Ho iniziato a leggere questo romanzo che temevo da tempo perché avevo paura fosse troppo triste, infatti Paula è la figlia della Allende, che finì in coma e poi morì di porfiria. Il romanzo nasce come sfogo della scrittrice nel periodo difficile in cui vegliò la figlia in ospedale, e come speranza di un libro di memorie per quando si sarebbe svegliata. Sono alternati brevi capitoli in cui Isabel si rivolge alla figlia e racconta del periodo in ospedale, che sono molto tristi, ad altri in cui racconta della storia della sua famiglia. È quindi una specie di biografia molto disordinata però piacevole e pure divertente, la vita della Allende è stata movimentata in quanto l'uomo che manteneva sua madre e i figli era un diplomatico che si doveva trasferire spesso per lavoro. Vengono descritti quindi diversi paesi, per ora Cile, Bolivia e Libano, si parla di questioni politiche, culturali e familiari.
Ho amato il capitolo in cui parla dell'origine del suo amore per la natura, ovvero i viaggi in cui il nonno la portava in Patagonia, su e giù per le Ande a dorso di mulo, ci sono delle descrizioni suggestive del paesaggio.
Interessante l'episodio in cui racconta del periodo a La Paz, in Bolivia: frequenta la scuola e studia le guerre del Cile contro Perù e Bolivia, e scopre per la prima volta che il Cile non aveva vinto per "
il valore temerario e il patriottismo", come le avevano insegnato in Cile, ma per le brutalità verso la popolazione civile e per le droghe che prendevano i soldati cileni.
Parlando del cibo disgustoso che le davano al collegio femminile in Libano dice: "
da quel momento sono capace di digerire qualsiasi cibo, anche quello inglese"
Il discorso della madre riguardo alla condizione femminile:
"
¿Has notado que en la pubertad se nos acaba la energía de amazonas que traemos desde la cuna y nos convertimos en seres castrados y llenos de dudas? La mujer que se queda atrapada en el silo eres tú también, presa de las limitaciones de la vida adulta. La condición femenina es una desgracia, hija, es como tener piedras atadas en los tobillos, no se puede volar" // "Hai notato che con la pubertà finisce l'energia di amazzoni che avevamo fin dalla culla e ci convertiamo in esseri castrati e pieni di dubbi? La donna che rimane intrappolata sei anche tu, presa dalle limitazioni della vita adulta. La condizione femminile è una disgrazia, figlia, è come avere pietre legate alle caviglie, non si può volare."
La madre è stata tutto sommato una donna coraggiosa, che per sbaglio ha sposato un furfante e poi ha avuto il fegato di vivere la sua vita accanto a un uomo che non era il marito, però che rispettava e amava.