Eccomi,
ho finito stamattina il romanzo! Mi è piaciuto sia perché Calvino effettivamente fa divertire, come del resto era sua intenzione fare (vedi nota che ho riportato su), sia perché il messaggio è comunque profondo, sebbene espresso con più leggerezza (cioè senza dramma).
Per me l'idea di Calvino non è parlare di bene e di male, ma proprio dell'essere a metà: leggendo la sua nota, tra l'altro, si evince come ce l'avesse con gli intellettuali suoi contemporanei che, immagino, vedessero o bianco o nero. Insomma, due metà opposte che per Calvino significa essere incompleti. E come si arriva alla completezza? Con la saggezza.
Come ha già fatto notare Serena, entrambe le parti del visconte pensano di avere la giusta visione del mondo, ma non è ovviamente così perché uno manca di empatia e l'altro di logicità delle proprie azioni, sono sempre e comunque egoriferiti e alla fine si rendono indigesti alla popolazione (che giustamente li vuole accoppare XD).
Il visconte diventa un uomo migliore solo quando le due parti vengono unite: l'esperienza di uno e dell'altro trovano un equilibrio, si mettono insieme le azioni fatte e gli sbagli e quindi si amplia la visione delle cose, in pratica si acquisisce saggezza.
Per dirla in modo diverso, è solo quando ogni uomo accetta di essere composto da due metà (bene/male, cuore/cervello, ecc.) che può effettivamente dirsi completo perché altrimenti è una battaglia con se stessi (vedi le due parti di Medardo) e va a finire male. Whitman diceva "sono vasto, contengo moltitudini" e insomma è così, dobbiamo riconoscere di avere vari parti dentro di noi e che tutte le nostre parti costituiscono chi siamo, il nostro sé.
Per quanto riguarda i personaggi, la mia preferita è Sebastiana perché rimprovera sempre Medardo indipendentemente da quale metà sia e questo, ovviamente, ha un effetto comico. Non so se fosse nelle intenzioni di Calvino (nella nota non ho letto nulla a riguardo), ma non credo sia un caso che proprio lei, che conosce il visconte da sempre, lo percepisca sempre "intero" mentre gli altri vedono il visconte sempre e solo in due metà. Insomma Sebastiana si rende conto, ben prima degli altri, che queste due metà costituiscono lo stesso uomo e che quell'uomo fa casini.