Katya, sollevi una questione spinosa e delicatissima, che crea inevitabilmente grosse fratture. Difficile distinguere i fatti dalle dicerie, per il semplice fatto che i fronti sono due e sono agguerritissimi:
- l'ideologia gender non esiste: è una trovata della Chiesa Cattolica e bigotta per dare addosso a realtà sessuali che non condivide;
- l'ideologia gender esiste e mira alla dissoluzione delle differenze di genere tra Donna e Uomo, nella convinzione che il genere sessuale sia una scelta che spetta all'individuo e a nessun altro.
Io mi ritrovo nella seconda posizione, e questo lo scrivo per correttezza, perché tu capisca che sono di parte.
Nello specifico però, tu sei interessata a capire come funziona l’ideologia gender nelle scuole, e soprattutto vorresti capire che cosa sono quelli che, nel caso di Trieste, sono stati definiti “giochi del rispetto”. Effettivamente i giornali hanno un po’ fatto a gara a chi la sparava più grossa. Qui però (
giocodelrispetto.org/
) trovi il sito dei curatori del progetto che danno la loro versione dei fatti (i perché e i modi di attuazione).
Come leggerai sostengono che questo tipo di giochi si inseriscono in un tentativo di arginare gli stereotipi e frenare la violenza sulle donne. Intento lodevole ma, secondo me, portato avanti in modo sbagliato. Qui (
www.corriere.it/opinioni/15_marzo_12/spi...6-f0539e9b2e9a.shtml
) c’è un articolo di Susanna Tamaro che riesce a sintetizzare quello che penso della questione, molto meglio di quanto saprei fare io stessa.
Poi. Se non sbaglio tu hai figli, giusto? Insieme al tuo compagno/marito ti sarà capitato (o ti capiterà) di firmare dei documenti per la scuola. Su questi documenti, lì dove dovrai apporre la firma, troverai scritto “firma del genitore 1” e “firma del genitore 2”. Ti diranno che è per non discriminare i bambini che hanno due papà e due mamme e forse lo pensano davvero. Di fatto però viene meno il genere del genitore. (E poi – e parlo a titolo personale – vorrei tanto capire chi è il genitore 2, perché suona tanto come il genitore meno importante dei due).
Sempre per lo stesso motivo – la non discriminazione – sorge da alcune scuole la proposta di abolire la festa della mamma e quella del papà. Ti sarà capitato di leggerlo sui giornali. Di nuovo, dal mio punto di vista, è il concetto di paternità e maternità che viene messo in pericolo.
Uscendo dalle scuole, ora come ora, nell’occhio del ciclone c’è il ddl Cirinnà che porta il titolo molto vago di “unioni civili”. Indipendentemente da come la si pensa, questo è un documento che va letto. Il problema è che… beh, è lungo e scritto in politichese stretto ma non ci sono alternative qui: lo devi leggere da te, è l’unico modo per proteggerti da eventuali manipolazioni.
Fine.
Spero di aver risposto almeno in parte alla tua domanda e chiedo scusa per il lunghissimo intervento. Il fatto è che la questione è delicata e molto articolata (intreccia i temi dei diritti delle donne, degli omosessuali e di quelle coppie – anche – eterosessuali che, non potendo avere figli propri cercano le alternative dell’utero in affitto). Riassumerla è davvero impossibile. Così come è impossibile parlarne/scriverne su internet, protetti o occultati dallo schermo del pc. E’ quel genere di discussione che
pretende di essere fatta faccia a faccia, secondo me, altrimenti si corre il rischio di non capirsi.
p.s. Per sapere qualcosa di più sulla posizione di Susanna Tamaro (posizione in cui mi rispecchio solo in parte, ma che trovo equilibrata e ricchissima di spunti di riflessione) rimando alla pagina del suo sito internet:
www.susannatamaro.it/index.php?option=co...=16&Itemid=9&lang=it
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