Con l'occasione di un viaggio a New York, la nostra Vanessa mi aveva straconsogliato di andare a vedere a Broadway lo spettacolo di Harry Potter e la maledizione dell'erede; alla fine ne ho visto un altro, ma la possibilità di vedere lo spettacolo mi ha comunque motivato a recuperare finalmente quest'ultimo volume, che finora dati i tanti commenti negativi non mi aveva mai incuriosito. E invece ne son stata molto contenta e mi ritrovo perfettamente in quel che ha detto Claudia! Forse chi legge tutti i libri insieme per la prima volta rimane deluso da questo, ma per me, che son cresciuta con quei libri, è stato invece bellissimo ritrovare personaggi e luoghi a cui sono affezionata. Un po'come i film de Le creature fantastiche, da cui mi son tenuta per un po'a distanza ma che invece adesso adoro. Inoltre secondo me se si ha letto la saga tanti anni fa, magari anche rileggendola più volte, è abbastanza chiaro che La maledizione dell'erede ha tutto un altro obiettivo e quindi non si rimane per forza delusi perchè le aspettative sono semplicemente altre...il libro è nato come spettacolo teatrale di 5 ore in due parti, ora ridotto a uno unico di 3 ore, per quanto mi riguarda non avevo assolutamente le aspettative che invece avrei avuto per un normale libro della saga e quindi me lo son goduta e basta!
Inoltre andando un po' controcorrente invece secondo me si vede che è stato co-scritto da Rowling, si ritrovano tante cose tipiche della sua narrazione, come il valore dell'amicizia e della famiglia. E ho apprezzato molto quando Harry alla fine dice che non si sognerebbe mai di combattere il male da solo e sta proprio lí la differenza tra lui e Voldermort/la figlia di Voldermort: il male è focalizzato sul potere, che è difficile da dividere con altri, mentre il voler fare il bene difficilmente può accordarsi con egoismo e prepotenza e voglia di primeggiare (quindi è un po'inutile fare del bene se lo si fa per avere un riconoscimento personale).