Ho visto questo film un paio di volte, avendone una forte impressione per l’ambientazione e per il realismo. La storia è davvero particolare, perchè è protagonista un senso che noi umani usiamo davvero poco, l’olfatto, ma ancora molto potente per la memoria, l’evocazione, i ricordi. A me ad esempio basta sentire l’odore di un fungo per aprirmi il mondo del bosco, dell’infanzia, il ricordo di persone che non ci sono più. Beh, insomma, in questo film il protagonista varia tra la pena e il disgusto e anche il finale, che non vi rovino se non lo conoscete, un misto tra il culmine della colpevolezza o della vittoria...il tutto in una forte idea di finzione, chiaramente, ma tanto è il realismo dell’ambientazione e delle azioni. Ho letto cose interessanti sulle riprese e la scelta del protagonista, scelto tra attori di teatro, e il numero delle comparse, soprattutto per la scena finale.
Il libro l’ho trovato l’anno scorso per caso nella sala d’aspetto del medico, davvero ottimo, "Il profumo" di Patrick Suskind, con una descrizione così vivida della fatiscente vita parigina del XVIII secolo e la nascita del protagonista, Jean-Baptiste Grenouille, superdotato per lo schifo della nascita che ha avuto e un po’ viene da parteggiare per lui, un po’ diventa rivoltante e mostruoso, ma la lettura è scorrevole e interessante, soprattutto per la parte dell’arte della profumeria, la tecnica dell’ enfleurage e per chi è stato a Grasse a comprare almeno una volta un profumo francese o una saponetta...beh, davvero interessante. Per me è la categoria 29 della Challenge 2024. Buona lettura!
La verità è come un leone: non avrai bisogno di difenderla; lasciala libera. Si difenderà da sola.
Sant'Agostino d'Ippona