Ciao ragazzi, quest’anno ho avuto modo di leggere questo libro, ero molto curiosa perché ne ho sentito parlare bene e ho aspettato il momento adatto per leggerlo.
Non sono riuscita a commentarlo subito perché ho meno tempo a disposizione quindi la maggior parte delle emozioni a caldo sono andate perdute. Posso raccontarvi però quello che mi è rimasto a distanza di mesi, che forse è l’essenza migliore del libro… se rimane per così tanto tempo e così impresso nella mente un motivo ci sarà!
Ci sono tantissime citazioni che ho segnato, alcune davvero forti che vale la pena rileggere ogni tanto e che aprono le porte a diverse riflessioni, ma quella che mi ha colpito di più e a cui penso tutt'ora più spesso è questa:
“Se si fosse espresso al bancone di un bar forse avrebbe scritto che era una coi coglioni e coi controcoglioni, o cazzuta e con i controcazzi, perché i complimenti alle donne di carattere da sempre si fanno descrivendole come dotate di genitali maschili.”
Mi ha colpito perché non ci avevo mai fatto caso e perché anche nella mia famiglia è un modo di dire che circola spesso. Sono cresciuta in una famiglia con una forte impronta matriarcale e ho visto le donne della mia famiglia portare avanti un lavoro, una casa e una famiglia senza battere ciglio, o sbrigarsi cose impossibili senza tirarsi indietro di un millimetro mentre gli uomini non sapevano nemmeno da dove iniziare. In quelle occasioni ci siamo dette che siamo donne con le palle, e quindi questa citazione mi ha aperto gli occhi e la mente.
Mi scuso per le parole ma mi è sembrato opportuno riportare la citazione così com’era.
Un’altra cosa che faccio da quando ho letto il libro è contare quante opinioniste donne e quanti uomini ci sono negli studi dei vari Talk Show che mi capita di guardare… e il risultato è sempre sorprendete in modo negativo.
È un libro che apre gli occhi anche sulla quotidianità delle donne, a volte a tante cose siamo talmente abituate che non ci facciamo più caso, per questo vi consiglio di leggerlo.
E vi lascio con una bella citazione che vuole essere un invito per tutte noi:
Si può avere una vita più facile, naturalmente. La brava bambina che dice sorridendo il suo addomesticato sì avrà sempre un posto d'onore nel sistema patriarcale. Rinunciare a quel posto d'onore dicendo questo non mi va bene è un passaggio faticoso, ma più di una, in passato, lo ha fatto per noi ed è per questo che oggi possiamo divorziare, scegliere se diventare madri o no, fare le magistrate, non essere costrette a sposare l'uomo che ci ha stuprate e avere altri non piccoli diritti. Nessuna delle nostre bisnonne, nonne e madri ha domandato queste cose gentilmente, preoccupandosi di non spaventare. Sapevano, come dobbiamo sapere noi, che il patriarcato è un sistema muscolare e rispetta solo ciò che teme. Per questo, per raggiungere quelli che oggi chiamiamo traguardi, migliaia di donne hanno pagato col disprezzo della loro famiglia, hanno perso il rispetto borghese delle loro comunità, la possibilità di vivere vite tranquille e, in alcuni casi, perfino la vita. Dobbiamo essere loro grate e il modo migliore per farlo è non dimenticare che quei diritti esistono solo finché restiamo pronte a tirare fuori le unghie per difenderli. Se ci dispiace dispiacere, l'ancella in cui vorrebbero trasformarci ha già vinto, perché l'unico potere che il patriarcato riconosce come legittimo è quello che ti concede, mai quello che ti prendi da sola.