Nel pomeriggio del 27 Febbraio, il gruppo di lettura di Catania si è riunito in una libreria di Via Umberto I per discutere del primo libro letto insieme:
Il drago non si droga di
Walter Lazzarin.
Trama: Estate 1990. Giacomo ha quasi otto anni, è arrabbiato con la mamma e decide di scappare di casa insieme al drago di peluche. Non ha paura di scoprire cosa succede di notte nei giardini pubblici, non ha paura dei drogati che incontra, non lo spaventa neppure che uno di loro conosca il suo nome e la data di nascita. La mamma di Giacomino, invece, si spaventa parecchio quando si sveglia e si accorge che il figlio a casa non c'è. Tra pianti e risate, fughe e inseguimenti, i protagonisti di questa storia (compreso il drago) capiranno qual è il sapore della libertà.
Abbiamo iniziato riassumendo il libro per le
new entry Federica e
Angela, rinfrescandoci così la memoria e fin da subito ci siamo ritrovati a commentare a discutere e a confrontarci sull'argomento.
Eravamo tutti d'accordo sul fatto che la storia e lo stile di scrittura di Lazzarin siano abbastanza rocamboleschi. Abbiamo analizzato i vari personaggi e quelli che hanno attirato la nostra attenzione facendoci discutere maggiormente sono stati:
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La madre di Giacomino, che insieme ai due
carabinieri De Chiara e Bianco, ci hanno fatto pensare alle differenze tra Nord e Sud che il libro ci mette inevitabilmente sotto gli occhi. Ci siamo soffermati principalmente a riflettere sulle diverse mentalità settentrionali e meridionali. Nel caso della madre di Giacomino, che Lazzarin ci presenta come un personaggio negativo ma che nel corso della storia subisce un cambiamento in positivo, abbiamo notato come il comportamento di una tipica madre del sud che, come conseguenza ad un grosso sgarro da parte del figlio piazza uno schiaffo a quest'ultimo, sia considerata come una figura negativa dalla popolazione nordica. O almeno è quello che Lazzarin ci lascia intendere.
Nel caso dei due carabinieri abbiamo notato come De Chiara, agente originario del Sud, sia del tutto diverso da Bianco, ispettore del Nord che
"non ha esperienza, non ha nemmeno trent'anni. E' diventato ispettore solo perché è laureto. [...] Lo sanno tutti perché è stato nominato ispettore così presto. Alla laurea bisogna aggiungere suo nonno, commissario in carica." Quindi non ne esce molto bene Bianco che viene visto da De Chiara come un idiota, e anche dal gruppo, unanime in questa opinione.
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Lucrezia, compagna del padre di Giacomino, una ragazza drogata che ha trascinato in questo mondo anche il padre di Giacomino, di cui non conosciamo il nome.
La vera "cattiva della storia" l'abbiamo trovata in lei, e non nella madre di Giacomo.
E' lei la violenta, è lei che ha serie intenzioni nel rapire Giacomino e portarselo in Germania per crearsi la sua famiglia. E' lei che ad un certo punto abbandona tutti e fugge da sola, lasciando tutti in mezzo ai guai. Non abbiamo visto una crescita in questo personaggio. Era negativo all'inizio e finisce allo stesso modo.
In fine, tutti abbiamo amato una frase del libro che ci è sembrata quella più importante, quella che Giacomino si sente dire da suo padre, quella che li lega e che li unisce a partire da quel momento, che sa' di speranza e di promessa:
"Ogni giorno mi troverai qui ai giardini pubblici, su una panchina. Mi dovrai cercare, perché non sarò mai sulla stessa panchina, ma in fine mi troverai. Sempre."
Terminata la discussione sul nostro primo libro del mese ci siamo ristorati con biscottini e varie bevande e subito dopo abbiamo ripreso con le nuove proposte.
Anche questo mese le proposte per il libro da leggere insieme sono state varie e ricche e abbiamo sfiorato diversi generi: l'
horror con
Cujo di
Stephen King; la
narrativa con
Quattro madri di
Shifra Horn,
Io prima di te di
Jojo Moyes,
Qualcuno con cui correre di
David Grossmann,
Noi siamo infinito di
Chbosky Stephen,
Gli umani di Matt Haig e
Piccola guerra lampo per radere al suolo la Sicilia di
Giuseppe Rizzo; il
socio-politico con
Catania bene di
Sebastiano Ardita e
Il segreto degli illuminati di
Diego Marin; e, per concludere, il
classico con
Emma di
Jane Austen, che non fa mai male.
Nemmeno questo mese siamo riusciti ad accordarci sul nome ufficiale del gruppo, abbiamo posticipato al prossimo incontro. Abbiamo bisogno di ancora un po' di tempo per trovare il nome che meglio ci identificherà come Gruppo di lettura di Catania.
Per maggiori informazioni sulla data e il luogo del prossimo incontro visitate la sezione del Forum dedicata al gruppo di lettura di Catania.