Ciao a tutti,
comincio con lo scusarmi per il ritardo ma sono stati giorni di festa, e la famiglia e gli amici hanno preteso la precedenza. Alla fine però eccoci qui, a me l’onere e l’onore del resoconto del II incontro del gruppo di lettura di Roma. Vi avviso fin da subito che sarò lunga, perciò preparatevi.
L’incontro. Ci siamo visti domenica 20 dicembre alle ore 10:30 con l’idea di vederci presso il Caffè letterario (
www.caffeletterarioroma.it/home.html
). Scrivo
l’idea perché il caffè letterario era chiuso, come era chiuso il locale nel quale ci eravamo dati appuntamento per il I incontro. Da questa simpatica ricorrenza, sono emerse alcune suggestive ipotesi circa il nome da dare al gruppo:
• il gruppo di lettura CHIUSO;
• il gruppo di lettura maledetto;
Tanto per tenerci sull’allegro e l’ottimistico a oltranza

, ma se vi viene in mente altro vi preghiamo di proporlo.
Comunque alla fine ce la siamo cavata, abbiamo attraversato la strada e siamo entrati in un locale con prosciutti appesi al soffitto e una lunga vetrina piena di prelibatezze che andavano dal dolce al salato. Non esattamente un tempio della cultura magari, ma ci siamo trovati piuttosto bene: prima cornetto e cappuccino e poi, per la merenda delle 11, pizza. Tipo gli hobbit per intenderci.
Il cibo ci ha anche aiutato a celebrare l’aggiunta al gruppo di Edoardo, e allo stesso tempo a consolarci per l’assenza di Emiliano/porthosearamis.
Il libro. Strade blu di W. Least Heat Moon è la lettura che abbiamo affrontato durante questo mese: il I libro del mese del nostro gruppo. E’ la vera storia di William Trogdon, insegnante d’inglese trentottenne in crisi con la moglie; licenziato dal college per cui lavora, decide di riprendere il nome indiano ereditato dal padre (Heath Moon) e d’investire i suoi ultimi risparmi in un viaggio attraverso le strade blu d’America, le strade secondarie cioè, quelle segnate in blu sulle cartine stradali.
“Un uomo che non riesce a far quadrare le cose può sempre levare le tende. Può mollare tutto cercando di tirarsi fuori dalla solita vita. Può mandare al diavolo il tran tran quotidiano e correre il rischio di vivere il momento secondo lo circostanze.”
Strade blu è un libro che ha tutta l’aria del diario di viaggio: paesaggi, sensazioni, pensieri, riflessioni, conversazioni e incontri annotati con fedeltà dal Viaggiatore/Scrittore, che ci portano a scoprire un’America molto diversa da quella che ci aspettiamo.
La discussione. Allora, andiamo con ordine.
Strade blu era stato proposto da Emiliano e scelto all’unanimità durante il nostro primo incontro. La verità però è che, un mese dopo, nessuno di noi l’aveva finito di leggere (eccetto Laura/Antares, gli altri sono arrivati in media intorno alle 150 – 200 pagine). Si è rivelato un libro piuttosto ostico e non per via delle 400 e passa pagine di lunghezza, ma per il fatto che non racconta una storia ma un viaggio: lo scrittore – protagonista ci descrive i paesaggi che passano fuori dal suo finestrino, ci racconta i pensieri e i sentimenti che questi gli suscitano, gli incontri, ancora i paesaggi, descrive i cibi, la musica, le diverse realtà in cui s’imbatte… non c’è una storia, non c’è un racconto. Il filo conduttore, la spina dorsale del libro, è il viaggio in sé.
Proprio per questo suo carattere non è stato molto amato. Per niente, a dirla tutta (se non mi ricordo male sono stata l’unica a cui è piaciuto).
L’aspetto del libro su cui si è maggiormente catalizzata la nostra attenzione è stato quello dell’incontro: il protagonista – scrittore fa numerosi incontri, le persone gli parlano, lo accolgono in casa propria, gli raccontano le proprie esperienze…
com’è possibile? ci siamo chiesti,
com’è possibile in un mondo come il nostro che dei perfetti estranei si fidino tanto gli uni degli altri?
E qui le nostre opinioni sono state molto divergenti: qualcuno (come Laura/Antares) sosteneva l’impossibilità di aprire la propria casa a un viaggiatore sconosciuto; qualcun altro (come Chiara/chiaragasp) invece sosteneva l’esatto contrario, e cioè che fosse piuttosto semplice aprire la propria porta a qualcuno che è in viaggio, perché chi è in viaggio porta con sé un carisma e un bagaglio di esperienze che lo rendono un ascoltatore prezioso.
Alcune regole. Siccome siamo solo al nostro II incontro siamo ancora in fase legislativa, se così possiamo dire, ci stiamo cioè dando delle regole che riassumerò qui in breve:
1. la scelta del libro avverrà a rotazione, ogni mese toccherà a un diverso membro del gruppo, fino a esaurimento. Per il momento comunque, ognuno sceglie il libro del mese in cui è nato. Attenzione però…
2. …chi deve decidere il libro del mese è tenuto a offrire al gruppo una rosa di due/tre possibilità, entro le quali il gruppo possa fare una scelta.
3. chi sceglie il libro del mese è tenuto, nell’incontro successivo, a incaricarsi della stesura della relazione dell’incontro, con riassunto del libro e della discussione che ne è emersa.
[Spero di essere stata chiara.
Questa sezione è comunque da considerarsi work in progress]
Il prossimo libro. A Giulio spettava di proporci una rosa di tre libri tra i quali scegliere il nostro II libro del mese, e la scelta è ricaduta su
Con le peggiori intenzioni di Alessandro Piperno. Se avete problemi a procurarvi il libro in formato cartaceo o digitale, fatevi sentire qui, d’accordo?
Il prossimo appuntamento. Ci vedremo il
24 gennaio, ma il luogo e l’ora sono ancora da definire, perciò ogni tanto passate a controllare di qui se ci sono aggiornamenti.
Che altro dire? Niente, credo di aver concluso.
Termino facendovi tanti auguri per il nuovo anno e… se passate da Roma (o siete di Roma) e il 24 gennaio volete passare a trovarci, noi siamo felicissimi!
Un abbraccio a tutti,
niggle
p.s. Se ho dimenticato qualcosa, se volete aggiungere qualcosa... sentitevi liberi di farlo, mi raccomando!!