Dato che parleremo di organizzazione, rispondo qui al post di Ale invece che nel topic dedicato alla discussione.
aleinviaggio ha scritto: ciò detto, non ritengo che sia stata una buona scelta per un libro itinerante. il fatto che si legga in mezz'ora in questo caso non è secondo me un pregio, come ritiene Guido, ma una mancanza. il libro itinerante si aspetta per settimane, in trepidazione, in attesa di leggere i commenti degli altri, ecc. poi arriva, e l'esperienza di lettura è così breve che ben pochi hanno avuto il tempo di ragionare e lasciarvi commenti che non siano i saluti iniziali e finali. purtroppo in questo ho notato molto la differenza con il libro itinerante dello scorso anno, che, necessitando di tempi più ragionati, ci aveva accompagnato durante pause pranzo, passeggiate al mare, turni in croce rossa e letture sui mezzi pubblici. tutte cose che si erano riflesse negli "allegati" che viaggiavano assieme al libro.
per cercare di ovviare a questa situazione e risparmiare ai prossimi lettori la parziale delusione che ho vissuto io, mi sono sforzata di scrivere qualche commento anche a margine del testo e ho aggiunto al libro anche un piccolo segnalibro 
Le tue considerazioni su come sta procedendo l'organizzazione di questo libro itinerante sono interessanti. Ci ho pensato un po' anche io.
Vorrei provare ad analizzare ed approfondire la questione anche da un'altra prospettiva
Libro itinerante 2018 - Il viaggio dell'elefante
Inizia il suo viaggio il 29/01/2019.
Dopo 516 giorni è alla sua dodicesima tappa su tredici (undici tappe completate).
Tempo di avanzamento: c.ca 47 gg/tappa
Libro itinerante 2019 - Destinatario sconosciuto
Inizia il suo viaggio il 03/02/2020.
Dopo 146 giorni è alla sua settima tappa su quindici (sei tappe completate).
Tempo di avanzamento: c.ca 24 gg/tappa
Praticamente il libro itinerante di quest'anno
si sta muovendo ad una velocità doppia rispetto a quello dell'anno precedente (nonostante la complessità di recarsi all'ufficio postale durante i mesi della pandemia, mitigata dal fatto che fortunatamente molti dei lettori che si erano prenotati per ricevere il libro e che quindi erano nelle prime posizioni della lista sono romani, ben 4 su 6, escludendo Vanessa che, pur da romana, ha preferito passare il turno).
Questo per me vuol dire che nello stesso tempo utilizzato (al momento) per far viaggiare il libro itinerante del 2018,
potremmo far giungere il libro itinerante del 2019 al doppio delle persone! Ovvero far conoscere questa interessante esperienza a molti più lettori del passato. Questo aspetto, secondo me, ha il suo valore,
se ben sfruttato
Poi, ovviamente nessuno ci corre dietro...
Un libro itinerante dovrebbe completare il suo percorso entro l'anno da quando ha iniziato il suo viaggio. O almeno questa era la nostra idea iniziale (tant'è che solitamente scegliamo un nuovo libro itinerante ogni anno e non quando il precedente libro itinerante ha terminato il suo percorso; inoltre le tappe del libro itinerante dell'anno precedente terminano quando iniziano le prenotazioni per il libro itinerante dell'anno successivo). Ma se così non è, non credo sia un problema per nessuno.
Però, dati alla mano, con l'esperimento di questo libro itinerante, mi pare evidente che un libro di più modeste dimensioni renda più veloce il suo viaggio. Poiché in passato molti lamentarono la lentezza dell'iniziativa (addirittura al punto da uscirne), credo che questo esperimento stia dimostrando come, con un libro più piccolo e con l'impegno di tutti a farlo girare, si possa far vivere l'esperienza ad un numero maggiore di persone.
Poi è chiaro che quest'anno siamo passati da un'estremo all'altro. Il libro del 2019 è davvero molto piccolo. Non proporrei mai di avere tutti libri itineranti di dimensioni inferiori alle 100 pagine. Questo libro volevo leggerlo da tanto tempo e, il suo essere un romanzo epistolare, mi pareva che si accostasse bene alla logica itinerante del nostro libro.
Però, un'altra considerazione che sento di fare, è che non è scritto da nessuna parte che una persona non possa trattenere qualche giorno in più un libro di cui termina la lettura in mezz'ora, come non può essere colpa delle dimensioni del libro se, chi lo ha avuto tra le mani, non ha sentito la necessità di aggiungerci niente al suo interno (ricordo che sono ammessi anche fogli di carta contenenti le proprie riflessioni ovviamente, non è necessario per forza occupare tutti i margini delle pagine del piccolo libro).
I famosi "allegati" (ammesso che rimangano tali... vero Davpal3???

) devono essere spontanei. Io ad esempio durante il mio turno ho scritto quello che sentivo di scrivere in quel momento e allegato il segnalibro del nostro raduno nazionale di Firenze in modo che, anche chi non è stato al raduno, potesse vederlo...
In definitiva, penso che se questo libro non sta riscuotendo il successo che ci saremmo aspettati o quantomeno che auspicavo (dove, in questo caso specifico, mi pare che si stia misurando il "successo" anche in base al numero di annotazioni/allegati inseriti dai lettori che lo hanno ricevuto), non credo sia dovuto al suo formato o al fatto che si legga in mezz'ora, quanto piuttosto alla storia in se stessa che forse non sta catturando/destando interesse nella maggior parte dei lettori che lo hanno avuto per adesso tra le mani (cosa più che lecita).
Quindi, tornando all'organizzazione e al numero di pagine che un libro itinerante dovrebbe avere, forse 200 pagine al massimo potrebbe essere la giusta via di mezzo per far sì che il libro non sia preso, letto e spedito ma che quantomeno passi un po' di tempo nei nostri zaini o sui nostri comodini