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Il resto non lo cito perché parla dei temi di questo romanzo e il suo significato, ci pensiamo dopo!«Non avevo nessun proposito di sostenere una poetica piuttosto che un'altra né alcuna intenzione d'allegoria moralistica o, meno che mai, politica in senso stretto. Certo risentivo, pur senza rendermene ben conto, dell’atmosfera di quegli anni. Eravamo nel cuore della guerra fredda, nell'aria era una tensione, un dilaniamento sordo, che non si manifestavano in immagini visibili ma dominavano i nostri animi. Ed ecco che scrivendo una storia completamente fantastica, mi trovavo senza accorgermene a esprimere non solo la sofferenza di quel particolare momento ma anche la spinta a uscirne; cioè non accettavo passivamente la realtà negativa ma riuscivo a riimmettervi il movimento, la spacconeria, la crudezza, l’economia di stile, l’ottimismo spietato che erano stati della letteratura della Resistenza.
[...]
Dunque, da un po' di tempo penavo a un uomo tagliato in due per lungo, e che ognuna delle due parti andava per conto suo. La storia di un soldato, in una guerra moderna? Ma la solita satira espressionista era fritta e rifritta: meglio una guerra dei tempi andati, i Turchi, un colpo di scimitarra, no: meglio un colpo di cannone, così si sarebbe creduto che una metà era andata distrutta, invece poi saltava fuori. Allora i Turchi col cannone? Sì, le guerra austro-turche, fine Seicento, principe Eugenio, ma tutto lasciato un po' nel vago, il romanzo storico non m'interessava (ancora).»
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Invece per me è il contrario, con "Il sentiero dei nidi di ragno" ho avuto paradossalmente più difficoltà perché anche se la trama era canonica aveva troppi messaggi e risvolti sociopolitici che mi hanno reso la lettura pedante. Ho finito per inerzia purtroppo Però come ho detto è un mio limite.bibbagood post=66789 userid=1044Anche io ho letto "Il sentiero dei nidi di ragno" che però rispetto ad altre opere mi è risultato più lineare, un romanzo più classico con una storia, mentre gli altri libri che ho letto sono più simili a questo, la trama in sè non conta, ce ne è poca, ruota tutto intorno alla simbologia, e lo trovo molto più difficile.
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Il punto è talmente centrale che Calvino fa dire al Medardo Buono:Quando ho cominciato a scrivere Il visconte dimezzato, volevo soprattutto scrivere una storia divertente per divertire me stesso, e possibilmente divertire gli altri; avevo questa immagine di un uomo tagliato in due ed ho pensato che questo tema [...] fosse un tema significativo, avesse un significato contemporaneo: tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti [...]. A me importava il problema dell'uomo contemporaneo [...] dimezzato, cioè incompleto, "alienato".
Se ho scelto di dimezzare il mio personaggio secondo la linea di frattura "bene-male", l'ho fatto perché ciò mi permetteva una maggiore evidenza d'immagini contrapposte, e si legava a una tradizione letteraria già classica (per esempio Stevenson), cosicché potevo giocarci senza preoccupazioni.
Il pretesto del dimezzamento del protagonista apre una forte diatriba di carattere morale: da una parte, infatti, l'essere dimezzati si colloca come la via regia per acquisire saggezza e maturità, ed è paradossalmente il Gramo a dircelo:Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo.
Ma anche il Buono un po' più avanti ribadisce lo stesso punto:Così si potesse dimezzare ogni cosa intera [...] così ognuno potesse uscire dalla sua ottusa e ignorante interezza. Ero intero e tutte le cose erano per me naturali e confuse, stupide come l'aria; credevo di vedere tutto e non era che la scorza. Se mai tu diventerai metà di te stesso, e te lo auguro, ragazzo, capirai cose al di là della comune intelligenza dei cervelli interi. Avrai perso metà di te e del mondo, ma la metà rimasta sarà mille volte più profonda e preziosa. E tu pure vorrai che tutto sia dimezzato e straziato a tua immagine, perché bellezza e sapienza e giustizia ci sono solo in ciò che è fatto a brani.
Il Gramo, in assenza del lato empatico ed emotivo, riesce a ragionare più lucidamente (potremmo dire che diviene "tutto cervello", tant'è vero che riesce a far costruire, su suoi progetti, le macchine di tortura e impiccagione più ingegnose mai viste).O Pamela, questo è il bene dell'essere dimezzato: capire d'ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere.
Il Gramo diviene inviso alla popolazione per le sue azioni malvagie senza senso, tant'è vero che pianificano di ucciderlo per l'esasperazione. Il Buono viene ugualmente detestato da tutti, perché la sua eccessiva prodigalità verso le pie intenzioni impediscono alle persone di divertirsi (vedasi i lebbrosi), di badare ai propri interessi (vedasi gli ugonotti), banalmente di vivere in modo intero (cosa che chiaramente il Buono non comprende appieno). Servono entrambe le metà per riuscire ad avere davvero quella saggezza che entrambi credono di possedere, e la riunione soddisfa questa condizione.[...] che queste due metà fossero egualmente insopportabili, la buona e la cattiva, era un effetto comico e allo stesso tempo anche significativo, perché alle volte i buoni, le persone programmaticamente buone e piene di buone intenzioni, sono terribili scocciatori.
Il passaggio mi ha colpito perché ci rimanda un messaggio piuttosto chiaro: le buone azioni senza capacità critica non solo non servono a nulla, ma possono rivelarsi anche estremamente controproducenti.- [...] Tu hai regalato la tua stampella al vecchio Isidoro.
- Sì, quello sono stato proprio io ...
- E te ne vanti? Gli serviva per bastonare sua moglie, poveretta ...
- Lui m'ha detto che non poteva camminare per la gotta.
- Faceva finta ... E tu subito gli regali la stampella ... Ora l'ha rotta sulla schiena di sua moglie e tu giri appoggiandoti a un ramo forcelluto ... Sei senza testa, ecco come sei!
Il Buono, di contro, ama Pamela in modo gentile, delicato, e sembra offrire una prospettiva migliore rispetto al Gramo; ma in realtà anche lui ha un amore incompleto e brutale, perché le dice:Io faccio del male come tutti lo fanno; ma, a differenza degli altri, io ho la mano sicura.
Dunque il Buono desidera Pamela come specchio della sua prodigalità verso gli altri, ignorando le reali intenzioni e attitudini della ragazza (tant'è vero che il Buono insiste nel leggerle i libri quando lei non è per nulla interessata).Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a curare i tuoi curando i loro.
Non vedo l'ora di proseguire con "Il barone rampante", adesso l'aspettativa è alta.
Attenzione: Spoiler!Mentre i miei almanacchi moralistici (chiamiamoli così) erano indirizzati non tanto al visconte quando ai personaggi di cornice [...]: i lebbrosi, cioè gli artisti decadenti; il dottore e il carpentiere, la scienza e la tecnica staccate dall'umanità; quegli ugonotti, [...] che sono un po' una mia allegoria autobiografico-familiare, una specie di epopea genealogica immaginaria della mia famiglia.
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Votate la foto più bella per Scatti del mese di Agosto? Tema: La pietra di Luna! Venghino siori
Avete votato per il libro del mese di Settembre? Avete tempo fino al 16, vi aspetto qui!
Palermo a Settembre?
Non tutti insieme è... buahahahah!
Qualcuno vorrebbe leggere il romanzo "Lady Macbeth" di Isabelle Schuller?
Ciao Yuman, ho visto che hai già scritto nella sezione del gruppo di Torino. Speriamo di vederti anche sul forum
Buonasera, mi sono appena trasferito a Torino. Mi piacerebbe partecipare. Dove e a che ora si tiene l’appuntamento di luglio/agosto e che libro verrà discusso. Grazie
Ciao Ludofrog, per contattare il gruppo di Lecce, scrivi in questo TOPIC
Ciao a tutti! Chi posso contattare per avere delle info sui prossimi incontri dei Pasticciotti Letterari? Grazie ✨
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