bibbagood post=64875 userid=1044Avevo preso da un po' questa graphic novel di cui avevo sentito parlare molto bene e dati gli ultimi fatti di cronaca ho pensato fosse il momento di recuperarla e l'ho trovata molto interessante, un regalo perfetto per tutte le donne ma soprattutto per tutti gli uomini, anche quelli sensibili alla tematica. In questo testo infatti (che in realtà non è una "novel" ma un saggio a fumetti) si parla di tanti piccoli dettagli che spesso non entrano per forza nel discorso della tematica femminista, visto che siamo talmente all'età della pietra per quanto riguarda queste cose che bisogna ancora prima di tutto soffermarsi sulle cose più ovvie e ci vorrà ancora chissà quanto prima di analizzare la situazione nella sua interezza, come invece prova a fare l'autrice di questo libro.
Ho trovato i disegni abbastanza tremendi
d'altronde sono funzionali alle tematiche: ho letto qualcosa anche in inglese sull'argomento e c'è molta più consapevolizza sui concetti di
mental load (carico mentale) e
weaponized incompetence (di cui non so se ci sia una traduzione in italiano).
E' benchè l'esperienza personale non faccia mai statistica, mi fa molto pensare che la maggior parte delle donne che conosco diano per scontato che le loro aspettative verso i compagni verranno disattese quando si tratta di lavoro domestico o figli. Ad esempio, lui porta uno dei figli dal medico, ma dopo non va in farmacia a prendergli le medicine prescritte? "Eh, è un uomo..." come se ci si aspettasse che si sarebbe perso qualcosa per strada, "Alla fine se non ci penso io...".
bibbagood post=64875 userid=1044Il libro é francese e quindi ci sono molti riferimenti a leggi e dati statistici francesi, ma secondo me la stragrande maggioranza delle cose possono essere ricontestualizzate 1:1 nel panorama italiano. A me alcune cose hanno fatto un po' rabbrividire perché avendo vissuto tutta la mia vita da adulta in Germania alcune leggi e dati mi sembrano molto lontani dalla mia realtà, sono ovviamente consapevole della situazione in Italia, ma é la prima volta che mi sono ritrovata a vedere nero su bianco dati su due realtà così diverse (le differenze più significative secondo me sono sul peso che si dà al lavoro e alla famiglia in Italia e in Germania (in Germania la famiglia é sacra e sei visto malissimo se anteponi il lavoro alla famiglia ma in generale famiglia o no viene visto malissimo se lavori oltre l'orario previsto o il fine settimana, mentre in Italia devi fermarti in ufficio PER FAR VEDERE che stai ancora là, anche se non c’è ne è necessità) e sui congedi parentali).
Sull'ambiente tossico lavorativo lasciamo stare, lavoro in una multinazionale e il condizionamento dei lavoratori italiani si vede, nonostante l'attenzione al rapporto con la qualità della vita, ma non ho potuto trattenere una risata un po' amara leggendo il passaggio sui congedi parentali considerati insufficienti: in Italia siamo messi molto peggio di così. Anzi, nonostante una certa demonizzazione delle donne dopo le separazioni, che "si portano via i figli, la casa, i soldi", sembra esserci una scarsa attenzione alla mancanza di misure sulla paternità, perché purtroppo l'aspettativa è ancora che sia la madre a gestire i figli fino a una certa età.
Come te le consiglio, anche perchè andando oltre la contrapposizione uomini vs donne, l'analisi dei meccanismi alla base del carico mentale può essere importante per mettere dei paletti con i propri partner, indipendentemente dal genere, o anche i propri figli, genitori etc.