Ho divorato questo libro, pensavo di scriverci una recensione, ma dopo qualche giorno continuo a pensarci così tanto che ho più voglia di parlarne in modo libero sperando che magari qualcun'altra recupererà questa lettura!
È un ottimo libro sulla questione femminista con un taglio originale, in cui in teoria c'è un elemento paranormale (per quello l´ho messo in categoria 7), ma che é minimo in quanto più che altro simbolico, un espediente per mettere alla luce comportamenti ritenuti normali ma che se letti così nero su bianco fanno venire la pelle d'oca, forse ancora di più per la loro normalità e accettazione sociale.
In realtà il libro si svolge negli anni 90, negli Stati Uniti del sud (il titolo originale infatti è "the southern Book Club's.") ma ci ho trovato tanti comportamenti propri della nostra quotidianeità attuale.
Ha un po'le vibes di Desperate housewives, si parla di un quartiere di gente ricca, dove i mariti lavorano e le donne sono casalinghe che passano le giornate a destreggiarsi tra gli impegni dei figli, lucidare porcellane e dare direttive al personale di servizio. Ma sono donne intelligenti, che sento un forte bisogno intellettuale e decidono quindi di dare avvio a un club del libro, e a questo proposito ho adorato la frase:
"
A volte, bramava un po'di pericolo. Ed era per questo che aveva un club del libro"
L'autore racconta di come abbia voluto parlare di casalinghe in quanto da piccolo pensava anche lui che le casalinghe fossero donne stupide che non facessero niente tutto il giorno, per poi accorgersi crescendo che in realtà molte di loro (la madre in primis) era quella che gestiva in realtà tutto. È quindi una sorta di omaggio, direi ben riuscito perchè non scade assolutamente nel banale e anzi, descrive donne molto diverse e credibili. In particolare, la figura dei vari mariti é terrificante: anche qua, non sono descrizioni banali ma perfettamente realistiche, non ci sono clichèè forzati, e forse é questa la cosa terribile. Vedere come i mariti mortifichino senza problemi le mogli in piccoli comportamenti quotidiani, semplicemente perchè danno per scontato che sono superiori e la donna deve sottostare a tutto. In una scena che va venire una gran rabbia i mariti fanno la lezioncina alle mogli dicendo loro cosa possono o non possono fare, di come la reputazione della famiglia dipenda da come si comportano le mogli, di fatto impongono loro il modo in cui si devono comportare, e quando uno di loro fa un esempio di un suo cliente e la moglie gli dice che non sapeva che fossero in affari lui le risponde che queste non sono cose che la competono: quindi la moglie non può decidere cosa fa durante la giornata senza il consenso del marito ma il marito non pensa siano affari della moglie sapere come arrivano i soldi che sostengono la famiglia.
Un altro esempio è quando una delle mogli viene aggredita, vuole nasconderlo al marito, che é iper preoccupato, ma quando una delle amiche cerca di liquidarlo con la scusa "sono problemi da femmine" allora il marito si rilassa e se ne va, perchè non ne vuole sapere allora niente.
Insomma, tante belle scene, ma il finale mi ha deluso e fatto ancora più arrabbiare. Le casalinghe infatti riescono a prevalere, soprattutto grazie al fenomeno della sorellanza (da non sottovalutare visto che spesso son le stesse donne a voler fortificare la posizione di potere e controllo degli uomini, cosa che succede anche nella prima parte di questo libro), riescono a salvare le famiglie, ma lo fanno di nascosto! I mariti continueranno a pensare di essere loro gli esseri intelligenti con a fianco mogli stupide da controllare. Quindi passa sì il messaggio che in realtà sono le donne le uniche a capire cosa stia realmente succedendo, a pensare realmente al benessere della famiglia, a darsi da fare per il loro unico interesse, ovvero non i soldi o la reputazione, bensì la salute di mariti e figli; però passa anche il messaggio che va bene che le cose rimangano così, tanto le donne sono consapevoli che sono i mariti gli idioti che riescono senza problemi a raggirare e hanno quindi alla fine una posizione di forza. Be, è un messaggio che non mi convince, perchè dover dire "sì" a tutto pensando "certo, aspetta e spera" è comunque psicologicamente frustrante.
Comunque, la traudzione del titolo in italiano é pessima, visto che in quello inglese non c'é il minimo riferimento all'essere casalinga, un titolo così invece secondo me allontana a priori una fetta di pubblico.