Ciao a tutti!
Ho appena letto Donne di Bukowski e volevo sapere cosa ne pensate. Ho già letto altri suoi libri e parecchi aneddoti simili sul sesso e sulle sue avventure, ma questo è incentrato totalmente sulla tematica e sui suoi rapporti conflittuali, appunto con le donne.
La prima reazione è chiedermi quanto ci sia di vero in quello che scriveva. Lui ammetteva tranquillamente di mischiare realtà e immaginazione (sotto costante effetto dell'alcol - "Una bottiglia di whisky e 2/3 confezioni da 6 birre per notte mentre scrivevo il primo romanzo"), quindi mi viene facile pensare che il tutto sia di molto esagerato.
Però anche smussando tutti gli eccessi inverosimili, quello che rimane è comunque qualcosa che anche Lui faceva difficoltà a capire: "Come può un vecchio di oltre 60 anni, brutto, con i peli che gli escono a ciuffi dal naso e dalle orecchie, con una pancia flaccida e bianca, di oltre 100 kg, ricevere 50 lettere al mese di ragazzine di 18-20 anni disposte a farsi mezzo mondo in autostop pur di fare sesso con lui?"
Non saranno state 50, saranno state 5, ma anche solo una, come si spiega? Basta davvero l'aver scritto dei libri di poesie sconce (come li definiva lui stesso) per giustificare tutto questo?
Di tutte le donne di cui racconta nel libro, ne identifico 2 categorie: quella delle ubriacone/tossiche/prostitute, che probabilmente non avevano mai letto un suo libro e che sarebbero andate comunque con chiunque per qualcosa da bere e qualche soldo, e poi le altre, quelle con una vita "normale": "Sono una maestra d'asilo/un'insegnante di yoga/una stenografa al tribunale, un'amica/collega mi ha fatto conoscere i tuoi libri (p.s. sono difficili da trovare!) e da allora non riesco a leggere altro! Ho 28 anni/32 anni/26 anni e gli amici dicono che sono "ben carrozzata". Sarò a Los Angeles la settimana prossima e ci terrei davvero tanto a conoscerti..."
Era comunque l'America degli anni '70, passata alla storia come la meno bigotta di tutte quelle che l'hanno seguita e chi non l'ha vissuta non potrà mai giudicare.
A margine voglio sottolineare proprio lo scorcio che ne viene fuori di quell'America e che a me è piaciuto molto, per quanto riguarda i reading di lettura, le riviste underground, le pubblicazioni indipendenti, gli autori sconosciuti e i libri, quelli giusti, che se non avevi chi te li passava stavi fresco.
In conclusione è stata comunque una bella lettura.
Se ti piace Bukowski, questo libro ti risucchia in un vortice da cui alla fine ne esci esausto quasi quanto lui!