Abbiamo lasciato il nostro commissario De Luca nel luglio del 1948 il giorno 15, quando sull'Unità
"campeggiava : CHI è IL COMMISSARIO DE LUCA, tutto maiuscolo, sopra la sua foto con le mani nelle tasche del soprabito e la camicia nera, e anche il "Giornale dell'Emilia" cronaca di Bologna, "funzionario di polizia sfuggito all'epurazione", più piccolo ma in grassetto."
Così il povero De Luca ancora una volta si trova a dover affrontare il solito processo, la solita incriminazione: essere stato un poliziotto repubblichino. Lui che comunque anche in quel periodo aveva sempre fatto il poliziotto alla Omicidi e non si era mai interessato di questioni politiche.
Lui aveva cercato di spiegare tutto, che non era mai stato veramente fascista, cioè, lo era stato come tutti, come tanti, almeno, che era soltanto un poliziotto, uno bravo, il più brillante investigatore della polizia italiana, come lo avevano chiamato una volta , risolvere tutti i casi,mettere in galera gli tutti gli assassini, poi c'era stata la guerra,l'8 settembre, la repubblica di Salò e aveva ricominciato a fare il suo mestiere, perché lui era quello, e quello soltanto, un poliziotto."
Qui in questo "Intrigo italiano" Lucarelli ci porta del dicembre del 1953, pochi giorni prima di natale.
De Luca dopo aver passato anni in cui è stato messo in "naftalina" viene risucchiato dai Servizi Segreti Italiani, in qualità di cane da tartufo, cioè, affiancato da un giovane, gli viene chiesto di indagare su un certo fatto, la morte per omicidio di una donna che era stata la moglie di un personaggio, uno scienziato, che era sempre osservato dai servizi italiani per conto degli americani. Il Professore Crescia che conduceva una vita leggermente dissoluta.
Qui Lucarelli ci fa intendere che americani e sovietici sono interessati a dividersi le menti pensanti, i professori di fisica, siamo in piena guerra fredda, al potere c'è la Democrazia Cristiana che chiaramente sta dalla parte degli americani, nel 1953 c'è sempre il fantasma del comunismo anche se meno esasperato degli anni dopo guerra, cioè il 1948, le elezioni, l'attentato a Togliatti, ecc.
Romanzo molto interessante, piacevole, intrigante, il povero De Luca non ancora ripulito dalle accuse, non ancora rimesso al suo posto nella Mobile, è costretto a lavorare per i Servizi Italiani, sotto copertura, come Ingegner Morganti. Ma anche nei Servizi ci sono varie fazioni, anche qui i funzionari al vertice sono sottoposti ai vari politici che contano.
Lucarelli ci descrive ancora una volta un'Italia fatta di soprusi, di gente che ordina omicidi senza mai pagarne la pena. L'Italia di molti di noi che ci sono passati conoscono bene.
Dalla IV di copertina
"C'è stato un omicidio a Bologna, una città coperta di neve in cui i tram scampanellano sulle rotaie e la gente affolla i ristoranti per i tortellini di Natale: la bella moglie di un professore universitario è morta annegata nella vasca da bagno dell'appartamento da scapolo del marito. Il Servizio vuol sapere chi è stato, e per questo c'è bisogno di uno come De Luca, che finalmente sembra trovarsi alle prese con un'indagine da giallo classico, fatta di indizi, tracce, impronte e orari. Ma non è così, naturalmente. e De Luca deve scegliere se seguire il suo vecchio cuore di cane da caccia o quello nuovo di cane bastardo."
"ESSERE! ESSERE E' NIENTE. ESSERE E' FARSI".
(Da "Come tu mi vuoi" di Pirandello)