Da questo saggio di Freud, Opere vol. 10, vorrei trarre un'occasione per rileggere Dostoevskij, mettendo l'accento sull'autore visto secondo la psicanalisi. Secondo Freud in questo saggio, i Fratelli Karamazov è il romanzo più grandioso che sia mai stato scritto, e quindi davanti al problema dello scrittore l'analisi deve deporre le armi, ma Dostoevskij presenta 4 sfaccettature: lo scrittore, il nevrotico, il moralista e il peccatore, e l'aspetto aggredibile è quello etico. Infatti, sempre secondo Freud non è morale colui che ha toccato il fondo per poi risalire, ma è morale colui che di fronte alla tentazione la reagito non cadendo. Dostoevskij avrebbe potuto diventare un maestro, un liberatore dell'umanità, invece alla fine ha ceduto sottomettendosi allo zar, al Dio cristiano, comportandosi in modo conflittuale, tipico del nevrotico. La scelta del suo materiale di narrazione ne è la prova, ha prediletto sempre la descrizioni di caratteri violenti, assassini, egoisti, ciò indica l'esistenza nel suo intimo di queste stesse tendenze, come fatti tratti dalla sua biografia, come la passione del gioco. Pur essendo dotato di avere una grande capacità di amare e di cercare amore, la sua forte pulsione distruttiva che poteva fare di Dostoevskij un criminale, si dirige contro la sua stessa persona esprimendosi sotto forma di masochismo e senso di colpa. L'epilessia di Dostoevskij non è altro che un sintomo della sua nevrosi che deve venir classificata come istero epilessia ossia una grave forma di isteria. (Vedi trattati di Freud sull'isteria). Nel romanzo i fratelli Karamazov l'assassinio è opera di altro, ma di altro che aveva verso l'assassinato lo stesso rapporto filiale dell'eroe Dmitrij, un altro nel quale il motivo della rivalità sessuale è ammesso apertamente, un fratello di Dmitrij al quale Dostoevskij ha attribuito significativamente la sua stessa malattia, la sua supposta epilessia, come se volesse confessare: "l'epilettico, il nevrotico che è in me è un parricida".
Dunque questo in riassunto ciò che c'è nel saggio di Freud e ciò che mi fa capire oggi perché il personaggio Dostoevskij mi è sempre sembrato, da una parte una grande, dall'altra però con quella sua virata verso la religione, uno che non è stato capace di portare fino in fondo la sua rivoluzione contro il paternalismo, la protervia dello zar e la dittatura.
Faccio questa proposta a chi volesse associarsi, prendiamoci tempo e rileggiamoci alcuni romanzi fondamentali del nostro e parliamone.