Mercoledì, 05 Novembre 2025

"I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár

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20/10/2022 08:52 #60881 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár
Penso di leggerlo questo fine settimana, al momento sono alle prese con Matilde (e i turni massacranti a lavoro che mi fanno tornare a casa distrutta tanto da non riuscire a leggere neanche una pagina )

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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22/10/2022 15:42 #60906 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár
Terminato e mi è piaciuto molto! A parte l'evento commovente in sè, secondo me commuove ancor di più il sentimento di amicizia, di affetto che emerge, i sensi di colpa di Feri Ats, l'ingenuità e la genuità dell'animo dei ragazzi. La sensazione di appartenere a un qualcosa di più grande, di non quantificabile, che dà senso a tutto. Una sensazione che si perde con l'età, in cui spesso non si sa più bene chi si è, cosa si vuole, quale è il proprio posto, ci si sente più soli.

Non so se era un problema di edizione, ma nella mia viene liquidata con due parole finali la questione edilizia, che da quel che sapevo dovrebbe invece essere uno dei temi principali del libro. Forse è voluto che sia accennato in modo così sottile perchè così viene messo a confronto con l'enormità che una cosa simile significa invece per i ragazzi.
 

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22/10/2022 19:48 #60912 da mulaky
L’ho iniziato oggi e sono quasi a metà, non ricordavo tenesse così incollati alla lettura. Commenterò nei prossimi giorni perché scrivo dal cellulare, ma voglio immortalare anche qui la copertina super inquietante dell’edizione Feltrinelli del 1992…


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23/10/2022 11:30 #60920 da Kheper
Risposta da Kheper al topic "I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár
Ciao a tutti!
Sono a circa 30 pagine dalla fine e finora mi sta piacendo molto. E' un libro che conoscevo di fama ma che non avevo mai letto da ragazzo, eppure dentro ci ho ritrovato la Compagnia dello stucco! Una reminiscenza di millemila anni fa e che ero convinto appartenesse a Cuore!
Forse le parti più divertenti  sono proprio i verbali della compagnia dello stucco! 
Purtroppo non perderò mai il vizio di leggere le info fronte/retro di copertina e così mi sono in pratica autospoilerato il finale ( ) ma vabbè, a parte questo, lettura bellissima, che consiglierei senza dubbio ad un ragazzino.

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23/10/2022 17:21 - 23/10/2022 17:24 #60931 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár
Io ho pianto e ho pure bagnato il mio libro vintage, mannaggia a Molnar, ma ho pianto più compitamente rispetto a quando ero una pulce. Il libro è bellissimo e c'è tanta amicizia, forse la parte drammatica poteva essere accorciata e resa meno disperata, ma in qualche modo viene poi smorzata dalle pagine della Compagnia dello Stucco.
Secondo me, con la traduzione italiana perdiamo i mille significati che pare avere la parola tedesca Grund e che riporto qui dalla mia edizione Feltrinelli: terra, suolo, fondo, sedimento, fondamento, ragione, causa, motivo, intimo. Stando alla postfazione del traduttore, Molnar ha utilizzato questa parola molte volte con tutte (o quasi) le diverse accezioni. E in effetti, se ci ragioniamo un po', notiamo che il Grund per alcuni ragazzi, è la ragione di vita, la causa di morte, la terra su cui giocare, ma anche dove si hanno ricordi affettuosi, le fondamenta della propria identità.
Forse manca anche un po' di contesto storico per capire perché questi ragazzi, anche quelli del Grund rivale, si organizzano in maniera così militaresca (ok i bambini giocano sempre a fare i soldati ma qui mi sembra siano fin troppo organizzati). Non sono granché ferrata in storia, so che il romanzo è stato scritto nel 1907 e che l'Ungheria faceva parte dell'impero asburgico... ma non so se ci fossero guerre in quel periodo.

La sensazione di appartenere a un qualcosa di più grande, di non quantificabile, che dà senso a tutto. Una sensazione che si perde con l'età, in cui spesso non si sa più bene chi si è, cosa si vuole, quale è il proprio posto, ci si sente più soli.

 
Sono d'accordo in parte perché i ragazzi si rendono conto che c'è qualcosa di più grande ma non lo capiscono. Quando succede il fattaccio drammatico, loro non hanno contezza di quello che effettivamente significa. Boka, invece, lo capisce perfettamente, ha bisogno di stare da solo e quando poi si presenta il problema finale, cioè quello edilizio, secondo me perde completamente una sorta di senso identitario perché il Grund non ci sarà più, tutto quello che è stato fatto verrà dimenticato, la battaglia finale è stata inutile e pure con risvolti drammatici... e per cosa? Lo stesso Molnar paragona l'evento all'aver perso la patria.

Non so se era un problema di edizione, ma nella mia viene liquidata con due parole finali la questione edilizia, che da quel che sapevo dovrebbe invece essere uno dei temi principali del libro. Forse è voluto che sia accennato in modo così sottile perchè così viene messo a confronto con l'enormità che una cosa simile significa invece per i ragazzi.
La mia è una traduzione integrale e non viene detto molto sulla questione edilizia nel finale, ma in fondo è comunque una questione principale perché tutto quello che accade nel romanzo, accade proprio per quel motivo. L'autore ne aveva parlato nel capitolo 2 in cui ci dice che in città ci sono poche aree non edificate dove poter giocare liberamente (fa il paragone con i ragazzi di campagna), la guerra tra bande si ha solo perché i ragazzi dell'Orto Botanico avrebbero perso di lì a breve il loro territorio perché gli adulti avrebbero edificato e quindi dovevano impossessarsi del Grund di via Pal per poter continuare a giocare... se non ci fosse stato la questione edilizia, non sarebbe accaduto tutto quello che è accaduto dopo. E, nel finale, scopriamo che la stessa sorte tocca anche agli altri.

Infine, che brutto il mondo degli adulti rappresentato in questo romanzo. Abbiamo l'italiano che, fuori dalla scuola, vende dolciumi dalla dubbia igiene e che vuole fare le scarpe ai ragazzi; poi il padre di Gereb che è ottuso; il tizio del capanno di via Pal che venderebbe i ragazzi per ottenere dei sigari e quattro soldi; il professore che non si capisce perché requisisce cose ai ragazzi della Compagnia dello Stucco; il cliente del padre di Nemeczek che è orribile e insensibile.

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Ultima Modifica 23/10/2022 17:24 da mulaky.
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27/10/2022 17:56 #60975 da Kheper
Risposta da Kheper al topic "I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár
Ciao a tutti!
L'ho finito settimana scorsa e sono davvero contento di averlo letto! Lettura che cattura dall'inizio alla fine e si, sono d'accordo col fatto che la parte drammatica alla fine avrebbe potuto essere più breve. Probabilmente al giorno d'oggi lo sarebbe stata, o addirittura il libro avrebbe avuto un lieto fine. Volevo chiedere secondo voi qual è il target di questo libro, come età intendo. 
 

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29/10/2022 19:21 #60993 da Graziella
Risposta da Graziella al topic "I ragazzi della via Pál" di Ferenc Molnár

Kheper post=60975 userid=5416Ciao a tutti!
L'ho finito settimana scorsa e sono davvero contento di averlo letto! Lettura che cattura dall'inizio alla fine e si, sono d'accordo col fatto che la parte drammatica alla fine avrebbe potuto essere più breve. Probabilmente al giorno d'oggi lo sarebbe stata, o addirittura il libro avrebbe avuto un lieto fine. Volevo chiedere secondo voi qual è il target di questo libro, come età intendo. 
 

Finito anche io la settimana scorsa, mi è piaciuto molto, ricordavo solo il finale drammatico con la morte del biondino. Romanzo un po' straziante, c'è questa grande vitalità ed energia di questi ragazzi che si combattono con dei rituali direi cavallereschi. Mi viene in mente che attraverso il gioco si stanno preparando alla vita di uomini adulti, che purtroppo poi, dovranno veramente misurarsi con la guerra. Quello che ho trovato molto moderno è che alla fine la lotta per il possesso di terra nel quale poter giocare e sognare avventure, viene portato via ai ragazzi per la costruzione di una casa popolare. Ne più ne meno come è successo qui a casa nostra, in Italia. Bellissimi i personaggi, ragazzi ancora "sani" che non praticano la violenza per il gusto di praticarla, anzi, essa è mal vista, invece quello che prevale sono l'onore, il senso di appartenenza e altro.
La miseria nella casupole è sempre quella, descritta da tanti autori di quell'epoca, eppure ogni volta che la leggi, ti fa male il cuore. Belle e divertenti sono le pagine nella quali i tre compagni vanno nel campo avverso nel giardino botanico, l'isola descritta mi ha fatto venire in mente, non so perchè, Peter Pan.

"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
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17/12/2022 10:55 - 17/12/2022 11:03 #61468 da Bibi
Ciao a tutti! Qualche giorno fa ho terminato la lettura di questo romanzo per ragazzi, dopo Cirano, dopo Pollyanna, dopo La biblioteca di mezzanotte..  ecco il colpo di grazia!   Quest'anno mi state distruggendo! 

Sono molto contenta di averlo letto, ho amato la fratellanza di questi ragazzi, credo non ci sia cosa più bella da vivere quando si hanno 12/15 anni, è una tipologia di amore che difficilmente credo si possa creare come in quella età. Certo, ci sono sempre le amicizie profonde ma in quell'età secondo me c'è un ingrediente segreto puro che da adulti, chissà come, riusciamo a perdere.

Mi ha molto colpito il modo in cui prendono seriamente il tutto, per loro è davvero una questione di vita o di morte e ancor di più mi ha colpito le regole della battaglia, la lealtà che hanno anche davanti al loro nemico, una cosa che ormai si vede raramente (o si è persa del tutto?). 

La scena della 
Attenzione: Spoiler!
Diciamo che le scene più belle hanno lui come protagonista... lui così piccolo e poco considerato che diventa veramente un eroe. Credo che resterà sempre nel mio cuoricino. 

Credo che in giro ci sia qualche film ispirato a questo libro ma non so se voglio vederlo, non mi va di soffrire ancora. 

Per rispondere a Kheper, direi che secondo me l'età perfetta per leggerlo è da 9 a 12 anni.   Superfluo dire che va bene leggerlo a qualunque età! 
 
Ultima Modifica 17/12/2022 11:03 da Bibi.
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Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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