Jo Nesbo, al suo venticinquesimo romanzo, ha preferito passare dai suoi thriller terrificanti, a un romanzo noir, con introspezioni di carattere psicologico.
La cosa non mi stupisce, Jo Nesbo ha scritto vari romanzi per bambini, si è interessato alla musica, ha una sua band musicale rock e ha comunque dimostrato anche una certa cultura classica. E' uno scrittore che ama cambiare, ogni suo romanzo è una sorpresa, anche se scritta con una penna che incide, che non lascia indifferenti.
Nel "Il fratello" Nesbo ha voluto affrontare il tema della famiglia malata, patologica, la famiglia chiusa all'esterno e inespugnabile dal di fuori. Così egli ha affrontato il tema della violenza ai danni di un bambino che viene violentato e stuprato, il tema della criminalità che si viene a creare anche in un paesino piccolo, dove tutti gli abitanti si conoscono. L'ambiente dove si svolgono i fatti è un paesino di montagna della Norvegia del Nord, all'interno, neppure situata sui bei fiordi in riva al mare. Il freddo a temperature meno 20 e il gelo hanno forgiato il carattere di questi abitanti, abituati alla durezza e alle fatiche. Nel romanzo non mancano belle descrizioni paesaggistiche naturalistiche e urbane.
Vi riporto cosa l'editore ha riassunto per il lettore
FIN DOVE SEI DISPOSTO A SPINGERE PER difendere tuo fratello? (Questa è la domanda che si pone Roy, il fratello maggiore e la voce narrante)
"Siamo una famiglia. E dobbiamo restare uniti perché non abbiamo nessun altro. Amici, fidanzate, vicini, compaesani, lo Stato. Non sono che un'illusione e non valgono un casso il giorno in cui ti ritrovi veramente nel bisogno. Allora saremo noi contro loro Roy. Noi contro tutti gli altri."
Sono anni che Roy gestisce una stazione di servizio in un paesino tra le montagne, su al Nord, facendo una vita tranquilla e ritirata. Carl, il fratello minore, se ne è andato da tempo nel Minnesota dove è diventato imprenditore e da allora di lui non è arrivato che l'eco del suo successo. Ma ora che Carl è inaspettatamente tornato con il grandioso progetto di costruire un hotel e trasformare in paese in una località turistica, Roy si trova di nuovo a doverlo difendere dall'ostilità e dai sospetti degli altri. Come quando erano ragazzi, Roy cerca di proteggere Carl, ma suo malgrado si ritrova risucchiato in un passato che sperava sepolto per sempre."
Il romanzo con Roy come voce narrante si snoda fra passato e presente in un andare indietro ai ricordi, e un tornare al presente immerso in fatti dai  quali non mancano, violenze, sesso e brutalità in perfetto stile dello scrittore norvegese. La differenza è che tutto si svolge sotto gli occhi del lettore, non ci sono assassini nascosti.
C'è però una continua ricerca psicologica per la spiegazione dei comportamenti dei protagonisti, c'è una grande introspezione, una ricerca continua delle motivazioni dei comportamenti devianti di molti dei personaggi di questo bellissimo romanzo, certo noir ma non solo.  L'originalità e l? attualità degli argomenti trattati fanno di questo autore un grande contemporaneo, che scrive fuori dagli schemi piccolo borghesi dentro i quali molti suoi contemporanei ancora si dibattono.    
            
            
            "ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)