Questo libro è super scorrevole e tratta i temi della diversità e dell'accettazione in modo davvero delicato. Praticamente ieri ho letto quasi 300 pagine e me ne rimangono meno di ottanta! Adesso ho capito, Robi, perché anche tu hai fatto una volata nella lettura

Credo che mi piacciano davvero tutti i personaggi a questo giro, a parte i cattivoni del Dipartimento!
Linus è un uomo normale, pensa di non essere speciale e soprattutto di non essere niente di che, invece ha dentro una forza incredibile contro le ingiustizie! Chi non vorrebbe un Linus accanto, a battersi per noi e a calmarci laddove serve?
I bambini sono uno più carino dell'altro, mi hanno fatto fare un mucchio di risate, ma forse i miei due preferiti per motivi diversi sono Sal e Lucy.
Ho adorato come, a poco a poco, i rapporti tra tutti i personaggi si siano evoluti semplicemente perché si impara a conoscersi, quindi si vedono anche gli aspetti più intimi e che mostriamo a pochi. In tal senso, mi sono commossa quando Linus e Sal spostano la scrivania davanti alla finestra perché per il ragazzo è stata davvero tanta roba a livello emotivo. Povero cucciolino! Ma pure l'incubo di Lucy mi ha lasciato un po' il magone, per quanto il tutto venga affrontato sempre con un minimo di risata sul finale.
Bella la scena in cui i bambini affrontano le paure durante la gita nella "giungla con i cannibali" (XD), è indice di come i ragazzini stiano crescendo bene! Pure la gita in città è, in un certo senso, terapeutica perché i bambini si rendono conto che esistono persone che fanno schifo (ma questo lo sapevano già) ma anche persone che sono buone... io, però, ho notato che questa gita sia stata più che altro utile agli adulti, ad Arthur e Linus per la precisione, come momento di crescita e di evoluzione (perché sì, anche da adulti non si smette mai di imparare!).
Adesso sono arrivata al momento in cui si scopre chi è realmente Arthur... comunque libro finora bellissimo, spero di non essere delusa dal finale!
Riporto un po' di frasi, ho sottolineato veramente tanto in questo libro:
- "C'è una differenzsa tra affezionarsi e mostrare empatia. Questi bambini... non hanno nessuno. E' il motivo per cui sono in orfanotrofio. Non dovrebbero andare ad ormire con lo stomaco vuoto o lavorare fino a spaccarsi la schiena. Solo perché vanno tenuti separati dai bambini normali non significa che vadano trattati diversamente. Ogni bambino, a prescindere dalla sua... indole e da ciò di cui è capace, deve essere protetto a ogni costo,"
- "Hanno paura di ciò che non capiscono. E la paura si trasforma in odio per ragioni che, sono sicura, sfuggono anche a loro."
- "Certe volte" osservò il signor Parnassus "i pregiudizi sporcano i nostri pensieri quando meno ce l'aspettiamo. Ma riconoscendolo possiamo imparare qualcosa, diventare persone migliori."
- "[...] Anche il più coraggioso di noi alle volte può avere paura; l'importante è non lasciare che la paura diventi l'unica cosa che conosciamo."
- "Arthur dice sempre che dobbiamo dedicare del tempo anche alle cose che ci piacciono" intervenne Talia. "Altrimenti rischiamo di dimenticare come si fa a essere felici."
- "Soltano perché lei non si scontra tutti i giorni con i pregiudizi, non significa che per il resto di noi non esistano."
- "Come possiamo combattere il pregiudizio se non facciamo nulla per cambiarlo? Se continuiamo a covarcelo dentro, qual è il punto?"
- "Perché per quanto i gatti possano rivelare della gente, si può sempre giudicare una persona da come tratta gli animali. Se è crudele, va evitata a ogni costo. Se è gentile, spero che sia perché ha un animo buono."
- "Solo perché qualcuno si comporta in un certo modo, non significa che dobbiamo rispondere a tono. E' questo che ci rende diversi. Che ci rende buoni."
- "Arthur una volta mi ha detto che, per cambiare la mentalità delle masse, bisogna cominciare cambiando la mentalità dei singoli."
- "L'odio fa molto rumore, ma ti accorgerai che è solo perché le persone che gridano sono poche e vogliono disperatamente farsi sentire."
- "La casa non è sempre quella in cui si vive. Sono anche le persone di cui scegliamo di circondarci."