Martedì, 04 Novembre 2025

"Una giuria di sole donne" di Susan Glaspel

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23/03/2023 17:42 - 23/03/2023 17:42 #62883 da bibbagood
"Una giuria di sole donne" di Susan Glaspel è stato creato da bibbagood
Tra domenica e lunedí leggerò per il gruppo di Firenze questo breve libro, circa 80 pagine, che mi incuriosisce molto, magari incuriosisce anche qualcun altro di voi e vi ricordo che c'è anche sempre il punto della challange con il libro sotto le 100 pagine 

La casa editrice Sellerio lo presenta cosí:

Un magistrale racconto poliziesco che, come un dramma da camera, si svolge tutto nel mondo piccolo e psicologicamente denso di una sola stanza. La «signora Hale» e la «signora Peters» (così si rivolgono l’una all’altra) si ritrovano nella grande cucina della fattoria dove è stato consumato l’omicidio del proprietario. Sono state portate qui dai mariti, cioè il testimone e lo sceriffo, per scegliere degli oggetti personali da far avere alla moglie accusata del delitto.
Da quella cucina sono appena passati gli uomini; hanno deriso, un po’ paternalisticamente un po’ con disprezzo, il mondo piccolo delle donne. Adesso sono al piano di sopra e in giro, e si sentono le voci e i passi, mentre cercano inutilmente «prove» e «indizi», il «movente»: cose importanti. La signora Hale e la signora Peters non hanno nessuna intenzione di indagare, non si fanno domande oltre quelle di ogni cucina, non si ritengono all’altezza di nulla di cui sono capaci gli uomini in quelle circostanze. Ma è notando le loro «inezie», invisibili agli uomini, che si avvicinano alla verità del delitto, perché capiscono, con un po’ di rimpianto per non averlo fatto prima, il mistero di quella Minnie, che una volta «era una ragazza piena di vita e cantava nel coro». E così possono esercitare la loro giustizia da pari. Scritto nel 1917, Una giuria di sole donne è stato visto dalla critica come un racconto paradigmatico, un esempio di innovazione sia del genere (il luogo chiuso in cui si svolge l’azione, l’indagine sostanzialmente psicologica, il rovesciamento della nozione comune nel giallo di bene e male), sia dell’idea di giustizia (verso una giustizia non formalistica, ma dell’attenzione e dell’empatia). Susan Glaspell lo rielaborò da una propria precedente pièce teatrale (Inezie), conservando nel racconto la prevalenza del dialogo e l’attenzione al movimento dei personaggi. «Un piccolo capolavoro letterario, pieno di sottigliezza, intelligenza e savoir faire», lo definisce Alicia Giménez-Bartlett nella Nota. E una delle sottigliezze sta certamente nel fatto che tutte le superiorità investigative delle modeste signore della Glaspell trionfano non nonostante i ruoli in cui sono costrette, ma grazie a questi, per il modo femminile con cui «sanno andare in fondo alle cose». Prendendosi una molto soddisfacente rivincita sulle grossolanità dei loro maschi.
 

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 23/03/2023 17:42 da bibbagood.
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23/03/2023 18:05 #62884 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Una giuria di sole donne" di Susan Glaspel
Penso di esserci anche io, ma non prima di lunedì

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.

Otello - William Shakespeare

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24/03/2023 09:57 #62891 da Edna
Ottima scelta! Ho trovato eccezionale la capacità dell'Autrice di riuscire a narrare una storia in un breve dialogo tra due persone. Credo sarebbe un ottimo pezzo teatrale, tutto in una stanza. Sellerio aveva già pubblicato questo libro anni fa e lo avevo regalato a tutte le mie amiche, poi era uscito dal catalogo. Per fortuna lo hanno ripubblicato, ne sono veramente felice!

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26/03/2023 11:07 #62901 da mulaky
Risposta da mulaky al topic "Una giuria di sole donne" di Susan Glaspel
L'ho letto ieri pomeriggio e sono rimasta un po' interdetta perché ci sono spunti ed è tutto chiaro, ma temo che non mi rimarrà dentro perché troppo breve. E' comunque un bel testo e leggendo si nota perfettamente come sia nato da un testo teatrale.

L'autrice fa alcune contrapposizioni: uomini e donne nella società del tempo (inizi Novecento), dove i primi si credono gli alpha della situazione e le donne sono costrette al silenzio e ingabbiate; mondo reputato solo degli uomini e mondo delle donne, il primo è fatto di professioni e fucili, il secondo è fatto solo di cucina e cucito. In questo scenario si stagliano il concetto di giustizia legato alle leggi e quello legato all'empatia, ma anche il senso di colpa (delle donne, ovviamente) e ultimo, ma non meno importante, la solitudine e il dolore.

E' nel "piccolo" mondo femminile che tutto si chiarisce perché loro, le donne, tramite i gesti della loro quotidianità riescono a capire cosa c'è di strano e cosa è fuori posto, mentre gli uomini neanche pensando di indagare in cucina come se non fosse importante osservare i piccoli dettagli (le "inezie" del titolo teatrale). Sono le donne che trovano gli indizi come provetti investigatori in gonnella, sono loro che fanno da avvocati difensori e soprattutto da giuria alla pari ("A Jury of Her Peers", come da titolo originale di questo racconto - infatti, quale altra giuria può essere più qualificata delle nostre protagoniste nel comprendere e provare empatia per la sospettata di omicidio, vivendo quotidianamente certe cose proprio come lei?).
In un mondo in cui le donne non possono votare né far parte di una giuria, la Glaspell fa qualcosa di rivoluzionario dando alle sue protagoniste tutto lo spazio di cui hanno bisogno; inoltre, secondo me l'autrice fa intendere a noi lettori che questi uomini, che pretendono di essere migliori delle donne, sono ottusi.

Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
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27/03/2023 18:37 - 27/03/2023 18:40 #62917 da bibbagood
Risposta da bibbagood al topic "Una giuria di sole donne" di Susan Glaspel
Terminata la lettura, veramente troppo breve (saranno 80 pagine, ma 15 di prefazione e 25 di postfazione; menomale che non è stato votato come libro del mese nel gruppo di lettura, offre spunti, ma troppi pochi elementi per una vera discussione secondo me).
Riesco a immaginare quanto un testo simile possa esser risultato innovativo e rivoluzionario nel 1917, che critica potesse rappresentare; però per me dice cose che nel mio attuale immaginario sono troppo ovvie e quindi non mi ha colpito molto. Ho letto vari libri di impronta femminista degli inizi del 900 che mi hanno coinvolto molto, quindi non dipende dal fatto che nel 2023 non riesco a immaginarmi come si doveva vivere in un mondo cosí, bensí qui il problema è che l'analisi di questo maschilismo sociale è troppo scontata, di fatto le battute si riducono unicamente a "gli uomini sono intelligenti e fanno cose importanti, le donne sono inferiori", senza argomentare molto.
Però mi son piaciuti la prefazione e la postfazione e l'analisi che fanno del libro. Mi è piaciuto ad esempio il concetto di "donna libera": chi è la donna libera di questo racconto e a quale prezzo ha raggiunto la sua libertà? Potrebbe sembrare Minnie, finalmente libera dal marito e dalla vita infelice che le ha costretto a vivere, ma il prezzo che ha pagato è troppo alto, le ha creato nuove catene; la vera donna libera è rappresentata dalle signore Hale e Peters, che seppur completamente sottomesse ai mariti e convinte del ruolo superiore di essi, attuano una vera e propria ribellione, silenziosa, non programmata ma in qualche modo inevitabile, perchè si riconoscono nella storia di Minnie e non possono stare a guardare passive. La signora Peters, cosí remissiva, con gli occhi pieni di adorazione per il marito e le sue convinzioni di legge e giustizia, non ha dubbi, non tentenna neanche un momento: tra il marito e gli ideali di lui da una parte e l'essere donna e vivere in una condizione di inferiorità, sceglie quest'ultima posizione. Il sentimento di "sorellanza", di lealtà femminile mi è molto piaciuto, perchè esprime come le donne che vivevano all'epoca prima del diritto di voto ecc non erano veramente solo succubi, non erano solo bamboline, bensí avevano una loro personalità ben definita, spesso più forte di quella dell'uomo dominante che stava loro accanto.

Ho trovato poi interessante un parallelismo con il libro del mese di marzo del forum, Il verdetto, su cui ci siamo confronti riguardo al concetto di giuria e di quanto abbia senso o possa essere utile essere giudicati da propri "pari": ma chi sono poi sti pari? Fino a quasi metà del 900 le giurie in americani erano formate esclusivamente da uomini bianchi, le donne non potevano far parte di una giuria! Quindi che pari era un uomo, convinto della sua superiorità, per una donna che veniva processata e magari era innocente? mah, vabeh

"Il solo mezzo di sopportare l'esistenza è di stordirsi di letteratura" Gustave Flaubert
Ultima Modifica 27/03/2023 18:40 da bibbagood.

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Avatar di mulaky mulaky - 29/10/2025 - 10:03

Buongiorno! Se qualcuno avesse ancora problemi di login, dovete prima cancellare la cache del pc/smartphone, ricaricare la pagina, riaccettare i cookies e poi fare il login ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 27/10/2025 - 19:21

Ciao Cristina, in che senso? Oggi sei riuscita a scrivere sul forum :-/ scrivimi una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) con l'errore che ti esce quando provi a fare cosa ;)

Avatar di Cri_cos Cri_cos - 27/10/2025 - 15:37

Ciao a tutti non riesco ad accedere al forum ne con pc ne con il cellulare :(

Avatar di mulaky mulaky - 27/10/2025 - 09:21

Siamo di nuovo ONLINEEEEEEE!!! :D

Avatar di guidocx84 guidocx84 - 20/10/2025 - 16:44

Ciao Marialuisa! Sezione "News & Eventi" del sito: ;)

Avatar di bibbagood bibbagood - 16/10/2025 - 21:24

Ciao!Sìsì lo abbiamo già pubblicato, trovi il link nell'ultimo numero della newsletter :) buona lettura!

Avatar di Marialuisa Marialuisa - 16/10/2025 - 17:22

Ciao! Ma mi sono persa il resoconto dell'ultimo raduno di Bologna?? Mi piacerebbe molto leggere il seguito della "saga" !! Dove posso trovarlo??

Avatar di monteverdi monteverdi - 14/10/2025 - 12:55

Buongiorno, sono un appassionato di cinema e romanzi di vario genere. Il mio autore preferito è John Fante, ultimamnete leggo molto i gialli di Manzini. Mi piace scrivere.

Avatar di Nonna Iaia Nonna Iaia - 10/10/2025 - 10:14

Ciao a tutti!Amo i libri da sempre ma solo ora, in pensione, riesco finalmente a leggere!Mi appassionano le storie vere, le biografie ed i romanzi storici perché mi consentono di conoscere i fatti da diverse prospettive arricchendo, spero, il mio senso critico. Integro i romanzi con saggi di geopolitica e di storia. È la prima volta che mi iscrivo ad un Gruppo di Lettura e sono molto curiosa e contenta di poter condividere i miei pensieri ed emozioni con voi.Grazie

Avatar di Manuela Zennaro Manuela Zennaro - 01/10/2025 - 18:14

Buon pomeriggio sono Manuela e scrivo da Roma. Ho 59 anni (quasi 60, in realtà), sono una giornalista enogastronomica di professione, lettrice onnivora per passione. un saluto a tutti!

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