Mercoledì, 05 Novembre 2025

Vera - Elizabeth Von Arnim

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30/05/2016 16:53 #24834 da EmilyJane
Vera - Elizabeth Von Arnim è stato creato da EmilyJane
Trama: La ventiduenne Lucy Entwhistle, viso e corpo da bambina, è rimasta sola al mondo dopo che l'adorato padre se n'è andato per sempre. Confusa e infelice, mentre affranta si stringe al cancello di casa viene turbata dalla comparsa di Everard Wemyss, un bell'uomo maturo anch'egli vestito a lutto. Sua moglie Vera è morta da poco, in circostanze misteriose. Prima che Lucy possa rendersene conto, Wemyss entra nella sua vita facendosi carico di ogni incombenza, dall'organizzazione del funerale del padre alle cure della dolce zia Dot, e ben presto di Lucy stessa, del suo corpo e della sua anima. Lei lo ripaga di un amore devoto, grata della sua protezione e del suo senso dell'umorismo. Ma nella casa intrisa di rituali in cui lui la porta a vivere, sì addensa il mistero della morte di Vera...

La quarta di copertina ci dice: "In un romanzo che considerava il suo migliore, Elizabeth Von Arnim si addentra con immensa finezza nei labirinti dell'amore, della violenza psicologica e della cecità affettiva, mettendo in scena pochi personaggi e una storia 'semplice', tuttavia straordinariamente convincenti ed appassionanti.


Ed è proprio così: con uno sguardo lucido e una scrittura lineare la Von Arnim ti getta in una spirale d'angoscia da un certo punto del libro in poi, un'angoscia reale se si pensa a quante donne sono vittime di violenza (psicologica o fisica). È un libro assai attuale e moderno nonostante sia stato scritto quasi cento anni fa: ti apre gli occhi sul fatto che la donna è l'anello più debole nel matrimonio, a quanto può essere facilmente sopraffatta se ha la sventura d'incontrare un uomo la cui opinione non ammetta replica e quanto sia diverso il rapporto amoroso quando ci si vede solo ogni tanto rispetto a vivere insieme tutti i santi giorni. E soprattutto quanto l'amore a volte renda ciechi sul reale carattere di una persona, quant'è difficile conoscere realmente qualcuno?

Mi sono segnata diversi passaggi che mi hanno colpita e tornerò a scriverli per condividerli con voi.

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31/05/2016 07:08 #24841 da Katya
Risposta da Katya al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
Erica sono a metà lettura ed è talmente terribile leggere di certi giochetti che si impongono in determinate situazioni, da persone di cui si è convinti di essere amati o quanto meno protetti. Ho vissuto in prima persona una situazione talmente chiusa e angosciante che capisco a pieno cosa accade. Anch'io ho molti passaggi ma tento di più a sottileare il modo di fare, pensare e di agire di lui invece che capire lei, cose già vissute e sapute.

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31/05/2016 09:21 #24846 da Katya
Risposta da Katya al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
Continuo a leggere il libro la sensazione che mi lascia è peggio dell'angoscia. L'autrice è talmente brava a raccontare dellossessione e della poca stabilità del personaggio da farti stare male fisicamente, da far riprovare sensazione dimenticate. È impensabile come una mente umana può essere così convinta di se stessa, da riuscire sempre a incolpare di tutto sempre la persona amata e leggere dell'amore che lui prova verso la moglie fa ribrezzo. Mi chiedo cosa scatta nella testa di certa gente? Perché si reagisce così? Mi rispondo che magari hanno vissuto qualche situazione che li porti a questo modo di vivere l'amore, forse ma non credo che sia sempre così. Mi chiedo pure se la scrittrice alla fine del libro darà una spiegazione su ciò.

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31/05/2016 16:24 #24859 da Katya
Risposta da Katya al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
Ho finito la lettura oggi, è stata massacrante e il finale mi ha devastato. Ne parleremo insieme

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01/06/2016 07:23 #24886 da EmilyJane
Risposta da EmilyJane al topic Vera - Elizabeth Von Arnim

Katya ha scritto: Ho vissuto in prima persona una situazione talmente chiusa e angosciante che capisco a pieno cosa accade. Anch'io ho molti passaggi ma tento di più a sottileare il modo di fare, pensare e di agire di lui invece che capire lei, cose già vissute e sapute.


Non oso nemmeno immaginare Katya, penso che anche la donna più forte (come hai detto anche tu) se accecata dall'amore possa farsi catturare nella rete di violenza psicologica dall'amato senza poi capire come riuscire a venirne fuori. :(

Quello che mi piace della Von Arnim è che, ogni volta che parla uno dei suoi personaggi, esso diventa il protagonista del momento, vivivamo la situazione in base al suo pensiero e quindi poi abbiamo il contraltare del pensiero altrui. Non so se sia riuscita a entrare in profondità nella mente di Wemyss, come hai detto tu è difficile capire cosa lo abbia fatto diventare così, in quell'epoca certamente contava anche la società, l'idea che gli uomini prevalessero sulle donne...ma ora?

Riporto alcuni passaggi proprio riguardanti Everard Wemyss:
"Se soltanto lei fosse stata così intelligente e abile da mostrare le cose come stavano. Tutti i loro molteplici punti di vista...perché mai, quando esisteva un solo punto di vista riguardo a una cosa - diceva Everard - ed era quello giusto. Ah, ma ciò che una donna voleva non era quello: lei non voleva quell'incessante pensare ed esaminare e dissertare e sezionare. Una donna - i suoi stessi pensierei erano adesso plasmati dalle parole di Wemyss - voleva solo il suo uomo."

"Talvolta le domandava - Ti piacerebbe...? - e, se lei non gradiva e rispondeva francamente, come aveva risposto prima d'imparare che non doveva, era un tormento. Un tormento silenzioso. Un ritrarsi di Wemyss in un isolamento offeso perché la sua domanda era solo decorativa e il suo cuoricino avrebbe dovuto istintivamente - pensava - amare ciò che lui amava."

"Per Everard le discussioni significavano solo contraddizioni; e lui detestava le contraddizioni e ogni divergenza di opinione. - C'è un solo modo di guardare una cosa, ed è il modo giusto - diceva. - A che servono tante chiacchiere?
Il modo giusto era il suo modo; e se sembrava che riuscisse a vivere [Lucy] in una grande calma mentale con i suoi modi diretti e incrollabili, e sebbene dopo i fuochi dell'entourage di suo padre ciò le apparisse immensamente riposante, era davvero una buona cosa? Non impediva a una persona di crescere? Non la condannava alla solitudine? Non era, francamente, piuttosto simile alla morte?"

Come emerge da questi passaggi Everard è un individuo autoritario che vuole sopprimere la personalità altrui, in modo particolare della moglie, che considera di sua proprietà. Non a caso, si sceglie una ragazza giovane, che con i suoi capelli corti e sbarazzini gli ricorda una ragazzina, perciò ancora più fragile e facile da comandare e plasmare a suo piacimento. :pinch:

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01/06/2016 12:45 - 01/06/2016 12:53 #24916 da pierbusa
Risposta da pierbusa al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
Due brevi ragionamenti vorrei tentare di fare su questo bellissimo e terribile libro.

Attenzione: Spoiler!


"Vera": Grande lettura, grande turbamento, splendido libro, ottima scrittrice.

(Su Anna Karenina) È un'opera d'arte perfetta, che arriva assai a proposito; un libro assolutamente diverso da ciò che si pubblica in Europa: la sua idea è completamente russa.Fëdor Dostoevskij
Tanti anni nel Club e nemmeno una medaglia!
Ultima Modifica 01/06/2016 12:53 da pierbusa.
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02/06/2016 09:33 - 02/06/2016 09:35 #24950 da Katya
Risposta da Katya al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
Erica ho trovato interessante anch'io questo cambio di "protagonisti" e quindi di pensieri, ti fa vivere al meglio la storia, illuminandoti su ciò che vivono e sentono i vari personaggi! Un'altra cosa che ho amato della scrittura dell'autrice è il modo di finire molti capitoli, veri pugni allo stomaco alle volte, semplici frasi, che riassumevano lo strazio, le varie emozioni e le paure vissute nel capitolo.

I sotto e fuggi interni di Lucy per me erano scontati ma i pensieri di Everard sono stati, in parte, una scoperta a volte agghiacciante. Come lui fosse convinto che Lucy fosse sempre in errore rendendolo così infelice, per poi ripeterle ad ogni occasione come lo facesse stare male, rinfacciandole mille volte, anche dopo aver fatto pace, l'accaduto che li aveva allontanati un attimo prima, senza mai dimenticare nulla.
Questo sentirsi ripetere costantemente il tuo errore ti fa marcire dentro, quegli attacchi continui che creano dentro un senso di colpa tanto da far credere a Lucy di essere lei "morbosa".

Ci sono molti passaggi dove Lucy confronta il padre con Everard, preferendo quest'ultimo. Il padre persona colta, che amava ragionare e osservare le cose da più punti di vista insieme ai suoi amici e tentava di tirare a se la figlia, che essendo ancora ragazzina non riusciva spesso a seguirli. Everard è l'opposto, la sua idea è legge, e lei si meraviglia di capire spesso i suoi ragionamenti.

"Ma Lucy, che non l'aveva udito parlare di politica mai prima d'allora e aveva scoperto di capire ogni sua parola, lo ascoltava con la bocca aperta"

mentre dice del padre

"Aveva avvertito l'assenza del padre, che era solito in quelle occasioni prenderla per mano, quando la vedeva in difficoltà, e fermarsi un momento a spiegare e fermare gli altri mentre lei riprendeva respiro"


Il padre tentava di aprirle la mente infatti lei dice "non aveva mai avuto un compagno di giochi. Aveva speso la sua vita costretta a tenere sotto pressione la mente: e non aveva mai saputo, finché Weimass non era comparso, quanto fosse delizioso rilassarsi".
Quindi Everard che apparentemente sembra più semplice alla sua comprensione, le toglierà quello che il padre ha tentato di darle nel crescerla. Lei di fatti si modella talmente tanto a lui da usare le sue stesse parole e idee, tanto che anche i conoscenti se ne accorgono.

Ovviamente chi tenta di far capire a Lucy che questo amore non è amore, ha l'effetto contrario di avvicinarla ancora di più al suo amato. Questa è una cosa che mi sono sempre chiesta, come aiutare chi si trova in questa situazione? Perché è così difficile capire e vedere dove ci si sta cacciando? Secondo voi è solo l'amore? Io avendo vissuto una situazione simile credo che non sia solo. Lucy non è veramente innamorata di Everard ha solo bisogno di lui e questo non è amore. Scopre in fretta che Everard non è "corretto" ma si obbliga a portare avanti la messa in scena per se stessa, per non restare sola, credendo di avere veramente bisogno di lui.

Ho odiato troppo le scene dove Everad riteneva corretto che la gente accettasse ciò che lui aveva già deciso senza prendere in considerazioni le idee altrui...cosa che avviene un po' troppo spesso, sfortunatamente.

Attenzione: Spoiler!


Ricordo troppo bene quella sensazione di malessere provata da Lucy quando Everard si arrabbia per poi passare alla felicità in un attimo a causa di un suo sorriso, parola o bacio e a quei giorni infiniti di malessere, come il giorno del compleanno di Everard.
Terribile quello che la mente e il corpo vivono in queste situazioni estreme, che diciamo si è "costretti" a vivere troppo spesso, e anche molte volte al giorno. La stanchezza che Lucy prova, dove viene sottolineato in un litigio "Sono stanca di litigare", non è solo un modo di dire ma una stanchezza fisica e mentale che non si vive con così facilità dopo essere uscita da queste situazioni definitivamente.
Lucy dovrà rassegnarsi alle menzogne che dovrà dirsi per andare avanti, una fra tante "alla lunga, sarebbe stato molto più semplice e molto meno doloroso che stare a guardare Everard così crucciato"

Per quanto dici tu Pier non è solo colpa della società, non può essere sempre questo. L'idea del possesso della donna c'è tutt'oggi e non c'è nulla da fare ma ci sono modi e modi di intendere questa forma di possessione e Everard lo intende in una maniera malata. Questa possessione che si mischia all'amore non ha nulla di naturale secondo me, ammazzare l'essere della persona che si ama non è amore, non può esserlo.

Per quanto riguarda la morte della moglie Vera lui è terribilmente, mostruosamente colpevole. Non ha fatto soffrire la moglie solo nell'attimo in cui ha perso la vita ma è stata uccisa ogni giorno, lentamente, per quindici anni. Immaginiamo la sofferenza, la paura, la stanchezza, lo stato continuo di tensione che Vera ha dovuto vivere per tutti quegli anni??
E Everard come ha dimenticato la moglie così in fretta? Che amore è questo?

E sul finale Pier io l'ho vissuto diversamente da te...
Attenzione: Spoiler!


E per risponde alla tua domanda delle donne d'oggi io sono dell'opinione che esisteranno sempre donne come Lucy e uomini come Everard e anche viceversa perché anche le donne, in maniera diversa degli uomini, possono tenere sotto scacco i proprio compagni. Questo vale per tutti!

Questo il mio breve pensiero su questa lettura :laugh: :laugh:

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Ultima Modifica 02/06/2016 09:35 da Katya.
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09/07/2016 09:41 #25510 da Novel67
Risposta da Novel67 al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
L'ho letto anch'io: velocemente, perché la scrittura – incisiva, semplice, diretta - ti cattura e ti tiene incollato alle pagine, anche quando desidereresti solo fuggire. Il lettore, infatti, finisce via via per rimanere intrappolato nello spazio claustrofobico del libro esattamente come Lucy nella casa di Everard Wemyss. E il finale aperto (ma non troppo, temo) non cancella la terribile sensazione di lento soffocamento. Perché l'abbraccio di Wemyss è come quello di un boa constrictor: troppo amore (se é lecito definirlo “amore”) può uccidere ... :unsure:

Per quanto riguarda l'attualità del contenuto, concordo pienamente con i commenti di chi mi ha preceduto. Sottolineo solo come il titolo sia dedicato all'unico personaggio fisicamente "assente" nella vicenda. E questo è un ulteriore segno di disperazione: possibile che l'unico rimedio per scampare ad una relazione asfissiante sia quello più estremo?

Insomma: sono contento di aver scoperto quest'autrice (grazie Emily) ed anche di aver letto questo romanzo. Ma a differenza di altri classici, escludo che possa venirmi in futuro la tentazione di rileggerlo.

Voto: 7,5
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09/07/2016 10:02 #25512 da Katya
Risposta da Katya al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
La stessa sensazione provata da me su quell'abbraccio finale, soffocante, come se fosse la fine di tutto. Le sensazioni del libro sono chiare e decise. E' essenziale secondo me la trovata del titolo secondo me Novel, riportano quell'assenza ma presenza per Lucy e questo libro ci insegna e ci ripete come tutto sia un circolo vizioso e che non si impara mai dal passato!

Per quanto riguarda la rilettura, non credo che dimenticheremo l'angoscia tanto d'avere il bisogno di rileggerlo!! :laugh: :laugh:

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21/08/2016 10:03 #25854 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic Vera - Elizabeth Von Arnim
Ho recuperato anche io qualche tempo fa Vera, dopo averne sentito tanto parlare da voi. Il giudizio finale non riesco bene a quantificarlo. I vostri commenti avevano creato aspettative alte, penso la von Arnim abbia creato un´opera valida, ma non è riuscita a prendermi; sarà un periodo in cui mi senso particolarmente insensibile a tutto, ma non sono riuscita proprio a percepire la sensazione di soffocamento che avete provato voi, solamente qua e là un po´ di insofferenza per il comportamento di entrambi i protagonisti. Quindi, dal punto di vista del coinvolgimento, non mi ha emozionato molto, ma concordo che offra tanto da dire e da riflettere.
In realtà sono abbastanza indecisa se essere d´accordo che una situazione simile sia frequente anche al giorno d´oggi (e mi riferisco all´Italia) oppure se mi sembri esagerata. Forse mi trovo un po´ nel mezzo. Sono infatti scettica sul fatto che si possa essere così succubi e ciechi, se di base si ha capacità critica e personalità. Ovviamente non avendo avuto esperienze personali o non conoscendo nessuno che abbia vissuto situazioni così estreme, parlo solo sul piano teorico. Riconosco che quando si è presi da qualcuno non si riesce a ragionare lucidamente, ma c´è un limite. Qua non stiamo parlando del fatto che una ragazza possa decidere di non parlare più con amici e famiglia perchè glielo impone il neomarito, oppure che renda la sua vita a immagine e somiglianza di quella di lui, quanto invece dell´annullamento della sua persona (e del suo cervello :pinch: ) per una persona conosciuta da poche settimane. È un comportamento a mio parere troppo estremo, e forse la spiegazione un po´ si può ritrovare in ciò che ha detto Pier, mettendo in parte in dubbio la figura del tanto amato e premuroso padre. È vero, come dice Katya, che cercava di guidare la figlia, ma secondo me anche la sua presenza è stata troppo soffocante, altrimenti Lucy non avrebbe una personalità così debole. Non riesco a immaginare che al giorno d´oggi, nel nostro paese, ci possano essere 22enni sveglie che si lascino plasmare così. E non riguarda in generale il rapporto di forza uomo-donna, perchè sono perfettamente cosciente che in Italia i casi di violenza domestica raggiungono cifre che in altri paesi sono impensabili, ma una violenza psicologica a questi livelli mi sembra eccessiva, devono esserci giustificazioni caso per caso alla base, non si può generalizzare come "è una cosa normale che succede anche adesso". Anche perchè Lucy ha dei momenti di lucidità in cui si rende conto di come è la realtà, come è possibile che poi invece ritorna alla sottomissione totale? E non si accorge che se Everard è un uomo così solo, un motivo ci sarà? Anche la sua figura infatti non mi convince troppo, è troppo caricaturale, rappresenta una persona malata, non la normalità.
Concordo anche io che fondamentale è stato intitolare il libro Vera, la sua presenza non si percepisce tanto nella casa, quanto nei comportamenti di Lucy, di lui e della zia. Una presenza che dovrebbe far sì che la storia non si ripeta, ma il finale, che ho trovato inquietante anche io, purtroppo toglie ogni illusione.
Insomma, a conti fatti direi che è stata una lettura molto interessante e su cui si potrebbe parlare veramente tanto.

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Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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