Il XVII incontro del gruppo di lettura di Catania si è svolto giorno 1 luglio 2017 nel locale "Opera prima".
Il libro discusso all’incontro era "Rosemary's baby" di Ira Levin.
Trama
Rosemary e Guy Woodhouse, una giovane coppia, si trasferiscono in un nuovo appartamento a New York dalla sinistra fama. Fanno velocemente amicizia con i vicini Roman e Minnie Castevet, che all'apparenza sembrano gentili, ma che in seguito si scopriranno facenti parte di una congrega di streghe.
La notte in cui la giovane coppia concepisce un bambino segna l'inizio di un incubo: Rosemary scopre che il marito Guy ha permesso al diavolo di ingravidarla in cambio di una carriera da attore. I nove mesi di gravidanza saranno un susseguirsi di fatti terrificanti: l'improvviso suicidio di una ragazza appena conosciuta, incubi e sogni strani di Rosemary, Guy che si allontana sempre di più dalla moglie...
Nonostante il grande caldo che in questi giorni ha colpito fortemente la città di Catania, la presenza per questo diciassettesimo incontro è stata davvero soddisfacente. Abbiamo ordinato bibite ghiacciate e armati di ventagli abbiamo sfidato il caldo per poter discutere insieme il libro del mese.
Il libro ha messo un po' tutti d'accordo: è stato giudicato positivamente da tutti i presenti. In particolare abbiamo apprezzato il crescendo di ansia e angoscia creato dallo scrittore nello svolgersi della vicenda. Qualcuno ha sottolineato positivamente la mancanza di descrizioni splatter all' interno di un libro catalogato come horror, ma che forse possiede molte caratteristiche di un thriller psicologico, infatti a fare paura non sono immagini crude, ma tensione e ansia scaturiscono dallo stravolgimento della vita e dei sogni di una donna che piano piano comprende di non potersi fidare della persona che è per lei tutto il suo mondo,il marito, il quale la tradisce nel peggiore dei modi possibile. Levin ci fa vedere che i mostri di cui avere paura sono i nostri cari. Marito e vicini di casa amorevoli e attenti alle nostre esigenze si trasformano nel pericolo più grande.
È stata molto discussa la figura di Rosemary, molti l'hanno ritenuta una donna debole e sciocca, mentre qualcuno ha cercato di contestualizzarla nell'epoca di ambientazione, sottolineando come la giovane donna sia il tipico esempio di donna della medio borghesia degli anni '60 degli Stati Uniti, totalmente sopraffatta e succube del suo uomo, che abbandona la sua carriera per dedicarsi esclusivamente al ruolo di moglie e madre.
Da qualcuno è stata notata la simpatica citazione da parte di Levin del palazzo che ha ispirato questo libro. Tramite la voce di Hutch viene infatti citato il Dakota building come posto più sicuro in cui vivere. In realtà le dicerie riguardo il Dakota, palazzo risalente al 1880 sito nell' Upper west side di Manhattan, sono molto simili a quelle del palazzo dove vivono i protagonisti.
Molto discusso il finale, infatti non siamo riusciti a metterci d'accordo sulla motivazione dell'accettazione di Rosemary. Secondo alcuni di noi si è trattato di una scelta forte dovuta alla maturazione del personaggio durante la vicenda, e hanno visto nella sua scelta un desiderio eroico di combattere il male e salvare il suo bambino. Per altri invece Rosemary compie la sua scelta per debolezza. Accetta il suo destino passivamente e sceglie di crescere il mostro nato dallo stupro da parte di Satana, mentendo persino a sé stessa dicendo di trovarlo carino.
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