Leonardo Padura Fuentes è uno dei più celebri scrittori cubani contemporanei. Vincitore del Premio Princesa de Asturias e molto noto a livello internazionale, è il creatore dell'investigatore della polizia dell’Avana Mario Conde, protagonista di una celebre serie noir e di altri importanti romanzi."Passato remoto", il primo libro della serie con protagonista Mario Conde, si svolge nella città dell’Avana del 1998. Tuttavia, a causa dell'indagine in corso, viviamo frequenti rimandi al 1958, dove il giovane Conde rivive gli anni scolastici del “Pre” (il ciclo scolastico superiore), le amicizie, il conflitto interiore con Rafael Morin Rodriguez — l’uomo scomparso su cui deve indagare — e l’amore nascosto per Tamara.Padura Fuentes ci trasporta dalla città moderna, fortemente colpita dalla crisi economica, alla spensieratezza di quella di fine anni ’50. Il tutto avviene attraverso gli occhi di Conde, un inguaribile malinconico colpito da una tristezza esistenziale: un poliziotto con un profondo senso etico ma, allo stesso tempo, fuori dalle regole. Sogna di fare lo scrittore ma si ritrova a fare il detective, e lo fa anche bene, tra sbronze di rum e il desiderio di scrivere, un giorno, un suo libro.Pur essendo un libro giallo, dove il filo conduttore è la ricerca di Rodriguez, l’indagine è esclusivamente il mezzo per farci vivere un vero viaggio introspettivo nella vita di Conde (da qui il titolo "Passato remoto"). Il protagonista si troverà faccia a faccia con il suo passato: rimpianti, errori e rimorsi, ma anche la positività dell’amicizia. Il sentimento che lo lega a Carlos “il Magro” (che magro non lo è più) è infatti un elemento fortissimo nel racconto: un’amicizia che, nonostante le difficoltà e gli anni trascorsi, è qualcosa di inscalfibile.Lo stile è lineare e molto scorrevole. In alcune parti il racconto può sembrare lento, ma questo non mi è dispiaciuto perché ci porta a immedesimarci nelle riflessioni interiori di Conde. I toni sono sempre pacati e morbidi, anche nel parlarci di una città “caliente” come l’Avana.Ho letto tutti i romanzi di Conde e questo thread nasce da una recente rilettura. Ho apprezzato questo libro come la prima volta: rimane il mio preferito di tutta la serie. Qui ho imparato a conoscere Mario Conde nel profondo, a essere ammaliato dalla sua malinconia, dal suo restare sempre sospeso tra il presente e il passato, e a essere affascinato da quanto possa essere bello e profondo il sentimento dell’amicizia.Se cercate un giallo puro o un’indagine mozzafiato, lasciate perdere; se invece volete vivere un’atmosfera cubana intima e personale, non rimarrete delusi.