L'ho finito anche io ed è troppo caruccio, anche se ovviamente è abbastanza tarato per bambini. La cosa che mi ha sorpreso di Dahl è la modernità del linguaggio ma anche delle dinamiche sociali e culturali. Insomma se confrontiamo una sua storia e una fiaba vecchia, si vede la differenza. Cito tre frasi come esempio:
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I padri e le madri sono tipi strani: anche se il figlio è il più orribile moccioso che si possa immaginare, sono convinti che si tratti di un bambino stupendo. Non discuto su "ogni scarrafone è bell’ ‘a mamma soja" ma mi ha fatto sorridere la parola
moccioso, così distante dalle fiabe!
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Sapeva che odiare i propri genitori non era una bella cosa, ma non riusciva a impedirselo. I libri le avevamo mostrato la vita sotto una luce che loro ignoravano. Mai ho letto di odio da parte dei bambini per i genitori, anzi se i bambini venivano trattati male c'era sempre nei bambini la bontà d'animo e il non pensare a cosa brutte (che poi è quello che fa la signorina Dolcemiele).
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"Gli uomini non sono sempre così furbi come vorrebbero far credere. Te ne accorgerai quando sarai più grande, figlia mia." E questa mi ha steso perché è molto scorretta dal punto di vista di genere (ma pure così vera, secondo me la dicono un po' tutte le madri moderne
).
Detto questo, adoro la piccola Matilde che decide di combattere, a suo modo, di fronte alle ingiustizie che subisce o che subiscono i suoi amici. Non è il classico personaggio femminile da fiabe che va aiutato, troppo buona, troppo ingenua, troppo zucchero e miele... Matilde è buona sì, ma non fessa e anche lei nel suo piccolo si innervosisce parecchio! Quante volte, mentre leggevo, avrei voluto abbracciarla e architettare con lei le punizioni per gli adulti
A parte tutto quello già scritto da Roberta e che sicuramente rappresenta il punto centrale del significato dell'opera, leggendo le ultime pagine devo dire che mi sono intristita. Dahl ci descrive dei genitori che decisamente non possono fregiarsi di tale titolo visto che neanche vedono Matilde, per loro è solo un impiccio... fosse solo una storiella di un libro, amen, peccato però che più vado avanti con l'età e più mi accorgo di quei genitori a cui non frega molto dei figli oppure sento storie agghiaccianti al telegiornale. Insomma, leggere Matilde da adulta, secondo me, porta a fare delle riflessioni sul mondo di oggi e le relative brutture, leggere questo romanzo con gli occhi da bambini è invece più divertente perché manca tutta la cronaca attuale (per fortuna!), c'è pure la magia che regala un qualcosa in più e forse è una fiaba moderna che vuole insegnare ai bambini che alcuni comportamenti degli adulti sono sbagliati e che loro (gli adulti) non hanno sempre ragione.