La prima sensazione che ho avuto subito dopo aver letto “L’ombra del vento” è stata quella di aver vissuto anch’io questa storia, come uno spettatore indiscreto, un cliente abituale della libreria Sampere, o meglio ancora un visitatore affezionato del cimitero dei libri dimenticati. Il mio primo desiderio dopo aver letto il libro, invece, è legato proprio a questa misteriosa biblioteca; immaginate quanto sarebbe bello se ci fosse davvero, nel mondo, un posto così magico e suggestivo. Questa storia mi ha lasciato dentro la voglia di ripercorrere i passi di Daniel, Juliàn, Fermìn e di tutti gli altri personaggi, scoprire questa Barcellona magica e circondata da mistero, vicolo per vicolo. E chissà se in futuro ne avrò l’opportunità…
Sono rimasta incollata alle pagine del libro sin dall’inizio, proprio perché il mistero, il segreto, si percepisce fin da subito e non continuare la lettura sarebbe da pazzi.
Daniel mi ha conquistata subito, me ne sono innamorata. Clara Barcelò invece l’ho odiata. Ha illuso Daniel in un modo spietato. Zio Barcelò all’inizio pensavo fosse un personaggio cattivo, proprio perché voleva a tutti i costi impadronirsi del libro che Daniel aveva adottato al Cimitero dei Libri Dimenticati. Ho apprezzato il fatto che Daniel non abbia ceduto il libro per nessuna ragione. Almeno non in cambio di soldi.
Un altro dei personaggi che ho amato, è Fermin Romero de Torres. E’ fantastico: il modo in cui parla, il modo in cui pensa, il suo modo di fare, il modo in cui elegantemente prende in giro la gente… Voglio un Fermin anch’io!! Sono contenta che Daniel, nel corso di questa avventura, abbia avuto accanto un personaggio come Fermin.
La storia spicca il volo quando cominciano le ricerche degli indizi. Prima la portinaia di casa Carax, poi Nuria, figlia di Isaac, custode della Biblioteca dei Libri Dimenticati, che nonostante le bugie che dice a Daniel si riscatta alla fine con quella lettera che spiega tutta la verità e tutto il senso del libro, e che mi ha lasciato a bocca aperta. Poi le ricerche continuano con il frate della scuola San Gabriel, e anche qui scopriamo delle cose che riguardano l’infanzia di Juliàn, altri colpi di scena… Incredibili. E come ultimo indizio abbiamo la storia che racconta la donna che si occupava di Penélope. Sconvolgente la sua storia...
Il tutto si conclude la dove la storia ha inizio… A casa Aldaya.
La cosa che mi è piaciuta di più di questo libro è il parallelismo tra la vita di Juliàn e quella di Daniel. Penso che siano molto simili e mi piace pensare che Daniel sia riuscito a salvare (in tutti i sensi) Juliàn, che ormai stava andando alla deriva. Un’altro particolare che mi ha colpito è la penna, che sembra innocua invece l’ho interpretata come l’oggetto che lega Juliàn e Daniel.
Non sono mancate le parti "paurose" ne quelle "amorose". Penso ci sia proprio tutto in questo bellissimo romanzo!!
Non dico niente dei misteri perché vi rovinerei la lettura, però sotto spoiler volevo chiedere a chi ha finito il libro:
Raccontatemi le vostre ipotesi che sono curiosissima!!