Il primo racconto, tanto per collegarmi a Simone, è secondo me un avvertimento "è così che sarà il libro", cioè senza senso, con tante domande e zero risposte.
Il padre è lo scienziato pazzo. Il poliziotto è ermafrodito e non si capisce perché è un dettaglio che l'autore ci ha dato. Muoiono ragazzini, si pensa sia il poliziotto ma poi alla fine si intuisce che potrebbe tranquillamente essere il padre con i suoi esperimenti.
Cosa fanno madre e figlia? Forse un dubbio ci può venire...
E quindi? Il senso di tutto questo qual è? Nessuno.
E' oggettivamente un libro brutto. Come ho detto all'incontro, mi sembra una collezione di scarti di racconti messi insieme solo per monetizzare. In alcuni racconti ritroviamo stessi personaggi, stessa cittadina... ma comunque sfugge il senso, il perché, la logica.
A me "Il responsabile cittadino" non è piaciuto granché, sicuramente è un filo più chiaro degli altri. Il racconto che ho gradito, perché è quello più sensato (anche se "sensato" è un parolone) è quello del ragno... mi pare che il titolo sia "A favore dell'azione punitiva", ma non ci giuro perché non ho il libro qui con me al momento. Ecco, qui ci ritroviamo in una sorta di mondo già avviato, dove almeno il finale ha un senso diciamo logico: la vendetta.
Comunque è un brutto libro perché ti rimane la sensazione di aver sprecato ore di lettura per niente. Non ho mai pensato che leggere un libro "brutto" sia sprecato, semplicemente perché si riesce sempre a prendere un minimo di buono o almeno ci si fa due risate. Con questo, invece, l'ho pensato già al primo racconto perché avevo intuito l'antifona. Ho fatto fatica a finirlo, ma sono stata a finire il libro e infatti la lettura è stata moooolto lenta. Ho fatto davvero tantissima fatica a finirlo tutto, ma perché mi sono sforzata. L'abbiamo letto integralmente io e Delila, gli altri si sono arresi ben prima.
Non sono contraria alla categoria, né al nonsense, ma c'è un limite: il romanzo (o i racconti nel nostro caso) deve avere un inizio, uno svolgimento e una conclusione. Non si può fare un racconto senza capo né coda. Anzi tutti i racconti perché se ne salvano massimo due o tre...
Anche il linguaggio non mi ha entusiasmato perché ho trovato ripetizioni che danno proprio fastidio e che non aggiungono nulla.
Insomma, per me è un libro a dir poco terribile ed è il peggiore che ho letto in questo club (frequento da un anno).
Forse, come dice Claudia, non è il libro giusto di questo autore ma, per quanto mi riguarda, non leggerò mai nient'altro di Ligotti. Poco ma sicuro.
Se non sapete come dire a qualcuno che lo odiate, regalategli questo libro