una storia d’amore bellissima e direi commovente.
Una storia d’amore assurda e direi innaturale (per essendo io molto restio a usare questa parola in genere), ma forse anche per questo motivo unica, eterna e in un certo senso pura.
Sto evitando in ogni modo di spoilerare, ma il destino di Lucette per me è il lato oscuro dell’amore di Ada e Van, forse il prezzo del loro “delitto” e la macchia che sempre li perseguiterà. Ma penso che le interpretazioni sui rapporti tra personaggi possano essere le più varie e sarebbe bello avere un confronto con qualcuno.
Nel romanzo poi Nabokov ci delizia con numerose riflessioni e massime filosofiche e psicologiche, specialmente sul tema della felicità, del tempo, della morte e della sensualità.
Dal punto di vista stilistico, la complessità della scrittura di Nabokov è nota e qui raggiunge forse i livelli massimi, perché lui si diverte a giocare con le parole e i riferimenti e i lapsus. Per me la lettura in lingua originale è stata difficile.
Un importantissimo aiuto è stato questo sito:
www.ada.auckland.ac.nz/index.htm