Il gruppo di lettura catanese, La marcia degli Elefanti, si è riunito sabato 7 marzo per discutere insieme del Bel-Ami scritto da Guy de Maupassant.
L'incontro, nonostante l'alto numero dei presenti, è stato poco "partecipato" perché i lettori forti stavolta erano pochi. Molti, infatti, sono stati quelli che non hanno letto o non sono riusciti a finire in tempo il romanzo. Gli animi, inoltre, erano un po' turbati per via delle vicende nazionali del Covid-19.
Ma veniamo a noi...
TRAMA DEL ROMANZO:
Georges Duroy, protagonista del forse più celebre romanzo di Guy de Maupassant, sembra essere una caricatura dell'autore: privo di qualsiasi titolo accademico e con una breve e inconcludente carriera militare alle spalle, il giovane provinciale di origini normanne si contraddistingue per la sua bella presenza, l'ateismo, il disprezzo per l'amore e l'ardente passione per le donne. Si trasferisce a Parigi nella speranza di affermarsi e diventare al pari di quei signori così ben vestiti e altezzosi che frequentano i locali più in vista della capitale francese. Dietro la sua cinica vitalità si nasconde però una profonda paura della morte, che limita ogni aspetto della sua esistenza. Tuttavia, in breve tempo si ambienta perfettamente all'interno di quell'alta società parigina del XIX secolo, che Maupassant rappresenta in maniera efficace e realistica, rendendo Bel-Ami uno dei romanzi più amati dell'autore.
Il romanzo è piaciuto a tutti (ai lettori e agli ascoltatori di audiolibri che a questo giro erano dei nostri). Lo stile di Maupassant è descrittivo ma senza troppi fronzoli e la trama procede abbastanza velocemente. Nonostante il protagonista sia una carogna, un antieroe, un uomo tremendo sotto ogni punto di vista, è difficile provare davvero ribrezzo e odio per lui (tranne sul finale quando picchia una delle amanti). Non si simpatizza mai, tuttavia è difficile odiarlo e questo è merito dell'autore perché è riuscito a presentarci un personaggio che, comunque, suscita interesse sin dalle prime pagine.
Abbiamo tutti convenuto che Georges Duroy, il protagonista, non è il prototipo di un vero seduttore, ma di un opportunista senza scrupoli che usa il suo bel visetto e tutti i personaggi che gli capitano sotto tiro per ottenere ciò che vuole, ovvero la scalata sociale.
Duroy è un personaggio orrendo: cinico, spietato, vizioso e anche violento. E' totalmente privo di moralità, è un arrampicatore sociale ed è un vero inetto, infatti non sa fare nulla. L'unica cosa in cui è bravo, bisogna dargliene atto, è il riuscire a controllare i rapporti sociali - precisamente le donne - che gli permetteranno di arrivare alla sua metà, sfruttando tutte le occasioni che gli si presenteranno.
Se, in un certo senso, le donne del romanzo sono un po' tutte libertine, è anche vero che rimangono sottomesse all'istituzione del matrimonio, ai mariti e/o alle regole della società, basti vedere la questione dell'eredità del conte Vaudrec e il divorzio per adulterio. Le donne amministrano i salotti della buona società, ma rimangono confinate solo a questo: non hanno voce in capitolo in tutto il resto.
Per Duroy, le donne sono un mezzo per raggiungere i propri scopi: Rachel gli farà capire l'ascendente che ha sulle donne; Madeleine gli scriverà gli articoli per il giornale e lo farà arricchire con l'eredità; Clotilde lo manterrà economicamente e sarà sempre l'amante preferita; Virginie lo farà avanzare di carriera e intrufolarsi nella sua famiglia; infine, Suzanne sarà l'ultima pedina per raggiungere ricchezza, fama e titolo.
Ci sono dei temi che non abbiamo affrontato e che mi permetto di suggerire: il bellissimo (a mio avviso) monologo sulla vecchiaia e sulla morte fatto dal poeta Varenne; il rapporto stampa-politica-affari che è sempre attualissimo anche ai giorni nostri; l'idea che il denaro possa comprare proprio tutto; il colonialismo; e, volendo, quanto di autobiografico ci sia in questo romanzo.
I temi non li abbiamo affrontati perché stavamo gustando la nostra cena e noi non capiamo più niente quando c'è da mangiare. Ci vantiamo di essere un gruppo di lettura, ma la verità è che siamo un gruppo di affamati! Ci sarebbe tanto da dire su cosa abbiamo mangiato... ma per il benessere psicofisico dei nostri nutrizionisti, dietologi, medici, personal trainer EVITO di fare l'elenco.
A pancia piena, abbiamo votato il libro del mese e, nonostante alcuni tentativi di compravendita di voti (brutte persone questi amici lettori!), abbiamo evitato brogli elettorali grazie a Claudia che ci ha imposto un sistema infallibile e democratico per lo spareggio: l'estrazione del titolo dall'urna. Il vincitore è quindi "Lo straniero" di Albert Camus, l'incontro verrà organizzato da Simone e si terrà il 4 aprile.
Un uomo dovrebbe essere ciò che sembra
e chi uomo non è, uomo non dovrebbe sembrare.
Otello - William Shakespeare