L'ho finito e mi è piaciuto molto.
Il viaggio verso l'abbazia mi ha ricordato alcune fiabe per le aspettative che ci ripone...
Sono contenta di aver letto un libro al quale non mi sarei avvicinata senza il vostro suggerimento.
Buon proseguimento di lettura!

Mi dispiace ma la mia opinione si è trasformata in completamente negativa... Sto provando veramente tanta noia nel proseguire la lettura e faccio fatica ad andare avanti anche se mancano 60 pagine... Mi aspettavo che l' Abbazia avrebbe dato un'accelerazione alla storia, invece se possibile la sta rallentando ancora di più. Interi capitoli di descrizione dei giardini e della casa per me sono davvero troppo e a 60 pagine dalla fine non vedo quale svolta interessante possa prendere la trama. tra l'altro la totale assenza di caratterizzazione dei personaggi non mi ha nemmeno fatto empatizzare con loro e li sto trovando tutti abbastanza piatti e insignificanti

Qualcuno mi spiega cosa gli è piaciuto di questo testo? Cosa mi sono persa?

Ciao. Proviamo a metterla in questi termini:
Jane ci descrive all'inizio del libro Catherine da bambina e poi da ragazza immatura. Il primo passo per "conquistare" questa maturità è la villeggiatura a Bath (accompagnata da descrizione relativa alla superficialità dei rapporti sociali, le quali si rispecchiano nell'andare a prendere un tè, o andare a ballare, primi passi per entrare secondo i criteri dell'epoca, nella società). A questo punto, Jane ci descrive una Catherine annoiata e quasi consapevole dell'ipocrisia delle persone che la circondano. Ma deve ancora crescere, e a quello ci penseranno Henry ed Eleonore Tilney, i quali fungono secondo me da "genitori". Ma lei si ostina a non uscire dal suo mondo, e così, esattamente come in un racconto fiabesco intraprende questo "viaggio" in cui sia lei che il lettore ripongono una grande aspettativa.
Credo che come scriveva Bettelheim, siano necessari i passaggi e descrizioni delle diverse stanze, corridoi e giardini per consentire alla protagonista di crescere.
Alla fine troviamo una Catherine matura (difatti rimane delusa da questa abbazia) e pronta a ripartire da sola senza incidenti e far ritorno nella sua famiglia consapevole di aver conquistato la propria autonomia.
Mi fermo qua perchè non l'hai finito, perchè vedrai che anche il padre Tilney è una figura importante.
Alla prossima!

Blache_Francesca ha scritto: Ciao. Proviamo a metterla in questi termini:
Jane ci descrive all'inizio del libro Catherine da bambina e poi da ragazza immatura. Il primo passo per "conquistare" questa maturità è la villeggiatura a Bath (accompagnata da descrizione relativa alla superficialità dei rapporti sociali, le quali si rispecchiano nell'andare a prendere un tè, o andare a ballare, primi passi per entrare secondo i criteri dell'epoca, nella società). A questo punto, Jane ci descrive una Catherine annoiata e quasi consapevole dell'ipocrisia delle persone che la circondano. Ma deve ancora crescere, e a quello ci penseranno Henry ed Eleonore Tilney, i quali fungono secondo me da "genitori". Ma lei si ostina a non uscire dal suo mondo, e così, esattamente come in un racconto fiabesco intraprende questo "viaggio" in cui sia lei che il lettore ripongono una grande aspettativa.
Credo che come scriveva Bettelheim, siano necessari i passaggi e descrizioni delle diverse stanze, corridoi e giardini per consentire alla protagonista di crescere.
Alla fine troviamo una Catherine matura (difatti rimane delusa da questa abbazia) e pronta a ripartire da sola senza incidenti e far ritorno nella sua famiglia consapevole di aver conquistato la propria autonomia.
Mi fermo qua perchè non l'hai finito, perchè vedrai che anche il padre Tilney è una figura importante.
Alla prossima!

Non so... A me sembra che, ridendo e scherzando, Henry dia a Catherine della cretina una volta sì e l'altra pure, quindi francamente non mi sembra una grande figura genitoriale, anzi. E lei sicuramente non brilla per acume, anzi al punto un cui sono arrivata io inizia a toccare delle vette di idiozia e assurdità così alte che francamente mi sembra anche regredita rispetto all'inizio

Ho riso leggendoti, perchè è vero. Ma è stato proprio quello a ricordarmi la figura genitoriale.
A che pagina sei?

Arrivo adesso...cerco di raggiungervi nella lettura!
Per me è la prima lettura della Austen, se non ricordo male!
Mi aggiungo ai commenti appena ho portato avanti il testo.

Finito anche io da qualche giorno e il mio commento finale rimane quello delle impressioni già espresse. Lettura piacevole, scorrevole, ma secondo me decisamente meno complessa e ricca degli altri romanzi della Austen. MI è piaciuta l'analisi fatta da Blache_Francesca perchè mi ha fatto analizzare meglio il personaggio di Catherine e anche con l''aiuto dei commenti già fatti sulla discussione su Jane Austen ho potuto cogliere aspetti che durante la lettura sinceramente non avevo proprio percepito. Gli avrei sicuramente dato un altro titolo: negli altri libri della Austen, il titolo dice già dato su gli elementi cardine della storia, ma qui l'abbazia mi sembra abbia un ruolo abbastanza marginale...anche se in effetti come dice Blache_Francesca il mod in cui Cahterine si rapporta ad essa può rappresentare un po' il corso della crescita dal personaggio. Nella conversazione su Jane Austen alcuni hanno definito questo libro come il migliore dell'opera austeniana, ma io vedo in altri suoi romanzi (anche in Mansfield Park, che non mi è piaciuto molto) un'abilità nel costruire caratteri, relazioni e dialoghi che invece qui secondo me un po' manca

bibbagood ha scritto: Finito anche io da qualche giorno e il mio commento finale rimane quello delle impressioni già espresse. Lettura piacevole, scorrevole, ma secondo me decisamente meno complessa e ricca degli altri romanzi della Austen. MI è piaciuta l'analisi fatta da Blache_Francesca perchè mi ha fatto analizzare meglio il personaggio di Catherine e anche con l''aiuto dei commenti già fatti sulla discussione su Jane Austen ho potuto cogliere aspetti che durante la lettura sinceramente non avevo proprio percepito. Gli avrei sicuramente dato un altro titolo: negli altri libri della Austen, il titolo dice già dato su gli elementi cardine della storia, ma qui l'abbazia mi sembra abbia un ruolo abbastanza marginale...anche se in effetti come dice Blache_Francesca il mod in cui Cahterine si rapporta ad essa può rappresentare un po' il corso della crescita dal personaggio. Nella conversazione su Jane Austen alcuni hanno definito questo libro come il migliore dell'opera austeniana, ma io vedo in altri suoi romanzi (anche in Mansfield Park, che non mi è piaciuto molto) un'abilità nel costruire caratteri, relazioni e dialoghi che invece qui secondo me un po' manca

Questo romanzo è palesemente una satira/ presa in giro di tutti i romanzi scritti in quell'epoca e la totale assenza di spessore dei personaggi è dato da questo intento critico secondo me. Purtroppo questo non basta a farmi piacere l'opera, perché l'ho trovata incredibilmente noiosa, ripetitiva e, dopo un certo punto, nemmeno più tanto divertente. È una critica che non faccio mai ma questo libro me l'ha proprio tirata fuori: secondo me questa critica/ satira si sarebbe potuta concentrare in molte meno pagine e sarebbe stata molto più efficace e molto meno pesante e (per me) noiosa. Questo continuo ribadire che "se fosse un romanzo classico succederebbe questo e quello " e invece in questo vi beccate una sfilza di banalità senza fine ad un certo punto mi ha proprio stufata. Tra l'altro nella seconda metà del Romanzo viene completamente a mancare quell'ironia che tanto mi aveva colpita nella prima parte e che ritorna solo nell'ultimissimo capitolo (molto carino secondo me ma non sufficiente a risollevare le sorti dell'opera)

Scusate l'assenza ma le settimane che precedono le vacanze di natale a lavoro sono piene di preparativi e ho avuto poco tempo per leggere chiedo scusa come moderatrice della discussione finora sono stata pessima ma rimedierò! Sono a circa metà e per ora non posso nascondere la mia profonda antipatia per i Thorpe, sia fratello che sorella. Una cosa cosa che mi piace della Austen e il suo tratteggiare personaggi netti, o li ami o li odi. I Thorpe li odio! In questo romanzo in particolare però come ho già detto sono meno caratterizzati, soprattutto la protagonista, anche se a tratti ho lo speranza che possa finalmente rivelare un carattere forte e deciso e non solo gentile e ingenuo! Proseguo...

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Finito ora!
Devo dire che mi è piaciuto molto anche se il finale mi ha lasciata un po' interdetta ma non dico di più per non rivelare niente..
Le prime forse 50 pagine le ho trovate piuttosto lente, come ha già scritto qualcun altro mi sembrava che non succedesse niente, poi mi ha preso decisamente. Immagino che la Austen, di cui non ho letto altro quindi potrei benissimo sbagliarmi, abbia voluto fare una satira della società altolocata inglese dell'800 e che per questo si sia volutamente soffermata su descrizioni di balli o merletti.
Mi ha divertita la descrizione dei vari incontri tra amiche e amici, è tutto molto leggero ma mi ha riportato alla mente le uscite con le amiche di quando andavo al liceo e certe situazioni che si creavano quando c'era un po' di rivalità
(ovviamente noi non eravamo a caccia di mariti )
Il personaggio di Catherine secondo me non cresce effettivamente o per lo meno poco.. ma rientra in quello che ho detto all'inizio, il finale mi ha lasciato un po' delusa, ma magari ne riparliamo quando saremo arrivati tutti in fondo.