Spinto dalla volontà di fare un punto sulla challenge letteraria di quest'anno (lettura di un'opera teatrale) e volendo allietare una notte insonne a causa dell'influenza, sono andato nella libreria in salotto e ho preso in mano "
L'importanza di chiamarsi Ernesto" di Oscar Wilde.
Per me una prima lettura (si trovava nella mia libreria perché mia moglie lo lesse al liceo).
Ci sono altre opere teatrali tra le quali avrei potuto scegliere ma avevo voglia di una commedia e questa si presenta come una commedia "frivola per gente seria", quindi è fatta per me
Non ho mai visto l'opera a teatro, né conoscevo i particolari della storia. L'unica cosa che sapevo è che il titolo dell'opera si basa su un gioco di parole (che poi sono anche la battuta finale dell'opera), ovvero sul fatto che in inglese "Ernest" (nome) e "earnest" (aggettivo che significa serio, sincero, onesto), hanno la stessa pronuncia.
Dopo averla letta devo ammettere che è veramente divertente! Me la sono letteralmente divorata. Leggevo ad una velocità sempre maggiore perché ero curioso di vedere come sarebbero saltate (inevitabilmente) tutte le trame messe in piedi dai due protagonisti
Il libro si legge in un'ora al massimo, quindi ve lo consiglio anche come passatempo veloce.
È fantastico che a distanza di più cento anni dalla sua realizzazione (risale al 1895), questa opera faccia divertire ancora oggi, con il suo humor inglese, mai volgare. Sono certo che vedendola rappresentata a teatro mi divertirei così come ho fatto leggendola, quindi cercherò di vederla rappresentata quando capiterà l'occasione.
Gli atti sono tre, i personaggi non sono tantissimi e sono ben delineati ed introdotti gradualmente nella storia. Il mio preferito è Algernon Moncrieff (Algy) perché è irriverente ma al modo inglese ed è un po' "l'anima della festa"
.
Oltre a questo, credo che sia davvero ben rappresentata l'alta società londinese del tempo, il tutto con umorismo e con giochi di parole che fanno sorridere. Leggendola in lingua originale credo che sarebbe ancor più apprezzabile.
Sapete che leggendo l'opera a due personaggi in particolare mi è venuto automaticamente di associare un volto? Nello specifico, se fossi un regista e volessi portare a teatro quest'opera per la parte di Algy sceglierei Benedict Cumberbach perché ho rivisto in lui un po' di quell'irriverenza che l'attore ha portato nel suo Sherlock con grande maestria; mentre per Lady Bracknell, sua zia, sicuramente vorrei Maggie Smith (tra l'altro dalla sua bio vedo che ha recitato per davvero a teatro ma non saprei per quale ruolo e a che punto della sua incredibile carriera).
Fatemi sapere se avete visto l'opera a teatro e cosa ne pensate, sono curioso